VILLAINS #8-12
OMBRE, PARENTI E SERPENTI
Chiunque non abbia mai fatto un errore
non ha mai provato niente di nuovo.
Albert Einstein
Eccoci al periodo di transizione per la
serie. Iniziamo con un racconto che chiuderà tutti i punti rimasti in sospeso,
e continuiamo con un altro che ne solleverà una marea.
Questo gruppo di racconti segna l’arrivo di
due personaggi che cambieranno radicalmente l’assetto della serie, ma inizia a
rivelarci qualcosa sul passato di Freeman. Una cosa è sicura: dopo questi
numeri, vedrete Villains sotto una nuova luce.
VILLAINS #8
Piano “C”
“Non sono mai stato un tipo
superstizioso, o uno di quelli che vede presagi in ogni cosa. Alla luce di
quanto è successo, però, forse dovrei. La mattina dopo aver festeggiato la vittoria
nella scommessa contro i mutanti mi alzai tardi, e mi ricordai troppo tardi di
aver promesso a Speed Demon ed Hydro-Man di andare dal Riparatore.
Ormai era tardi, e non ero molto
entusiasta dell’idea di chiedere a quel vecchio tirchio se sapesse di un
qualche piano in atto… c’è sempre qualcosa in programma, o qualcuno che cerca
degli scagnozzi, o cose simili. Però andarlo a chiedere al Riparatore era una
cosa troppo…non so…da perdenti. Qualcosa però dovevo fare comunque: un
super-criminale non trova lavoro standosene in casa a far niente.
All’uscita, però, c’era un sole
fortissimo. Mi avrebbe dato fastidio anche prima che iniziassi a vedere
attraverso le ombre, ma adesso…Non so descrivere bene cosa riuscivo a vedere:
non era luce abbagliante, ma nemmeno un buio vero e proprio.
Come dicevo non vedo presagi, ma
in quell’istante ebbi la bruciante sensazione di non dover uscire: ero quasi
terrorizzato, alla vista del sole. O forse non sopportavo l’idea di parlare
ancora con Spacker Dave…
Mi bastò fare pochi passi
indietro, tornando all’ombra, per sentirmi improvvisamente meglio. Incredibile.
D’altronde, avere dei poteri suppongo comporti anche avere delle debolezze.
Ricordate quello che ho detto sui
super-criminali che stanno i casa ? Beh, mi sbagliavo. Tornai subito nel mio
appartamento, senza notare Joan che prendeva la posta. Il che non avrebbe molta
importanza, se non avesse preso anche una lettera destinata a me”.
Pochi minuti dopo Joan era
davanti all’appartamento di Freeman, la lettera in tasca. Aveva paura anche di
bussare alla porta… aveva paura praticamente di tutto, in realtà. Mr. Smith (il
nome falso che Freeman stava usando) la terrorizzava: non le aveva mai parlato,
e le poche volte che la guardava era con rabbia. Voleva andarsene, però…se quella
lettera fosse stata importante ? Allora il signor Smith si sarebbe arrabbiato
ancora di più e…lei aveva visto quel suo amico, Sanders, prendere a calci Dave
! Bussò leggermente, senza successo. Dovette farlo altre tre volte prima che la
porta si aprisse.
-Sì, che vuoi ?
L’appartamento era completamente
al buio, ed il signor Smith quasi non si vedeva perché vestito di nero.
-Ho trovato una lettera…
-Cosa ? Non ti sento !
-Ho trovato una lettera, pensavo potesse essere sua…ecco.
Prese la lettera dalla tasca e
prima che potesse dargliela, Freeman gliela prese e le diede un’occhiata. Non
c’era il mittente.
-Sì certo che è mia…c’è il mio
nome, sopra ! Disturbarmi per…
-C’è scritto “Edward Freeman”
sulla busta, signor Smith..
-Cosa ?
-Non c’è nessun Freeman nel
palazzo, ma l’indirizzo è questo…ho chiesto agli altri se ne sapevano qualcosa,
quindi ho…ho pensato che potesse…essere sua…
-Oh, merda. Vieni dentro Joan,
dobbiamo parlare.
-Io…non penso che…
-Ho detto vieni dentro !
La afferrò per un braccio e la
fece entrare di forza nell’appartamento, accendendo la luce. Così ci vedeva
meno, ma doveva farlo.
-Ascolta, non devi dire a nessuno
di questa lettera. Freeman è…un mio…amico. Gli devo dare questa lettera e
nessuno deve saperlo, d’accordo ?
-Ma ha detto che sopra c’era il suo
nome…co…cos’è quello ?
Indicò il costume da Switch e
guardò Freeman in faccia, prima di tentare di aprire la porta. Freeman la tenne
chiusa con una mano, e poi afferrò Joan per le braccia. Stava piangendo, tra un
po’ avrebbe avuto una crisi isterica.
-Dimentica la lettera, il nome e
il costume, d’accordo !? Non dirlo a nessuno e non ti farò niente, intesi ?
Intesi !?
Lei annuì debolmente, lui aprì la
porta e la spinse fuori. Una volta chiusa la porta, spense la luce e sbuffò.
-Speriamo che quell’idiota non mi
rovini la copertura…non credo di poter trovare un altro appartamento così
facilmente. Allora, vediamo un po’ chi mi scrive…nessuno dovrebbe sapere che
sono qui…sarà meglio che sia importante !!
Venti minuti dopo, davanti
all’entrata del palazzo. Sanders e Bench stavano aspettando, davanti a Spacker
Dave che era seduto sui gradini.
-Buongiorno, mr Smith !
-Dave…
-Spacker Dave ! Quella lettera era per lei, mr Smith ? Qualcuno l’ha
ingaggiata ?
-Fatti gli affari tuoi, Dave.
-Allora, Freem…”Mr Smith”…che ci
facciamo qui ?
-Meglio parlarne strada
facendo…andiamo.
Quando furono ad un po’ di metri
di distanza iniziarono a parlare.
-Com’è andata con il Riparatore ?
-Non c’era nel suo ultimo covo,
l’ha chiuso dopo la faccenda dell’Uomo Ragno. L’abbiamo trovato e ci ha detto
che non dà informazioni gratis.
-Non l’avrai pagato, spero…ci
sono rimasti solo spiccioli !
-Gli ho rivenduto le lame che
avevo comprato l’altra volta…a metà prezzo. Quel bastardo…
-E alla fine non ti ha detto
niente, immagino.
-Sì beh qualche lavoro in giro
c’è, ma niente che faccia per noi. Voglio dire, mica possiamo unirci alla
Società dei Serpenti o simili, ti pare ?
-Meglio non scartare
l’ipotesi…chissà, con costumi e nomi diversi magari…
-Ehi perché ci hai chiesto di
venire qui ? E dove stiamo andando ?
-Ho ricevuto una lettera
nientemeno che dalle Avanzate Idee Meccaniche…l’AIM. Dicono di aver saputo dove
stavo da Hammer, e vogliono ingaggiarmi per un qualche lavoro.
-Hanno chiesto anche di noi ?
-No.
-E allora perché ci hai fatto
perdere tempo a venire qui ?
-Cristo Sanders, per una volta
che vi faccio un favore ! Che avevi da fare ? Dovevi sprecare gli ultimi soldi
che ti sono rimasti ? Oh, dimenticavo…lo hai fatto con il Riparatore !
-Ma che hai oggi, Freeman ?
-E’ solo una giornata storta,
tutto qui.
Venti minuti più tardi, il trio
entrò in un magazzino malandato; la porta era aperta, e ad aspettarli c’erano
tre persone dall’aspetto poco raccomandabile, ma vestite normalmente.
“Chissà perché mi aspettavo
avessero la tuta dell’AIM…forse sono più furbi di quanto pensassi. Non che ci
voglia molto…”
-Vi_stavamo_aspettando.
-Da_questa_parte - Scandivano le
parole con un ritmo innaturale.
Una parete malandata scomparve,
rivelando dietro l’ologramma l’entrata di un piccolo ascensore. Solo uno dei
tre sgherri entrò nell’ascensore, seguito da Freeman e compagnia. L’ascensore
si chiuse e non si avvertì il minimo spostamento; solo delle luci segnalavano
che si stavano muovendo.
-Pagano bene, qui ? – chiese
Hydro-Man.
-Tutte_le_istruzioni_vi_saranno_date_in_seguito___signor_Bench.
-Come guardia fate un po’ schifo.
Andrete bene per fermare i curiosi, ma se vi salta fuori un super-eroe che fate
?
-Tutte_le_istruzioni_vi_saranno_date_in_seguito.
-Senti, facciamo così. Fammi
parlare con i tuoi capi e vedrai che non ti faccio perdere il posto.
-Ho_detto___in_ seguito.
La porta dell’ascensore si aprì.
Dietro una piccola passerella (più simile ad una scala antincendio in realtà)
si vedeva un immenso laboratorio, alto almeno sei metri e largo il triplo;
tutto lo spazio disponibile era occupato da postazioni di lavoro, quasi tutte
occupate. Un agente AIM li avvicinò subito.
-Signor Freeman ? Sono AP-12, a
capo di questa sotto-sezione.
-Preferisco essere chiamato
Switch sul lavoro, se non mi dispiace.
-Naturalmente. Vedo che ha
portato dei colleghi con sé. Unità 7009, accompagnali da NK-354…sono sicuro che
ci sia qualcosa da fare, per loro.
Lo sgherro cambiò forma all’istante,
aumentando la propria massa in un essere umanoide dalla pelle color neutro,
senza una vera faccia.
-Agli_ordini_AP-12.
-E’ un robot !
-Un Adattoide, per la precisione.
Uno dei modelli a basso costo che usiamo per le mansioni inferiori. Perché assumere
un uomo per un lavoro che una macchina può fare gratis ?
-Allora perché assumete anche
gente vera ? – Sanders si era cambiato in Speed Demon in un battere di ciglia.
-Perché alcune…capacità
umane…sono sostituibili soltanto a caro prezzo.
-Senta, signor App… - Hydro-Man
gli mise una mano sulle spalle, e l’agente si ritrasse.
-AP-12.
-Non è che vi interesserebbe
sostituire questi robot ? Insomma, mette che arrivi un super-eroe…
-“Adattoide”. E si dice “metta”. E
le ho detto di andare…da quella parte, insieme all’Adattoide.
-Vogliamo piantarla con queste
stronzate e venire al dunque, AP ?
-Sì certo, naturalmente. Mi
segua…
Scese la scala e Freeman fece lo
stesso, creando nel frattempo un piccolo portale da cui prese la borsa con il
suo costume, che teneva nell’appartamento. Sapeva di non doversi allontanare…e
se fosse stato fermato non avrebbero avuto prove sulla sua identità. Poi si
guardò intorno, a bocca aperta. Aveva già visto della tecnologia AIM, quando
lavorava col dottor Becket, ma era decisamente un’altra cosa. Questi scienziati
dovevano avere davvero un mucchio di soldi.
-Che cosa fate qui ?
-Esploriamo l’universo…anzi gli
universi, per essere precisi.
-Uh. Non mi manderete mica ad
esplorare chissà quale dimensione, vero ?
-No, quasi tutte le nostre
esplorazioni dimensionali sono fatte per mezzo di sonde automatiche. E’ più
efficiente e veloce che non addestrare continuamente nuove squadre
d’esplorazione, non trova ?
-Guardi se mi paga abbastanza,
può anche raccontarmi che volete andare nel Paese delle Meraviglie per quanto
me ne frega. E a proposito, la questione soldi ?
-Solo essere venuto qui ed
ascoltarmi le varrà mille dollari.
-Allora mi conviene farla
continuare a parlare.
-Lei è un uomo intelligente,
sign…Switch. Come dimostrano le sue credenziali.
-A proposito, nella lettera c’era
scritto che avete avuto il mio indirizzo da Hammer. Mi stupisce che vi mandi le
mie credenziali, dopo che gli ho teleportato sulla testa…
-Sarò sincero con lei, Switch.
Non è stato Hammer a darci il suo indirizzo, non ce n’era bisogno. La teniamo
d’occhio da tempo.
-Già, beh…dovevate tenere
d’occhio Becket, se volevate l’esclusiva.
-Oh…l’abbiamo fatto, mi creda.
Ecco, siamo arrivati.
Diversi tecnici stavano
armeggiando attorno ad una piattaforma rotonda, di tre metri di diametro. A
pochi metri di distanza si sentiva una sorta di crepitio, e dei violenti
colpi…come se qualcuno stesse sbattendo dei mattoni su di un tavolo.
-Che dovrei farci io, qui ?
-Gli addetti ai lavori le
spiegheranno tutto, Switch. Le presento RK-1786 e CJ-198.
-Ma come fate a ricordarvi tutti
questi numeri ? Non avete dei nomi, per la miseria !?
-Come capirà, la segretezza è
essenziale nel nostro lavoro: tendiamo a non utilizzare mai i nostri veri nomi o
a mostrare i nostri volti. Tuttavia in questo particolare caso…credo si possa
fare un’eccezione. Prego, RK-1786…
L’agente portò una mano alla
testa e premette un pulsante nascosto: la visiera scivolò di lato, mostrano il
suo volto.
-Becket !! Ma non eri in prigione
?
-Come al solito comprendi solo
una frazione di ciò che accade.
-Accade che io sono stato
assunto per migliaia di dollari, e tu stai qui con un casco da imbecille
in testa. Senza offesa, AP.
-Spiegagli l’esperimento come da
programma, RK-1786. Il nostro benefattore sarà qui a momenti.
-Sì, AP-12. CJ-198, prendi il
costume e fai le modifiche concordate.
Lo scienziato afferrò la borsa,
ma Freeman la ritrasse con forza.
-Un momento ! Che modifiche ?
Questa roba mi serve per lavorare !
-Lei sta lavorando infatti,
Switch.
-Hhhmmpf. E va bene.
In un laboratorio adiacente,
Speed Demon ed Hydro-Man stavano cercando di capire che ci facessero lì, mentre
NK-354 gli mostrava macchinari incomprensibili.
-E’ tutto molto…- “noioso” pensò
-…interessante…ma cosa ha a che fare con noi ?
-Mi è stato detto che lei ha una
minima conoscenza di chimica, Speed Demon.
-Una volta, sì. Poi ho scoperto
che il crimine pagava meglio della chimica.
-E’ a conoscenza dei recenti
sviluppi nell’alterazione genetica accelerata ?
-Non so neanche che vuol dire.
-Questo è un laboratorio
genetico; lavoriamo per scoprire che cosa accade ai tessuti morti quando sono
“accelerati”.
-“Accelerati” ?
-Stiamo studiando i risultati
degli esperimenti dell’Alto Evoluzionario ed abbiamo un contratto a lungo
termine con Arnim Zola. Entrambi hanno lavorato sull’evoluzione genetica, fosse
questa naturale o artificiale. Tuttavia entrambi hanno sempre lavorato su
soggetti in vita, oppure li hanno creati. Ci siamo chiesti se questo non fosse
un grosso errore.
-Allora che avete fatto ? Avete
preso dei pezzi di cadavere, li avete messi insieme ed animati da un fulmine ?
-Ehi, hanno fatto la stessa cosa
in un film che ho visto una volta !
-Qualcosa del genere, suppongo.
Premette un minuscolo
interruttore, quasi inosservato dal tecnico che lavorava in quella postazione.
Ci fu un rumore sordo ed una parete d’acciaio spessa dieci centimetri si
sollevò, scoprendo una vasca contentente liquido verde.
Al suo interno c’era…qualcosa…che
galleggiava, ma non era possibile identificarla. Era immobile.
Stupiti dalla vista, i due
super-criminali non notarono che la porta da cui erano passati si era chiusa
nello stesso momento.
-Cos’è quello ?
-Il nostro esperimento. Abbiamo
scoperto che l’acceleratore genetico dell’Alto Evoluzionario…con le dovute
modifiche… è in grado di evolvere anche i tessuti morti, per quanto questo sia
teoricamente impossibile.
-Ehi assomiglia a quel tipo che
abbiamo visto alla Volta, Sanders…sai, quello là…
-C’erano decine di super-criminali,
alla Volta ! Che ne so quale intendi !
-Ma sì dai…aspetta come si
chiamava…la Biscia ! No aspetta, era un altro…ah sì, il Cobra !
-Sei un imbecille, Bench…il Cobra
non ha la coda come questo ! E comunque questo è morto, no ?
-Sì.
-E allora che ve ne fate ? Non si
muove neanche !
-Come ha ottenuto i suoi poteri,
Speed Demon ?
-Che c’entra ?
-Risponda, la prego.
-Un alieno mi ha dato un siero…ha
accelerato le mie cellule, dandomi la super-velocità.
-Capisco. Mi dica, secondo
lei…cosa accadrebbe se questo “siero” fosse somministrato ad un altro essere ?
-Diventerebbe super-veloce,
credo.
-Oppure la sua attività
molecolare sarebbe velocizzata.
-Sì ma…quel siero non c’è più.
-Il siero permea ancora la sue
cellule ?
-Credo di sì.
-Ne ero sicuro. Unità 7009, vuoi
fare gli onori di casa ?
L’Adattoide afferrò Speed Demon
per il collo e lo sollevò da terra di venti centimetri. Il velocista cercò di
liberarsi, ma non aveva un punto d’appoggio ed era impossibile colpire
l’Adattoide, data la sua superficie quasi gommosa. Sentì una leggera puntura al
collo, e perse conoscenza; l’Adattoide lo lasciò cadere a peso morto.
Hydro-Man trasformò le braccia in
un getto d’acqua, colpendo l’Adattoide che non ebbe la minima reazione. Dalla
mano che aveva sollevato Speed Demon uscì un piccolo contenitore, che passò
all’agente AIM.
Poi si avvicinò ad Hydro-Man, che
si era appena trasformato in vapore acqueo. L’Adattoide mutò forma in un
recipiente rettangolare, semitrasparente e a prova di fuga.
*Ehi, che avete fatto a Sanders ?
E a che vi servo io?* - “disse” in qualche modo.
-Lei è assolutamente inutile,
Hydro-Man, e si trova qui per caso. Il suo collega starà bene, non appena il
sedativo esaurirà il suo effetto. Quanto a ciò che gli abbiamo fatto…non è
affar suo.
Contemplò per qualche secondo il
contenitore. Era stato faticoso averlo in mano: meglio non sprecare
l’occasione. Lo lanciò ad uno degli scienziati.
-Mettete in funzione il
Replicatore Chimico e preparate una dose di 350 cc da immettere nella vasca
nutrizionale.
-Ma signore, la dose è quaranta
volte superiore alla quantità tollerabile da un organismo umano ! Se sarà
accelerato a questa portata rischia di esplodere !
-Manterremo stabile la vibrazione
molecolare con gli stabilizzatori al Vibranio. Quelle cellule sono inerti da
anni, ed il corpo rischia di rigettare i vecchi ed i nuovi impianti. Dobbiamo
letteralmente smontare i suoi atomi e riallinearli, se vogliamo che viva.
-Certo, signore.
Dieci minuti dopo, nell’altro
laboratorio…
-Vediamo se ho capito bene. Nell’esperimento
che mi ha dato i poteri, hai inserito un “portale” nel mio corpo, che non eri
sicuro di poter mantenere stabile.
-Esatto. Per questo non lo usai
su di me.
-E la storia del rischio di
diventare ciechi ?
-Una mezza verità. Speravo che il
soggetto potesse acquisire qualche forma di percezione extra-sensoriale.
-Sì, beh…torniamo alla faccenda
del portale…che roba è ?
-Quello che dice il nome stesso:
una porta per un altro luogo. Un microscopico passaggio, che irraggia il tuo
intero corpo e lo rende una zona di transizione.
-E se non rimanesse stabile…
-Raggiungeresti la massa critica
ed esploderesti. Gli effetti possono variare dalla dimensione dell’instabilità;
potresti semplicemente implodere, o invertire la tua polarità molecolare
diventando di antimateria e quindi provocare un’esplosione colossale…o forse
addirittura tramutarti in un buco nero.
-Non mi sembrano prospettive
allettanti…
-Speravamo la pensassi così.
Questa piattaforma ci serve per avere accesso al portale che è dentro di te ed
accedere ad una fonte di energia molto particolare; nel processo stabilizzeremo
il portale.
-Ci sono dei rischi ?
-Trascurabili.
-Come l’altra volta, eh ?
-Se l’allineamento dimensionale
non avesse successo, c’è un 1% di possibilità che tu esploda, portando con te
l’intero stato.
-E quanto mi pagate per tutto
questo ?
-Mille dollari, oltre ai mille
già concordati.
-Aspetta un attimo… - Freeman
afferrò Becket per la tuta, portandolo davanti a sé – tu mi hai messo
dentro questa cosa che può scoppiare e fare tutto il casino che hai detto, mi
hai mentito dicendo che non c’erano pericoli se non la cecità, mi hai venduto
allo SHIELD ed ora ti aspetti che me ne stia qui a rischiare di
esplodere veramente…per solo duemila miseri dollari !?
-Millenovecentonovantotto dollari
e cinquanta cents, se ti tratteniamo un dollaro e cinquanta per avermi rovinato
la divisa.
-Figlio di…
Freeman sentì una leggerissima
pressione sulla schiena: qualcuno lo aveva semplicemente toccato con un dito,
ma d’istinto lasciò andare Becket, si voltò e fece un passo indietro. I suoi
occhi erano completamente neri, anche se non aveva creato nessun portale.
Sentiva un qualcosa di pericoloso, alle sue spalle. Aveva i nervi a fior di
pelle, all’improvviso.
-La prego di calmarsi, Switch.
-Chi è lei ?
-Mi chiamo Frost. Benvenuto al
Piano C, Switch.
Era davanti ad un uomo sulla
trentina, in giacca e cravatta nera. Teneva una mano dietro la schiena e
sorrideva.
-Cosa vuole da me ?
-Che si metta il suo costume e
salga su quella piattaforma senza fare domande.
-E’ lei il “benefattore” di cui
parlavano prima ?
-Esattamente. Ho ideato io tutto
questo esperimento, se le interessa.
-Perché ?
-Per ragioni mie.
-Diffido sempre da quelli che mi
rispondono così.
-Saggia precauzione. Così come il
nome falso sotto cui ha acquistato il suo appartamento, o l’idea di portarsi
dietro altri due super-criminali. Del resto immaginava che l’AIM non avesse
dimenticato l’esperimento di Becket, vero ?
-Come sa tutte queste cose ?
-Non deve interessarle. Ora salga
su quella piattaforma.
I suoi occhi si illuminarono di
una luce viola scuro, mentre quelli di Freeman rimasero del tutto neri.
-Prima mi dica cosa volete fare davvero.
La stabilità del portale non vi interessa, non è così ?
-Ci interessa, ma è del tutto
marginale ai fini dell’esperimento: si stabilizzerà da solo, una volta centrato
il bersaglio.
-Quale bersaglio ?
-Aprite la gabbia.
Dietro la piattaforma si sollevò
una pesante paratia, lasciando vedere pienamente una specie di finestra
circolare, piena di energia cosmica. All’interno dell’energia, come una mosca
nell’ambra, un essere ancora indefinito si dibatteva per liberarsi.
-Ne ho abbastanza di questa prigionia ! Fatemi uscire, e vi
ricompenserò !
-Oh, ne sono sicuro. Sai, ho un
amico a New York che ti assomiglia un bel po’ !
-Che cos’è !?
-Un altro cliente dell’AIM e,
spero, un mio futuro socio. Sto iniziano a spazientirmi Switch…sali sulla
piattaforma.
-Non ho intenzione di entrare in
questo affar…tenetevi pure quell’affare, io mollo tutto.
Tentò di teleportarsi…senza
successo.
-Davvero credevi fosse così
semplice ? Niente da fare. E va bene, visto che fai il difficile…
Frost schioccò le dita e Freeman
si ritrovò improvvisamente con il costume addosso. Prima che potesse muoversi,
Frost indicò vagamente la piattaforma e Freeman vi si ritrovò sopra.
-Potete cominciare l’esperimento,
ora. E’ stato un piacere, Switch…purtroppo temo che non sopravviverai
all’esperienza.
Un campo di forza delimitava la
piattaforma, ed il teletrasporto era ancora impossibile.
“Non mi resta che stare qui e
aspettare. Che altro potrei fare, del resto !? Non vogliono sentire ragioni e
non posso uscire. Magari si sbagliano, e posso sopravvivere…chissà. Se deve
finire tutto così, meglio che lo faccia in fretta”.
-Acceleratore di particelle in
funzione e a pieno regime, compensatori di Heisenberg in funzione, alteratore
genetico di Zola attivo…siamo pronti per iniziare, RK-1786.
-Attivare.
Diversi raggi colpirono la
piattaforma, che si illuminò e si caricò di una strana energia. Freeman sentì
un fortissimo dolore al petto, come se gli stessero conficcando uno spillo nel
cuore. Le luci nel laboratorio si abbassarono, ma funzionavano ancora: qualcosa
stava assorbendo tutta la luce nelle vicinanze…o forse stava diffondendo delle
ombre.
-Sta funzionando…abbiamo il
controllo del portale. Ora dobbiamo soltanto convogliare queste energie nella
dimensione che ci interessa…
-Sento
già le barriere dimensionali che si attenuano ! Questa zona di intersezione si
sta squarciando ! Ora il mio potere è sufficiente per guidarvi qui…
-Va tutto come avevo previsto…del
resto quando si ha la Conoscenza Assoluta c’è da aspettarselo, no ?
Anche nel laboratorio genetico le
luci si erano abbassate. Molti tecnici abbandonarono il monitoraggio dell’esperimento
per andare a vedere cosa stesse succedendo. In quell’istante, il siero della
velocità entrò nella vasca in cui era contenuto l’essere.
La carne che prima era immobile
iniziò a muoversi freneticamente, come se fosse attraversata da una forte
corrente elettrica.
Poi il suo corpo iniziò a vibrare
sempre più velocemente, fino a quando non fu una massa verde indistinta.
L’acqua e gli elementi chimici nella vasca iniziarono a riscaldarsi fino a
bollire; da minuscoli fori uscì del vapore.
La base della vasca si illuminò,
stabilizzando la struttura molecolare dell’essere; procedimenti chimici che in
natura necessitano di milioni di anni furono portati a termine nel giro di
pochi secondi. Quando il procedimento naturale ebbe fine fu il momento della tecnologia:
centinaia di piccoli strumenti modificarono la sua anatomia, sia all’interno
che all’esterno, installando arti ed organi artificiali. Poi tutto si spense.
La creatura si mosse confusamente, non ancora dotata di pensiero.
-Qualcosa non va – notò Frost
guardando nella direzione opposta alla piattaforma.
-Tutti gli strumenti indicano
che…
-Non intendo questo, idioti.
Quanto vi manca per finire ?
-Cinque minuti secondo le
previsioni.
-Andate avanti senza di me, torno
subito.
Nel laboratorio, la creatura si
rese conto di essere in trappola. Capiva che le sue possibilità di muoversi
erano limitate dall’esterno, sebbene non fosse ancora in grado di percepire la
presenza di un “esterno”. Si muoveva ancora secondo percorsi prestabiliti,
mosso da un istinto appositamente studiato.
Premette contro la superficie
della vasca, ed i suoi artigli aprirono cinque spiragli attraverso cui
fuoriuscì l’acqua della vasca. Colpì il vetro con tutta la sua forza,
sfasciandolo e riempiendo la stanza di acqua e sostanze chimiche.
C’erano solo tre agenti dell’AIM
nella stanza, oltre all’Adattoide che imprigionava ancora Hydro-Man e a Speed
Demon, legato ed ancora privo di sensi. I tre agenti si avvicinarono con armi
stordenti e lo colpirono; il dolore fece muovere l’essere all’impazzata,
sferrando colpi a caso. Tre di questi andarono a segno, uccidendo gli agenti.
L’Adattoide riprese la sua forma
umanoide, continuando a contenere dentro di sé Hydro-Man. L’essere lo colpì in
petto con i propri artigli, che rimasero conficcati al suo interno. Anche
l’altra mano fu intrappolata. Si spostò in una posizione innaturale e colpì con
la coda l’Adattoide, staccando la sua testa; dal corpo uscì del vapore acqueo,
che l’essere ignorò.
L’Adattoide riprese la propria
testa e se la riattaccò, iniziando a prendere la forma dell’essere. Cercò di
colpirlo con i suoi nuovi artigli, ma l’essere si spostò facendolo entrare
nella vasca; a contatto con quegli elementi chimici, l’Adattoide si sciolse.
Hydro-Man osservò la scena e
l’essere ancora confuso, poi Speed Demon ancora privo di sensi. Rifletté per
qualche istante e poi scappò attraverso una presa d’aria.
La creatura sfiorò il corpo di
Speed Demon, intuendo una qualche affinità forse. Prima che facesse qualcosa la
porta si aprì.
-Bene bene bene…ma che giochetti
interessanti fanno da queste parti !
Privo di una mente, la creatura
vedeva in ogni cosa che si muovesse una minaccia. Saltò addosso a Frost,
trovandosi sospeso a mezz’aria quando Frost lo indicò. I suoi colori si
invertirono per pochi istanti, come in un negativo; poi tutto tornò normale e
cadde a terra, dolorante.
-Sei un gran bell’enigma, lo sai
? Né veramente vivo, né del tutto morto. Ora non ho tempo per giocare…sparisci
!
La creatura abbassò la testa in
segno di sottomissione, e Frost si voltò ed uscì dal laboratorio, e la creatura
fece lo stesso, camminando sul muro a grande velocità, come una lucertola che
scappa impaurita.
L’esperimento era quasi concluso,
e tutto il laboratorio era immerso nel buio. Nessuno vide la creatura scappare
via velocemente, passando per la tromba dell’ascensore.
Un minuto dopo la luce tornò.
Freeman cadde a terra sulla piattaforma, tenendosi il petto che sembrava
volersi staccare da lui.
Davanti alla gabbia c’era un
portale, nero e perfettamente sferico.
-Ce l’abbiamo fatta ! Abbiamo
aperto un passaggio per la zona di transizione !
-Era ora.
-Signore, il soggetto è ancora
vivo.
-Davvero ? Non me lo aspettavo,
davvero.
-Come va, caro ex-prigioniero ?
-Le
barriere sono indebolite. Ora posso uscire !
Dal portale uscì una mano in un
grosso guanto viola di metallo, incerta, come se non sapesse cosa fare. Poi
uscì a poco a poco l’intera creatura. Rimase davanti al portale per qualche
istante, ad osservare il luogo. Anche gli scienziati lo osservavano a bocca
aperta: era una creatura ricoperta di metallo verde e viola, con due grandi ali
simili a quelle di un pipistrello.
Frost lo osservava sorridendo,
come sempre. Specialmente quando guardava ciò che aveva al collo.
-E così…sono tornato – la sua voce non era più distorta dal
passaggio dimensionale. Era roca, profonda ed inumana.
-Non sono più ottenebrato dal desiderio di fuggire. Ora ho…altri
piani. Ditemi…chi è stato a liberarmi ?
-Sono stato io – il dottor Becket
si avvicinò all’essere e si tolse il casco – Come ha fatto a restare rinchiuso
in quello stato ?
-Ho
tentato di attraversare la Zona di Distorsione, ma sono rimasto imprigionato.
Senza una vera esistenza fisica, né composto di materia né di anti-materia.
-Ora vogliamo parlare
della…ricompensa ?
-Ricompensa
? Oh sì, sarai ricompensato…
Afferrò il dottor Beckett al
collo con una sola mano, senza fare la minima fatica.
-…morirai
senza soffrire !
Strinse il pugno con tutta la sua
forza, stritolando il collo di Becket; poi lo colpì con l’altra mano, staccandogli
di netto la testa che fu lanciata in aria fino ad atterrare sulla piattaforma.
Dalle mani uscì energia cosmica allo stato puro, che ridusse in cenere il resto
del corpo.
-Pazzi !
Speravate che vi fossi riconoscente ? Che mi importa delle vostre vite ? Cosa
importa di voi ad Annihilus, la Morte che Cammina !?
“Il presagio di quella mattina,
che esistesse o meno, aveva colto nel segno. Se avessi avuto dei dubbi,
risvegliarmi con un dolore lancinante al petto e la testa del dottor Becket a
pochi centimetri da me li avrebbe decisamente sminuiti.
Sollevai la maschera per prendere
un po’ d’aria fresca, anche perché…non so quante volte vi sia capitato di
vedere realmente una testa mozzata, però vi assicuro che fa schifo. Non è che
mi dispiacesse, anzi…quel figlio di puttana di Becket se l’era meritato eccome.
Quello che mi preoccupava era la possibilità di poter essere il prossimo.
Gli uomini dell’AIM erano partiti
subito all’attacco, ma era chiaro che non avevano la benché minima possibilità.
Qualunque cosa fosse, quel mostro si muoveva ad una velocità impressionante.
Urlava una specie di verso animale…non so definirlo bene a parole, ma era
terrificante. Avete presente come urlano i mostri nei film dell’orrore ? Beh,
niente di neanche lontamente paragonabile. Frost si avvicinò al mostro, che era
troppo occupato ad incenerire tutti i presenti con i suoi colpi di energia per
notarlo. Cercai un riparo, visto che ancora non riuscivo a teleportarmi. Poteva
anche essere colpa dell’esperimento, o forse avevo perso i poteri; non ero
esattamente nella situazione adatta per verificarlo. Dietro la piattaforma,
rannicchiato sotto agli strumenti, c’era un agente AIM”.
Frost era davanti ad Annihilus,
adesso.
-Sei
diverso dagli altri umani in questa stanza. Chi sei ?
-Sono Frost. Portarti qui è stata
una mia idea.
-Perché ?
-Per la Barra di Controllo
Cosmico che porti al collo, caro mio. Può aiutarmi a controllare i miei poteri.
-Quali
poteri ?
-Questi.
Gli occhi di Frost si illuminarono
di luce viola, ed Annihilus divenne il negativo di se stesso per pochi istanti.
-Come…non ha funzionato !?
-Il tuo è
un grande ed antico potere, Frost. Ma io provengo da un altro universo; non
obbedisco alle stesse leggi della tua realtà. I tuoi poteri possono anche
essere mortali per gli abitanti di questo universo positivo, ma per me non sono
niente !
Annihilus si alzò brevemente in
volo sulle sue ali e si diresse verso Frost, che si rese intangibile.
-Non l’avevo considerato. Se
controllassi in pieno il mio potere potrei ferirti nonostante la tua natura, ma
esso mi resiste.
-Ed ora, come il resto della tua razza…morirai !
-No, ora come il resto della mia
razza scappo quando la situazione non è di mio gradimento. A quanto pare dovrò
lasciare perdere il Piano C ! Oh, beh…me ne rimangono tanti altri…
Scomparve in un lampo di luce,
mentre Annihilus fu attaccato dagli Adattoidi.
-Chi sei ?
-S-sono l’agente CJ-198. C-come
procede lo scontro ?
-I tuoi stanno perdendo e il
mostro li sta massacrando. Chi è ?
-E’ Annihilus, un alieno
proveniente dalla Zona Negativa…nemico dei Fantastici Quattro.
-E voi l’avete fatto uscire !?
-Non sapevamo che fosse lui ! E
ci aveva promesso grandi…
-E voi gli avete creduto come
degli imbecilli ! Sarete anche dei geni, però a volte…Senti, come usciamo di
qui ? Potrò ancora teleportarmi ?
-In teoria dovresti essere
morto…non so come tu sia sopravvissuto. Ma è sempre attivo un campo di forza
particolare che inibisce il teletrasporto, sempre.
-Altre uscite ?
-L’ascensore da cui sei entrato,
ed il teletrasportatore al livello inferiore.
-Non avevi detto che il
teletrasporto non funziona ?
-Solo quelli con una particolare
frequenza.
-Ok, allora tanto vale provare
con l’ascensore.
-Uno dei colpi di Annihilus l’ha
appena colpito…la porta è inaccessibile.
-Fuggire non è mai facile come
nei film, eh ? Penso che tenterò il teletrasporto…
-Aspetta ! Non possiamo lasciare
qui quel mostro ! Distruggerà la Terra !
-Ci penserà qualcun altro, io non
sono un eroe.
-Ascoltami…avevamo previsto
l’eventualità di rimandarlo indietro. Bisogna invertire la carica della
piattaforma ed alimentare il processo tramite l’acceleratore.
-E poi ?
-Basterà creare un portale alla
base della piattaforma e colpirlo con abbastanza energia. Poi far passare da là
Annihilus.
-E come faccio partire
l’acceleratore ?
-C’è una console di comando
dall’altro lato della stanza.
-Immagino non ci sia solo un
pulsante “Accendi”…non so come farlo funzionare !
-Il programma di ritorno è stato
inserito in un dischetto.
-E dov’è questo dischetto ?
-Ce l’aveva Becket.
-Che è stato incenerito…grande.
Ed il teletrasportatore ? Come lo aziono ?
-Quello è automatico: basta
entrare e ti teleporterà in un’altra base AIM. E’ stato progettato come metodo
di fuga rapida.
-Il problema è arrivarci.
-Passa da quella porta e segui le
indicazioni.
-Ma tra qui e la porta c’è
Annihilus !
-O quella porta o il programma di
ritorno.
-La porta. Pensaci tu al
programma.
-Ma Annihilus mi ucciderà !
-Mi spiace. La prossima volta
provate a pagarmi di più.
“Arrivare alla porta senza che
Annihilus mi prenda è fuori discussione. Gli basta una sola raffica per
incenerirmi. Quell’altra stanza, però…è aperta e vicina. Forse posso rifugiarmi
un attimo là…”
Ignorando le raffiche di raggi,
sia da parte di Annihilus che degli Adattoidi, Freeman corse nel laboratorio
genetico, ancora pieno di sostanze chimiche a terra. L’odore era tremendo, ma
per fortuna aveva una maschera. Vide Speed Demon e lo slegò, nella speranza di
poter contare su di lui. Lo scosse un po’ finché non fu sveglio.
-Che diavolo…Freeman !? Dove
siamo ? E dov’è Bench !? E che è successo qui !?
-Siamo nella base AIM, Bench
dev’essere scappato e c’è un mostro che sta uccidendo tutti di là. Quindi vedi
di rimanere sveglio, ok ?
-E tu che ci fai ancora qui ?
-Non sono riuscito a scappare…non
posso teleportarmi. Ma se riusciamo a superare Ann…il mostro, possiamo usare
uno dei loro teletrasporti. Sei abbastanza veloce da superarlo, spero.
-Dovrei. Andiamo.
Freeman salì sulle sue spalle, e
Speed Demon corse verso la porta d’uscita proprio mentre Annihilus distruggeva
l’ultimo Adattoide. Il teletrasporto era a pochi metri dalla porta, quindi
bastò un attimo per arrivarci a super-velocità.
-E’ questo ?
-Credo di sì. Ora entriamoci e…
Un colpo di energia fece saltare
un qualche componente, che iniziò ad emettere scintille in tutte le direzioni.
-Annihilus !
-Voi…morirete
!
-Sanders, distrailo mentre io mi
teletrasporto ! Poi tornerai qui !
-E farmi ammazzare ? No, grazie !
Speed Demon entrò nel
teletrasportatore, iniziando a svanire.
-Sanders, torna qui !
-Mi dispiace, Freeman.
Annihilus lanciò un altro raggio.
Freeman si buttò a terra e l’energia colpì il teletrasporto, mettendolo fuori
uso.
-Uh-oh…
-Ascolta…se non mi uccidi…posso
darti una mano !
-Non ho
bisogno di aiuto.
-Ma non conosci la Terra…
-La
conoscenza è irrilevante. Conquisterò il pianeta ed ucciderò chiunque mi sbarri
la strada.
-Perché ?
-E’…complicato.
Approfittando di un istante di
confusione, Freeman si lanciò in avanti e prese la Barra di Controllo Cosmico.
-No !
Ridammela ! Senza di essa non sono più immortale !
Freeman scivolò sotto le gambe di
Annihilus e si mise a correre nell’altra direzione, inseguito dal mostro che
lanciava scariche energetiche, di potenza molto inferiore a prima. Freeman era
protetto dai colpi dalla Barra, ma se l’avesse preso…
“Vuole questa cosa a tutti i costi. Se riesco
a rimandarlo nella dimensione da cui l’hanno preso, magari non riuscirà a
tornare!”
Una volta nel laboratorio
principale, Freeman si fermò e si girò per guardare Annihilus, che atterrò e
non si mosse, pronto ad attaccare. Freeman agitò molto lentamente la Barra.
-Voi questa cosa, eh ? La vuoi ?
-Ridammela
!
-Va prenderla, bello !
Freeman la lanciò nella gabbia da
cui Annihilus era uscito, e questi la rincorse volando il più veloce possibile
fino ad entrare nella gabbia.
-Idiota.
-Switch…che fine ha fatto
Annihilus ? – chiese CJ-198 da dietro una delle postazioni di lavoro della
piattaforma.
-Tranquillo, è andato a prendere
il suo osso nella dimensione da cui l’avete pescato.
-Ma…non è più sigillata !
-Cosa !?
-Quando abbiamo rotto la barriera
dimensionale l’abbiamo fatto definitivamente !
-Ok, cambiamo strategia allora.
Hai sistemato la piattaforma come dicevi ?
-Era già a posto, stranamente. La
polarità si è invertita da sola.
-A caval donato…Ora che faccio ?
-Ho già azionato tutto quanto;
crea un portale sulla piattaforma e…
La gabbia esplose ed Annihilus ne
uscì subito dopo; stava leggermente curvo, come se pregustasse la caccia alla
preda.
-Ehi, Anny ? Da questa parte !
“Creai un portale sulla
piattaforma, constatando con piacere che ne ero ancora in grado, e poi feci la
cosa più difficile: starmene fermo ad aspettare che un mostro alato mi venisse
addosso, mentre CJ colpiva la piattaforma con un qualche tipo di raggio. Quando
Annihilus fu a meno di un metro da me, creai un portale tra me e lui. Vi entrò,
uscendo da un altro portale proprio davanti alla piattaforma. Annihilus
scomparve nel portale, ed il raggio di energia cessò”.
-Ha funzionato ! Porca
miseria…sono sopravvissuto ad uno scontro con Annihilus !
-Il portale è ancora attivo…
-Strano, non riesco a chiuderlo.
Non rischia di ritornare ?
-No, quel portale è a senso
unico. Una volta entrati in quella dimensione non si può più tornare.
-Quale dimensione ?
-La stessa a cui ha accesso il
portale dimensionale dentro di te.
-Sei l’unico rimasto di tutta
l’equipe, vero ?
-Sì…sono l’unico.
-Allora porta un messaggio ai
tuoi superiori…
Switch si avvicinò minacciosamente,
facendo ritrarre CJ-198.
-No, fermo !
Switch lo puntò con un dito e gli
disse:
-Io costo almeno tremila dollari
a missione. E voglio un bonus per aver sconfitto Annihilus…tutti i soldi
che potete darmi.
-V-vedrò cosa posso…attento !
-Ti ho già detto quanto siate
stupidi voi del…
Una grande mano completamente
nera era uscita dal portale, afferrandolo alle spalle e trascinandolo
all’interno del portale.
La prima cosa che Edward Freeman
pensò mentre cadeva nel portale fu di essere idiota quanto l’AIM. La seconda fu
che dall’altra parte lo aspettava Annihilus. La terza che non si poteva uscire
da quella dimensione. La quarta ed ultima cosa che pensò Edward Freeman prima
di perdere conoscenza fu che la prossima volta avrebbe fatto meglio a dare
retta ai propri presagi.
Continua…
Note
Dopo tanto tempo (è con noi dal
#1) ci lascia il dottor Becket, o RK-1786 se preferite, dopo aver spiegato
qualche retroscena sull’origine di Switch. Ci lasciano anche la sottotrama dell’instabilità
del portale di Freeman, ci lascia il misterioso Frost che appare questo stesso
mese su Quasar #27 e che sarà il cardine del crossover Quasar-Capitan Marvel,
che parte proprio da Quasar #27.
Ci lasciano anche Hydro-Man e
Speed Demon, anche se di sicuro non per sempre. Annihilus invece ancora non ci
lascia, anzi è con noi dal #4 anche se non lo sapevamo ! Nel caso siate uno dei
quattro gatti che non sanno chi è, guardate qui !
Fate grande attenzione alla
creatura fuggita dall’AIM in questo numero…come avrete capito, il grande spazio
riservato alla sua creazione non è casuale: anzi, diventerà sempre più
importante nello sviluppo della serie.
VILLAINS #9
Luci ed ombre
Nel luogo più buio che possiate immaginare. Forse anche
leggermente di più. Edward Freeman si sveglia e si sente legato mani e piedi.
Non riesce a liberarsi o a teleportarsi. Il suo Senso d’Ombra dovrebbe fargli
vedere molto chiaramente un luogo del genere, eppure non vede niente. Per lui
tutta quell’oscurità è la più accecante delle luci. Eppure sente che c’è
qualcuno attorno a lui.
-Che posto è questo ? Che ci faccio qui !?
-Tu chi sei ? – la voce è inumana, cavernosa.
-Sono Switch. Dove mi trovo ? E chi parla ?
-Io sono il Primombra. Da dove vieni ?
-Da New York.
-Che cos’è…New York ? Ci sono altri come te, là ?
-Sì, ci abita molta gente.
-Che cos’è questa “gente” ?
-Senti, per prima cosa fatti vedere se vuoi che ti risponda. E
pretendo di sapere dove mi avete portato !
-Tu ci stai già vedendo. Questo è il nostro posto. Tu ci hai
contattato.
-E quando avrei…aspetta…il tizio
all’AIM ha detto che questa è la dimensione da cui prendo i miei poteri. Vuoi
dire che è… abitata !?
-Cos’è una dimensione ?
-Ehm…ad essere sincero non lo
so. Senti, Primombra o come cavolo ti chiami, non sono stato io a contattarvi.
Se vi disturbo, rimandatemi dall’altra parte.
-Vogliamo capire cosa c’è
dall’altra parte dell’Ostacolo. Tu sei parte dell’Ostacolo, eppure sei come
noi.
-Ma “voi” chi siete !?
-Noi siamo le ombre.
Sente un forte ruggito, che
chiaramente non è di questo mondo. Ed un rumore come di catene tese al massimo.
-Chi osa tenere incatenato Annihilus, la Morte che Cammina ?
-Cos’è la Morte ? Cos’è il
camminare ?
-E’ peggio che tentare di
conversare con Rhino…
-Sono
stato portato qui con l’inganno ! Ma in qualunque posto mi trovi, io lo
conquisterò…è ciò che faccio da quando esisto!
-Vorreste farci credere di essere dei veri senzienti ?
– Non era la voce di prima a parlare – Primombra, questi sono chiaramente
agenti inviati dall’oltre-Ostacolo.
-Sta a me deciderlo, Secondombra.
-Io sono d’accordo con il Secondombra ! Rimandiamoli alla Luce
!
Si sente un gran vociare di voci
lontanissime; non è possibile riuscire a capire cosa dicano o se stiano davvero
parlando. E’ come sentire dei serpenti strisciare in lontananza.
-Ora basta ! Annihilus non starà inerme ad
ascoltarvi farneticare ! Ora pagherete per il vostro affronto…con la morte!
La Barra di Controllo Cosmico di
Annihilus diventa luminosa, dando forza al suo possessore. Ora Freeman può
vedere qualcosa: è incatenato ad una roccia, circondato da piccoli occhi rossi
in tutte le direzioni. Annihilus flette i muscoli rompendo le catene, e vola
verso gli occhi. Si sente un forte rumore metallico che rispedisce Annihilus
contro la roccia. L’abitante della Zona Negativa si rialza, e prima che possa
fare qualcosa di invisibile lo colpisce da più lati. Poi le catene si
riformano, bloccandolo di nuovo. La luce della Barra si affievolisce, una mano
la afferra e la porta qualche metro più in là.
Ora tutta la zona è illuminata,
ma non si vede molto più di prima. Solo ora Freeman si accorge che né lui né
Annihilus proiettano un’ombra.
-Un oggetto molto interessante. Cosa ne pensi, Quintombra ?
-Non comprendo come possa esistere una cosa del genere.
Sembra una forma geometrica, ma è…spessa. Non so come definire la cosa
altrimenti.
-Anche i due stranieri sembrano avere questa… “terza
dimensione”.
-Per me sono un’arma dell’Ostacolo, Primombra. Che imitano
l’intelligenza ed il linguaggio in modo rozzo, emettendo vibrazioni meccaniche.
Persino per questo hanno bisogno di organi appositi…vedi come i loro corpi sono
differenziati, invece che uniformi ?
-Uno di loro ha emesso luce !
-Silenzio ! Fate silenzio ! Secondombra, procedi ad un esame
completo. Terzombra, desidero il parere del Nonriflessosette.
Slorenia. Un tempo questo era
uno stato. Ora è il più grande cimitero del pianeta, da quando il robot pazzo
Ultron ha decimato l’intera popolazione. Forze internazionali stanno
ricostruendo faticosamente la nazione, ma è un lavoro che richiederà molto
tempo. Molti villaggi sono vere e proprie città fantasma, adesso. In una di esse,
nelle fondamenta crollate di una casa semidistrutta, un uomo si sta godendo le
sue vacanze. Gli piace il posto. E’ poco affollato.
Una lampadina sopravvissuta
miracolosamente pende dal soffitto; funziona ancora, ed illumina le rovine.
L’ombra dell’uomo è contro uno dei muri. E’ vestito di pelle nera e porta un
paio di occhiali da sole.
-Nonriflessosette. Sei stato convocato dal Primombra.
-Col cazzo. Sono in vacanza, adesso; ripassa tra un mese.
-Cos’è una vacanza ?
-Non si riesce proprio a parlare
con voi, eh ? Beh, visto che sei arrivato fin qui tanto vale parlare. Allora,
che vi serve questa volta ? Un’altra Guerra del Crepuscolo ? O l’ennesima
intrusione di Neroguerrieri ?
-Due intrusi nell’Oscuro. Oltre-Ostacolo.
-Stai scherzando ? Esseri
tridimensionali nell’Oscuro ? Com’è possibile ?
-Sono successe molte cose
dalla tua cacciata, Nonriflessosette.
-Piantala di chiamarmi con quel
nome idiota, Terzombra. Allora, che volete ?
-E’ stato aperto un passaggio. Recati là.
-D’accordo…ma dì al tuo caro Primombra che può togliermi dalla sua
agenda, dopo questo !
-Cos’è un’agenda ?
-Ah, lascia perdere.
Recupera il suo cappotto grigio e cammina verso l’ombra passandoci
attraverso. La lampadina aumenta di luminosità fino a bruciarsi.
-Tu che cosa sei, primintruso ?
-Sono un essere umano.
-Cos’è questo ? – sente qualcosa di viscido e freddo
che tocca il costume, ma non vede niente – L’altro non è superficienero.
-Non capisco una parola di quello che dite !!! Annihilus, piantala
di fare l’idiota e liberati ! So che puoi farlo !
-Senza la Barra di Controllo Cosmico sto
rapidamente perdendo le mie energie…non posso fare niente. Non so dove mi
abbiate portato, ma sembra simile alla Zona Negativa !
-Di cosa parli, secondintruso ?
-Il mio universo è composto di antimateria. Questo luogo è
simile ! Unitevi a me per conquistare l’universo positivo, così come io ho
conquistato l’intera Zona Negativa in passato !
-Dici di essere simile a noi, ma è il primintruso ad
assomigliarci.
-In che senso ?
-Come noi tu non possiedi
luce su quel…rivestimento.
-Cioè perché sono vestito di
nero !? Avete detto di essere ombre…credete che io sia…
-Tu sei legato a questo
luogo…all’Oscuro. Sei forse un’ombra nell’Ostacolo ?
-Continuate a nominarlo…che è !?
-L’Ostacolo è ciò che si
trova tra la Luce e l’Oscuro. La Luce inonda l’Ostacolo, e ciò che produce è
l’Oscuro. Dove dimorano le ombre.
-Non vorrete darmi a bere di essere veramente delle ombre parlanti
? Anche se…in effetti…quando si proietta della luce contro un ostacolo si
produce un’ombra…no andiamo, è troppo pazzesco !!!
-Se è questo che siete, dovete allearvi con
me. Io provengo dalla Zona Negativa, un universo infinitamente superiore a
quello di quest’insetto. Inoltre, le leggi fisiche della Zona Negativa sono
diverse da quelle dell’universo positivo da cui deriva quest’essere inferiore.
Le ombre si proiettano in modo diverso, nel mio mondo. Esse sono più ampie.
-Provieni forse dall’Ombratraversa ?
-Ora basta, mi sono veramente
stufato di tutto questo ! Volete sapere cosa siamo ? Beh per farlo dovete prima
dirci cosa siete voi, o non scoprirete niente !
-Molto bene. Il nonriflessosette sta
arrivando per questo. Egli era simile a te, un tempo.
Laboratorio AIM. Gli agenti stanno riparando i macchinari
dimensionali, danneggiati dalla lotta contro Annihilus di poche ore prima. A
carica dell’operazione è stato messo CJ-198, unico sopravvissuto dell’intera
sezione. Dovrà rispondere davanti allo Scienziato Supremo in persona di quanto
è accaduto. Non sarebbe stato difficile avere un vantaggio da tutto questo: la
sezione era sotto il controllo di Frost, dopotutto. E senza testimoni, può
prendersi il merito del salvataggio.
Mentre pensa alla propria folgorante carriera, un uomo vestito di
nero esce da un’ombra sul muro. Si guarda intorno per orientarsi.
-Avete rischiato con cose più grandi di voi in questo posto, eh ?
Lasciatemi lavorare se non volete ripetere l’errore.
-Uccidetelo !
Tutti gli agenti AIM presenti, ventuno, sono armati con armi
sufficienti a respingere un piccolo esercito. Sparano all’intruso, ma i colpi
non lo raggiungono, bloccati da schermi neri.
<sigh> - Generalmente non lo faccio quando sono in vacanza,
ma l’avete voluto voi…
All’inizio nessuno si accorge da dove provengano le ombre che
strisciano sul pavimento verso l’intruso. Poi gli agenti più lontani notano che
nessuno proietta più un’ombra, un secondo prima di cadere a terra. CJ-198 dà
una rapida occhiata all’intruso mentre apre una porta segreta per fuggire.
Corre per un lungo corridoio, fino a quando non si trova davanti l’intruso
stesso.
-Non ti ho dato il permesso di scappare.
-Chi sei !?
-Mi chiamano Shades. Vieni con me.
Un’ombra disarma CJ-198 ed un’altra lo afferra per l’uniforme.
Shades ritorna sui suoi passi, camminando lentamente con le mani in tasca.
L’ombra lo segue, trascinando CJ.
-Non preoccuparti per i tuoi uomini, restituirò le loro ombre
quando avrò finito.
Quando arrivano alle macchine dimensionali, CJ ha già capito che è
inutile tentare di liberarsi: l’ombra ha una stretta d’acciaio. Shades si ferma
davanti al portale che ha inghiottito Switch, si accarezza il pizzetto e
riflette.
-Davvero un bel lavoro, complimenti. Siete i primi ad aprire un
passaggio stabile per questa dimensione, se non lo sapete.
-Cosa ne sai tu di quella dimensione ?
-Ci ho fatto un paio di viaggetti, in passato. Mi raccomando, non
ti muovere di qui finché non torno !
Sale sul portale e vi si immerge velocemente. CJ-198 tira un
sospiro di sollievo, ricordando che quel portale è a senso unico. Ma se Shades
non può tornare… perché l’ombra lo tiene ancora inchiodato al muro ?
L’Oscuro. Shades esce dalla roccia e si guarda attorno. Dedica ad
Annihilus, che sta già iniziando ad avvizzire senza la preziosa Barra di
Controllo Cosmico, solo una rapida occhiata. Poi passa a Freeman.
-Tu non hai la minima idea di cosa stia succedendo, eh ?
-Finalmente qualcuno che parla normalmente. Tu chi sei ?
-Questi idioti mi chiamano nonriflessosette, ma preferisco di gran
lunga Shades.
-Nonriflessosette, questi due esseri provengono forse
dall’Ostacolo ?
-Loro chiamano Ostacolo la
nostra dimensione.
-Ma “loro” cosa sono ? E perché vogliono me ?
-“Loro” sono le ombre. Sì, lo so quanto sembri strano. Vedi, ci
troviamo in un posto che loro chiamano l’Oscuro…altri invece lo chiamano
“Dimensione delle Ombre”. Banale, eh ?
-Credono che sia uno di loro…
-Beh, la situazione è un po’ complicata. Loro hanno solo due
dimensioni, quindi ti percepiscono come un’immagine piatta. E vedendo il tuo
costume ti hanno scambiato per un’ombra…anche se sospetto ci sia sotto molto di
più. Con questi cerebrolesi non si è mai sicuri di niente.
-Anche tu non li sopporti, vero ?
-Non siamo proprio in buoni rapporti.
-Puoi farmi uscire ?
-Detto da vero ex galeotto. Devo dire che la situazione è
piuttosto simile: puoi considerarti in arresto. Come clandestino.
-Digli che non sono venuto io qui ! E’ stata una mano uscita dal
portale a trascinarmi.
-Avrai già capito che non vogliono sentire ragioni. Che sia colpa
tua o meno non importa. Questi sono esseri bidimensionali, riescono a malapena
a concepire la nostra esistenza. Figuriamoci quella di un vero e proprio mondo.
-Quindi che faccio ?
-Potresti rimanere qui per sempre. Ci hanno provato a farlo con
me, e non ripeterei l’esperienza per niente al mondo. Mi sembra che tu abbia un
gran potenziale, quindi vedrò di farti uscire. Ma mi devi un grosso favore !
-Quello che vuoi. Ci sto.
-Primombra, vi siete sbagliati. Non è un’Ombra, è soltanto un
abitante dell’Ostacolo.
-E l’altro ?
-Dovrò riportare dall’altra parte anche lui. Ed anche quel
giocattolo che tenete per le mani…non potete tenere oggetti tridimensionali
qui, lo sapete bene.
-Noi pensiamo che tu stia mentendo, Nonriflessosette.
Abbiamo commesso uno sbaglio con te, e non lo ripeteremo in questo caso.
-Cerca di svegliarti una volta
tanto, Primombra ! Mi avete tenuto qui per cinque anni, avete sezionato in
lungo e in largo la mia mente fino a quando non avete scoperto che la mia sola
presenza vi stava facendo impazzire !
-Non sei cambiato nel tempo passato nell’oltre-Ostacolo,
Nonriflessosette. Puoi anche avere un grande potere, ma esso non è NULLA in
confronto al nostro. Quando sei arrivato qui, non eri tridimensionale. Lui sì.
E crediamo che tu ci abbia sempre mentito, dicendo che non potevamo avere
tridimensionalità nell’Oscuro.
-Che cosa vorreste fare, allora ? Usarlo come arma contro la Luce
?
-Ehi, fermi tutti un secondo !
Se siete così potenti come dite, che ve ne fate di me !?
-Credimi Switch, non vuoi
saperlo.
-Come fai a conoscere il mio
nome ?
-So molte cose di te. Ti ho
tenuto d’occhio, ma non pensavo fossi completo. In molti hanno cercato di
penetrare in questa dimensione, ma nessuno ci è mai riuscito. Lo so perché li ho
tenuti tutti sotto controllo. Vedi…hai presente la Forza Oscura ? Ha origine in
una zona che circonda questo posto. Una zona di transizione, se vogliamo. Tu
sei il primo ad essere entrato in sintonia con l’Oscuro, e non ho sinceramente
idea di come sia possibile. Come hai fatto ?
-E’ stato un esperimento
scientifico. Mi hanno fuso con un portale dimensionale.
-Davvero ? Ma dai, non può
essere così semplice. Credimi, avevi solo una possibilità su…non so, un
triliardo probabilmente, di avere questo potere inimmaginabile.
-Quale potere !? Io mi
teletrasporto e basta !!!
-La tua visione è così limitata
? Ah…così tanto potenziale sprecato. Un peccato, davvero. Sappi, Switch, che
una sola di queste ombre potrebbe radere al suolo l’intero pianeta. E sono
innumerevoli. Riesci ad immaginare…in che scala ci troviamo ? E questi esseri
ti ritengono prezioso. Questo non basta a farti anche solo intuire la tua
importanza ?
-Per me continuate a blaterale e
basta. Niente di tutto questo ha il benché minimo senso !!! Ombre che
combattono la luce… ma per piacere ! Volete il mio potere ? Prendetevelo ! Non
voglio avere niente a che fare con tutto questo casino metafisico, capito ?
-E va bene. Poteva essere
semplice, ma vuoi seguire la strada più impegnativa. E va bene. Primombra, vuoi
essere sicuro che questi due intrusi non siano Ombre ? Affidali a me e ti farò
vedere.
-La tua proposta
è…accettabile. Ma non tentare di ingannarci.
-Ooookay. Si va. Farai meglio a
voltare lo sguardo, Switch…non è uno spettacolo gradevole.
Shades si toglie gli occhiali da sole ed apre gli occhi. E’ girato di spalle, e
Freeman non può vederlo. Ma può vedere tutte le ombre entrare nei suoi occhi,
può vedere l’intera dimensione che si scioglie in inchiostro ed entra in lui.
Poi anche lui si sente trascinato, come parte di un vortice che sta contorcendo
tutta la realtà. Si sente compresso, si sente esplodere, si sente congelare e
ghiacciare, è accecato dal buio e confuso dalla luce, e a mano a mano che si
avvicina al centro del vortice si sente come vivisezionato. E perde conoscenza.
Quando la riprende, si trova su di un masso. Si guarda intorno: decine e decine
di massi volanti nello spazio. Ma può respirare normalmente. I massi si muovono
verso un pianeta, che sembra composto di energia. In uno dei massi Annihilus
stringe con forza la Barra di Controllo Cosmico, che gli restituisce pieno
vigore.
In un altro masso, Shades se ne
sta in piedi con le braccia incrociate.
-Combattete. Non potete andare
da nessun’altra parte, e se non fate niente sarete disintegrati quando i massi
raggiungeranno quel pianeta. A proposito, Switch…siamo nella Zona Negativa,
adesso. Tutto quello che vedi, te compreso, è composto di pura anti-materia.
Invece il pianeta verso cui precipiti è di materia. E se vi incontrate…BOOM.
Capito ? Bene. Iniziate.
New York, nel palazzo dove vive
Freeman. Joan sente bussare rumorosamente alla porta del proprio vicino, e si
affaccia per vedere di chi si tratti. E’ una ragazza mora sui venticinque anni,
in jeans e maglietta. Sembra diversa dalle donne di strada che il signor Smith
si è portato a casa finora.
-Avanti, Eddie, lo so che ci sei
!! Ci ho messo un mese a scoprire che vivi qui !
-Mi scusi…chi sta cercando ?
– chiede Joan, ancora sulla soglia di casa.
-L’appartamento è a nome Smith,
vero ?
-S-sì…
-Hhm. Ha visto se il signor
Smith è rientrato a casa ?
-Non so se posso dirglielo…
-Senta signora, sono un agente
di polizia – estrae un distintivo e glielo mostra.
-N-no...non l’ho visto rientrare.
-Vorrà dire che ripasserò.
-Mi scusi…perché lo s-sta cercando ?
-Non ha importanza. Quando lo
vede gli dica che sua sorella Dana è passata a trovarlo.
Annihilus spiega le ali e vola
verso Shades, urlando. Non riesce a sopportare il pensiero di essere stato
incatenato ed umiliato… la sua mente è ricolma d’odio da secoli, odio
irreparabile verso tutto ciò che vive. E’ la sua natura: il predatore
definitivo, ma che ha perso il proprio scopo. Non caccia per sopravvivere, ma
perché non conosce nessun’altra esistenza possibile. Se non la conquista, altro
tipo di caccia. E’ stato tenuto in gabbia per mesi, imprigionato in una zona di
transizione nel tentativo di raggiungere la Terra. Ed ora, imprigionato dalle
ombre. Ha perso ogni controllo, ogni ragione che possa mai aver posseduto.
Switch, invece, è solo confuso.
E’ entrato nella faccenda puramente per denaro. Lui è un ladro: che ci fa in
una situazione così pazzesca ? Lui è abituato ad essere rinchiuso. E’ già stato
in prigione. E’ già stato usato da altri. Non gli piace, ma può sopportarlo,
specialmente se alla fine riesce a guadagnarci qualcosa.
Shades, invece, è divertito. Da
anni non ha la possibilità di scatenarsi. Indica Annihilus ed un’ombra esce
dalla sua mano, respingendolo. Annihilus riparte all’attacco: tutto ciò che ha
in mente è la rabbia. Dalle mani scatena due raffiche di energia cosmica;
Shades scompare nella propria ombra e riappare alle spalle di Freeman.
-Forza, bello: tocca a te.
Sconfiggilo.
-E come dovrei…aaaah ! –
Annihilus ha preso di mira lui: crea un portale sulla traiettoria dei raggi, ed
un altro alle spalle del mostro. Che sopporta senza il minimo problema la
propria energia. Shades scompare di nuovo.
-Anny ! Ascoltami ! Io non ho
intenzione di farti del male, e tu non hai nessun motivo per cercare di
uccidermi ! A nessuno dei due interessa far parte di questa faccenda, dico
giusto ?
-Annihilus…non sarà…sconfitto…di nuovo…
-Abbiamo solo sentito un mucchio
di chiacchiere. Ora tu sei nel tuo mondo: che ti frega di quello che fanno loro
? Andiamo, cerca di riflettere ! Hai fregato l’AIM, non puoi essere così
stupido da assecondarli !
-Hai…ragione. Voglio soltanto accesso alla
tua dimensione.
-E che ci vieni a fare ? Non hai
detto di avere già dei domini, qui ? Che te ne fai di altri sudditi ?
-Non voglio sudditi. Voglio uccidere i
miei nemici…voglio uccidere i Fantastici Quattro.
“Un secondo fa ha detto un’altra
cosa…non ha la mente molto lucida, eh ? Credo sia normale, quando sei un mostro
che ammazza ogni cosa vivente nei paraggi”.
-Perché non me l’hai detto
subito ? Sono anche miei nemici ! Senti, rimandami nella mia dimensione sano e
salvo, e te li faccio venire io qui !
-Nnnno ! Non mi farò ingannare
nuovamente…io sono Annihilus ! Il mio potere è supremo, e deve regnare su tutto
e tutti !
Scatena tutto il potere della
Barra di Controllo Cosmico. Annihilus non è una mezza tacca: un solo colpo
distrugge decine di massi; Freeman è obbligato a teleportarsi continuamente di
masso in masso, per evitarlo. E nel frattempo, entrambi si avvinano al pianeta,
sempre più velocemente.
-Basta !
Basta !!! Ovunque vada, esseri inferiori mi ostacolano ! Qualunque cosa faccia,
i miei obiettivi mi sfuggono ! Ora ne ho abbastanza…Annihilus non sopporterà
oltre ! Questo universo è mio ! Mio ! Mioooo !
Solleva le braccia in un’estasi
della distruzione, inondando lo spazio di energia in quantità illimitata.
Switch si protegge come meglio può circondandosi di portali senza uscita, che
sono virtualmente indistruttibili. Ma Annihilus raddoppia la propria forza, poi
la triplica, poi la decuplica. La Barra di Controllo Cosmico è capace di questo
e di molto di più.
Freeman sente qualcosa
accendersi dentro di sé. Qualcosa che si è stufato di restare fermo, qualcosa
che si è frenato per mesi e che ora sta per scoppiare.
I portali si sciolgono e un
campo di energia nera lo avvolge, sembra una mano semitrasparente. Un braccio
di energia si protende verso Annihilus, afferrandolo. L’energia scompare. Il
campo si agita sempre di più, formando dei tentacoli.
Annihilus si protegge
rabbiosamente, con i suoi artigli cerca di tagliarli ma non ci riesce. Un
tentacolo gli spezza l’ala sinistra, un altro gli spezza un braccio, un altro
ancora gli spezza varie ossa nel torace. Annihilus urla di dolore, prende la
Barra dal proprio petto e lo stringe in mano. Emette sempre più luce, che non
riesce a penetrare la mano d’ombra che lo imprigiona.
La mano lo scaglia lontano,
superando l’attrazione del pianeta positivo, mandandolo nello spazio negativo
profondo.
Freeman contempla per un secondo
l’energia che lo circonda, fredda e calda allo stesso tempo. Fino a quando non
scompare durante l’applauso di Shades, alle sue spalle.
-Congratulazioni, Switch ! Hai
appena dimostrato di essere ciò che pensavo.
-Come…come ho fatto a…
-Dentro di te scorre il potere
delle ombre. E’ un grande potere, che deve essere compreso per essere
utilizzato. E tu hai solo sfiorato la sua superficie.
-Ma tutto questo non doveva
servire a dimostrare che non sono quello che le ombre credevano ?
-No. Sapevo che avevano ragione.
Volevo solo portarti fuori. Ora andiamo.
Crea un portale identico a
quelli di Freeman, abbastanza grande per farci passare un uomo. Freeman ha un
milione di domande da fare, ma prima vuole uscire da quella dimensione
strampalata.
Dall’altra parte del portale, il
laboratorio dell’AIM. CJ-198 è ancora tenuto fermo dalla propria ombra.
-Siete…tornati ! Ma doveva
essere impossibile…
-Passando attraverso il portale,
certo. Ma non dalle ombre.
-Shades, ora vuoi spiegarmi
tutto ? Insomma, che sarebbe questo grande potere che possiedo ?
-Lo scoprirai, spero. O forse
non ci arriverai mai per tutta la tua vita. Non sono qui per darti delle
risposte, solo per permetterti di pensarci. Cosa che loro non farebbero
di certo.
-Nonriflessosette !!!
– urla un insieme di voci dal portale, che sta ribollendo come se fosse catrame
– Ci hai imbrogliato ! Consegnaci l’Ombra dell’Ostacolo, immediatamente !
-Non penso proprio.
Solleva gli occhiali da sole e
la luce cala bruscamente. Centinaia di ombre escono veloci dal portale, come un
branco di serpenti. Passano attraverso uno dei portali di Switch e si dirigono
verso Shades. Altre ombre escono dai suoi occhi, combattendo con le altre.
-Tu ! Spegni il portale, presto
! – urla Switch a CJ-198.
-E’ già spento da ore !!!
-Merda… - Shades sta tenendo
occupate le ombre, che non sembrano essere interessate a lui. Ed i suoi poteri
sono tornati. C’è solo una cosa da fare, ormai. Switch si teletrasporta nel suo
appartamento, dove crolla immediatamente sul divano.
Laboratorio AIM. Le ombre
evocate da Shades si fondono in una più grande, che afferra le altre ombre e le
stritola. Rientrano nei suoi occhi, e si rimette gli occhiali. L’ombra di
CJ-198 ritorna ad essere innocua come è sempre stata.
-Detesto faticare quando sono in
vacanza. Però, quello Switch ha un minimo di cervello, a scappare davanti alle
Ombre.
-Che cosa sei !?
-Un ex agente delle Ombre. Non
si era capito ? Ah, a proposito di ombre…riecco quelle dei tuoi uomini.
Dalla sua posizione ventuno
ombre strisciano verso i legittimi proprietari, che si rialzano lentamente.
-Ed ora, assicuriamoci che
nessuno porti ancora qui qualcuno dei miei vecchi amici… - la sua ombra si
solleva e si scaglia contro le macchine dimensionali, sfasciandole con i propri
pugni fino a quando non sono irriconoscibili. Gli agenti AIM non fanno niente
per cercare di fermarlo. Non li pagano abbastanza per questo.
-Fatto. Non vorremo mica
ripetere quello che è successo oggi, dopotutto. Addio, signori.
Fa un leggero inchino, mentre
affonda nel terreno attraverso la propria ombra.
Downtown. Attraversare questa
zona è sempre un pericolo, particolarmente alla sera. Sono solo le sei di sera
quando una ragazza sta ritornando a casa dopo essere stata al cinema. Il suo
ragazzo si è offerto di riaccompagnarla, ma lei è fiera della sua indipendenza
e preferisce andare da sola. Ad un certo punto sente dei passi dietro di sé,
che si avvicinano. Affretta il passo, più per un riflesso automatico che per
vera paura. I passi si fanno sempre più vicini, lei si gira e vede due
teppistelli che la seguono. Si mette a correre prima lentamente e poi, con
l’avvicinarsi dei due, si guarda intorno per cercare aiuto. Ma per sbaglio
entra in un vicolo cieco. I due si avvicinano minacciosamente, ridendo. Hanno
dei coltelli in mano. Lei si mette a cercare il suo spray irritante nella
borsetta, fermandosi quando sente i due coltelli cadere a terra. E alle sue
spalle, un sibilo sordo. Si volta di scatto, ma non fa in tempo a vedere cosa
succede: qualcosa fa un salto di cinque metri sopra la sua testa, atterrando
sopra i due teppisti. Ora lo vede: è una specie di mostro con le squame, si
muove troppo velocemente per vederlo per bene. I due teppisti cadono a terra
con la gola tagliata; il mostro respira in modo strano.
Lei fa automaticamente un passo
indietro, ed il mostro si gira. Ha una lunga lingua da serpente che entra ed
esce dalla bocca.
Cammina tutto curvo verso di
lei, muovendo sempre più velocemente la lingua. Impaurita, prende di scatto lo
spray e lo usa su di lui. Il mostro si alza di scatto ed con un colpo di coda
la colpisce ripetutamente. Lei cade a terra, ed il mostro continua a colpirla
finché non è ferma. Poi la apre con gli artigli ed inizia a mangiare.
Appartamento di Edward Freeman,
o del signor Smith se preferite. Ha cercato di dormire per un’ora, ma non ci è
riuscito.
E’ stata una giornata
incredibile: Beckett morto, Sanders e Bench se ne sono andati, ha combattuto
contro Annihilus ed appreso di avere qualcosa a che fare con delle ombre
viventi. E’ troppo per un semplice ladro.
Bussano alla porta, parecchie
volte. Controvoglia, Smith si alza e controlla: è Dave.
-Signor Smith ?
-Smamma, Dave.
-Spacker Dave ! Ho una busta per lei.
-Chi sa dove…oh, no…
“Con tutto questo casino mi sono
dimenticato che Joan ha scoperto che sono Switch ! E che l’AIM aveva il mio
indirizzo ! Che idiota che sono…dovevo andarmene subito !”
-Che nome c’è, sulla busta ?
-“Smith”, perché ?
-Non importa.
Apre la porta e prende la busta.
Non c’è il mittente.
-Me l’ha data un signore con un
paio di Ray-Ban fichissimi…è anche lui un gangster ?
-Uh…non saprei. Forse. Senti,
Dave…
-Spacker Dave !
-Hai parlato con Joan, per caso
?
-Sì…mi ha detto che è passata
una ragazza a cercarla, oggi. Ha detto di andare da lei a parlarle…sa, Joan non
mette quasi mai il naso fuori d’in casa. Quella ha paura anche del buio, per
me.
-Tu non hai paura del buio, Dave
?
-Spacker Dave ! No, non credo.
-Beh, forse dovresti. Quando
diventi grande impari che non c’è niente da temere, nel buio. Ma certi tipi di
ombre non scompaiono quando accendi la luce.
Chiude la porta ed apre la
busta. Contiene un paio di occhiali da sole ed un biglietto.
“Oggi hai imparato molte cose
e nessuna. Hai solo sfiorato una superficie che io ho impiegato cinquant’anni
ad esplorare. Conoscerla, ignorarla, dimenticarla…dipende solo da te. E da
quanto a lungo ci proverai. Pensa soltanto a cosa vuoi essere. A cosa sei. E a
cosa vuoi diventare. Io non ho risposte. Nessuno le ha. Ce le fabbrichiamo da
soli.
Le ombre hanno un grande
potere, figurativamente e praticamente. Noi siamo ombre. E la luce si è appena
spostata.
Shades
P.S: ora sono in vacanza e
non ho intenzione di salvarti le chiappe per un altro po’. Quindi vedi di non
fare troppi casini”.
-Che mucchio di stronzate. “Il
potere delle ombre”…ah !
Freeman accartoccia il foglio e
lo getta per terra, mette gli occhiali sul tavolo e torna a dormire. La sua
ombra lo segue.
L’ombra degli occhiali si
allunga, finendo sotto il foglietto accartocciato e gettandolo nella
spazzatura. Poi la luce si spegne.
Note
Episodio molto anomalo. Freeman
è poco più di una comparsa, preso in mezzo ad eventi più grandi di lui.
Esattamente come Annihilus. Spero non vi dispiaccia e che abbiate invece gradito
lo spazio dedicato a Shades (che significa sia “ombre” che “occhiali da sole”),
che rivedrete al più presto. Saprete anche di più sulle Ombre, sui loro fini e
su cosa sia il potere custodito da Freeman…ma non trattenete il fiato.
Per la sorella di Freeman e
l’ancora anonimo mostro tornato in vita nell’ultimo numero, non ho che da
dirvi…restate sintonizzati !
VILLAINS #10
(RAPIMENTO E RISCATTO parte terza)
New York. Larry Rotondi sente bussare con decisione alla porta e,
pensando siano le due pizze che ha ordinato per colazione, si precipita ad
aprire la porta. Cinque minuti dopo ci arriva, ma con suo enorme dispiacere al
posto del solito garzone trova Joan, che vive nello stesso corridoio. Tiene le
mani incrociate e si morde con forza il labbro inferiore.
-Ciao…scusa se ci ho messo tanto, ma sono rimasto incastrato
un’altra volta nella porta della cucina.
-Signor Rotondi…
-C’è qualche problema ?
-Io…ecco…volevo parlarle di una
cosa…riguarda il signor Smith…
-Non ho capito…
-Riguarda il signor Smith, il mio vicino d’appartamento.
-Ah sì, il gangster.
-Il…cosa !?
-Dovrebbe essere un segreto, ma…Dave mi ha detto che il signor
Smith è un gangster, e che quello non è il suo vero nome.
-Credo dovremmo chiamare la
polizia, mister Rotondi. Ricorda quella lettera indirizzata a “Edward Freeman”
? Era del signor Smith, credo sia il suo vero nome. Ed è passata un’agente a
cercarlo, l’altro giorno ! Ho visto che aveva un costume completamente
nero…credo che sia un supercrim – oddio, eccolo !
Larry Rotondi pensa di fare lo
stesso, ma quando cerca di indietreggiare scopre di essere rimasto incastrato
nella porta.
-Ehm…buongiorno, mr. Smith !
-Mister Rotondi… - non si gira neanche a guardarlo, continuando a
camminare.
-Signor…Smith ? Sono rimasto incastrato, le spiacerebbe…signor
Smith ? Signor Smith ?
Il garzone arriva quasi subito,
dandogli una mano a togliersi dalla porta (in cambio di un’altra mancia). Larry
ritorna nel suo appartamento, inizia a mangiare la pizza mentre ascolta
distrattamente un notiziario.
“-ed ora una notizia dell’ultima ora: John Harold Howard,
unico figlio del magnate Harold Howard, è stato rapito ieri sera dall’esclusiva
Scuola Privata in California dove stava studiando. Secondo le nostre fonti, il giovane Howard,
13 anni, all’ultimo anno delle medie, è stato sequestrato da un commando
dell’Hydra. Si ignorano i motivi del gesto, ma l’ipotesi del riscatto è la
più-“
Cambia canale, cercando qualcosa di più interessante. Poi mentre
si taglia un’altra fetta di pizza ripensa alle parole di Joan.
-Ehi…adesso ho capito tutto ! Il costume, il fatto che si veste
sempre di nero…il mio vicino di casa è Venom !!! Cavolo…
Edward Freeman esce di casa, mettendosi subito un paio di occhiali
da sole. In realtà non c’è moltissima luce, ma per lui è già troppa. Si
incammina verso il vicolo più vicino, come fa tutte le volte che deve andare da
qualche parte. Si ferma un attimo e si toglie gli occhiali, perplesso: non sono
i suoi, sono quelli che gli ha spedito Shades. Forse avrebbe dovuto buttarli…ma
aveva controllato che non ci fossero microspie o cose simili. Tanto valeva
tenerseli, non erano poi così male.
Dà un’occhiata all’orologio e si dà una mossa. Un pensiero poco
più che casuale apre un portale nel vicolo, e ci passa attraverso. Ne esce in
un altro vicolo, sotto uno dei grattacieli di Uptown.
Il messaggio ricevuto la sera precedente diceva di recarsi lì e di
arrivare al 79° piano, senza fare scattare gli allarmi. Solo in quel caso
avrebbe ricevuto l’incarico.
“Non è esattamente il mio modo di lavorare” pensa “ma non guadagno
un dollaro da quando ho smesso di lavorare per Hammer, e l’affitto dovrò pur
pagarlo prima o poi. E poi dicono che il crimine non paga…”
Gli bastano meno di trenta secondi per indossare il costume di
Switch sopra i vestiti. Ripensandoci forse poteva indossarlo già a casa e
teleportarsi nel vicolo…ma i vicini potrebbero insospettirsi, non vedendolo mai
uscire.
“Se sono fortunato guadagnerò abbastanza da cambiare appartamento,
visto che Joan sa che sono un super-criminale”
Crea un portale senza uscita sotto di sé, di metro e mezzo di
diametro, e poi ci sale. Il portale, o meglio la piattaforma visto che al
momento non porta da nessuna parte, inizia a salire il più velocemente
possibile, il che non è molto. Ci vogliono cinque minuti per arrivare al 79°
piano e forse qualcuno lo vedrà, ma non dovrebbe essere un problema. Anche
perché il lato che ha davanti è in ombra, ed il suo costume completamente nero
lo mimetizza bene.
Già qualche piano prima nota un uomo in costume verde chiaro e
scuro, che vola grazie a due minuscoli jet sopra alle caviglie. Non si accorge
di lui fino all’arrivo.
-O hanno assunto un lavavetri molto costoso o sei qui per entrare
e farti dare l’incarico. Chi sei ?
-Chance – risponde senza alzare lo sguardo dal vetro: da uno dei
congegni sui polsi esce una sorta di fiamma ossidrica che taglia il vetro senza
scioglierlo.
-Beh…mi spiace per te, ma quel lavoro è mio.
Switch tenta di teleportarsi all’interno, senza successo.
Semplicemente resta dov’è.
-Possibile che tutti abbiano un inibitore di questi tempi
!?
-Si direbbe che il lavoro non sia ancora tuo. Io invece sto per
entrare… - Chance ha appena finito di tagliare una parte circolare di vetro,
abbastanza da passare. Preme leggerissimamente e la parte tagliata cade
all’interno, fermandosi sopra un portale.
-Ma che…
-L’ho creato io. Avresti fatto scattare l’allarme, c’è un sensore
di pressione sul pavimento.
-Come lo sai ?
-Sesto senso – risponde Switch sorridendo e guardando l’interno
dell’ufficio, in ombra. Il portale sotto il pezzo di vetro si allarga leggermente
e ricompone la finestra.
-Le cose stanno così: io posso portarti dentro senza far scattare
il sistema d’allarme, ma non posso buttare giù il vetro senza azionarlo. Tu
puoi tagliare il vetro, ma una volta dentro saresti fregato. Facciamo così: tu
tagli il vetro ed io ci porto dentro.
-Non ho bisogno d’aiuto per entrare.
-Scommettiamo ?
Anche se il volto di Chance non si vede sotto il casco, il sorriso
sotto quei baffetti ben curati è inequivocabile.
-Accetto la scommessa.
I laser da polso si muovono con precisione millimetrica,
rimuovendo la finestra dall’intelaiatura senza fare nemmeno rumore.
-Vado prima io – Switch entra dalla finestra, sempre sopra il
portale-piattaforma. Quando è passato crea un portale senza uscita che copre
completamente la finestra e lascia un ultimo commento su Chance.
-Fesso.
L’ufficio si direbbe deserto. Il portale si muove fino ad arrivare
ad una porta. Switch non osa aprirla, ma non sente più l’inibitore. La
piattaforma diventa un vero portale che porta nella stanza adiacente.
L’altra stanza è chiaramente una sala conferenze; seduti ad un
tavolo ci sono due persone con un’armatura leggera (una grigia e l’altra
bianca); due uomini in giacca e cravatta attendono impeccabili ai lati di un
piccolo televisore a schermo piatto. Uno di loro parla.
-Benvenuto. Se vuole sedersi, riceverà istruzioni al più presto.
Freeman obbedisce, sedendosi di fianco all’uomo in armatura
bianca, che porta un cappuccio ed un mantello dello stesso colore. Attendono un
minuto circa prima che la porta si apra: è Chance.
-Come hai fatto a superare il portale ?
-Non l’ho fatto. Ho usato un’altra strada, leggermente meno
agevole. Il suo non è stato un comportamento onorevole, signor…
-Switch. Fammi causa se ti pare.
-Benvenuto. Se vuole sedersi, riceverà istruzioni al più presto.
Pochi secondi dopo aver terminato la frase l’orologio di uno dei
due suona incessantemente. L’altro abbassa le luci della sala premendo un
pulsante, ed accende lo schermo. L’inquadratura non è molto chiara, e la
luminosità è bassissima: non è possibile identificare l’uomo. Anche la voce è
distorta elettronicamente.
-Signori…se mi state ascoltando siete tra i migliori al mondo
nell’infiltrarsi oltre sistemi d’allarme sofisticati, e non avete molte remore
ad accettare lavori non propriamente legali. Secondo un mio collega, le
probabilità che voi siate Spymaster, Chance, Switch e lo Spettro sono
abbastanza alte. Mi assicura che accettereste senza molte remore di recuperare
un particolare congegno da una base segreta Hydra per 75.000 dollari. Se si è
sbagliato, ed uno qualunque di voi non è interessato, può lasciare
immediatamente la sala.
Uno dei due uomini in cravatta ferma la registrazione, chiedendo
se qualcuno ha intenzione di ritirarsi. Nessuno fiata, e la registrazione
riparte.
-Non è una missione facile. La base segreta è posizionata sotto il
letto del fiume Hudson, per evitare di essere rilevata dai satelliti
geostazionari. Le nostre informazioni su di essa, oltre alla sua posizione,
sono praticamente inesistenti. Dovrete penetrare nella base è recuperare l’
U.I.M.T; i miei impiegati vi mostreranno tutte le informazioni necessarie per
riconoscerlo, e vi forniranno un sensore per localizzarlo in un raggio di venti
metri. E’ molto probabile che voi non vi fidiate di me, ed io non ho molte
ragioni per fare altrettanto. Perciò sarete analizzati dai miei uomini, saranno
inseriti nei vostri costumi dei congegni che rileveranno e bloccheranno
qualunque apparecchiatura elettronica in grado di danneggiare l’U.I.M.T
portiate con voi. La consegna dovrà avvenire in questa stessa stanza, e
l’U.I.M.T dovrà essere integro. Ma la priorità maggiore è impedire che l’Hydra
rimanga in suo possesso: nel caso non sia possibile rubarlo, distruggetelo…ma
solo se sarà assolutamente indispensabile. Se veniste meno ad una qualunque
delle clausole non riceverete un soldo. Nel caso abbiate delle domande, i miei
impiegati sapranno rispondermi. Buona fortuna.
Lo schermo si spegne e le luci nella sala si riaccendono, con gran
dispiacere di Switch.
-Domande ?
-Sì. Cos’è l’U.I.M.T ? – chiede Switch.
-Siamo spiacenti, ma questa informazione non…
-Trasmettitore Universale
Multimediale Interattivo – rispondono lo Spettro e Spymaster, quasi
all’unisono.
-Io avrei un’altra domanda da fare…come arriviamo sul fondo
dell’Hudson ? – domanda Chance.
-Il signor Switch è un teleporta. Gli forniremo le necessarie
coordinate.
-Chi era l’uomo sullo schermo, e come fa a sapere di noi ?
-Questa informazione non vi è concessa. Ora, se i termini del
contratto sono chiari, vi forniremo l’apparecchiatura precedentemente
menzionata…
Passano delle specie di mini metal-detector sui loro costumi, e
danno a ciascuno un piccolo disco metallico da applicarvi sotto. Tutti accettano
senza dire niente, tranne lo Spettro.
-Perché permettete a quell’uomo di sfruttarvi ?
-Abbiamo un contratto a termine.
-Non vi rendete conto che il capitalismo e le sue multinazionali
sono il cancro dell’umanità ?
-Se hai intenzione di continuare a dire cazzate ti lascio qui – lo
ferma Switch, ricevendo un’occhiata chiarissima anche se coperta dalla maschera
bianca.
Chance prende un pacchetto di sigarette da una tasca nascosta e ne
accende una.
-Signore…in questi uffici è vietato fumare.
-Detraete pure la multa dal mio compenso. Ho scommesso con il mio
medico che non mi uccideranno.
-Ti basterebbe smettere di fumare per vincere la scommessa – nota
Spymaster – ti conviene aumentare la posta e fregarlo.
-Non c’è gusto senza un po’ di rischio. Vogliamo scommettere su
chi prenderà il congegno per primo ?
-E che ci guadagno ?
-Se vinci tu avrai anche il mio compenso, se vinco io prenderò il
tuo. Testa o croce ? – ha già preso una moneta da sotto il bracciale.
-Testa.
Chance lancia la moneta. Invece di ricadere nella sua mano, però,
finisce in uno dei portali di Switch.
-Ehi !
-Né testa né croce. Se ci mettiamo a competere per prendere il
congegno finirà che non riusciremo a prenderlo. Scommettete a missione finita,
d’accordo ?
Cinque minuti dopo, quando le modifiche ai costumi sono state
completate. Switch visualizza il posto dove dovrà crearsi il portale d’uscita:
nella camera stagna del boccaporto che conduce all’Hudson. Quando è pronto crea
un portale abbastanza grande da far passare una persona. Lo Spettro entra per
primo: nel caso si materializzasse in un punto solido la sua intangibilità lo
salverebbe. Un segnale radio segnala che la via è libera. Anche Spymaster
entra. Un attimo prima di entrare Chance si volta verso gli impiegati:
-Scommetto sulla nostra ora di ritorno. Se non saremo qui prima di
quattro ore – non continua la frase, spintonato da Switch.
-Muoviamoci, prima che tu scommetta il compenso di tutti e
quattro.
Entrambi entrano nel portale, che svanisce dopo il loro passaggio.
La camera stagna è piuttosto ristretta, a malapena sufficiente per
quattro. Switch chiude il portale per avere più spazio.
-Bene, ora che si fa ? Potrebbero esserci trenta soldati
dell’Hydra oltre quel portello.
-Ventitrè, secondo i miei radar interni – chiarisce Chance –
registro anche qualche arma ad energia.
-Andrò io – lo Spettro passa attraverso il portello senza dire
altro.
-Che primadonna.
-Però ha ragione, Switch. Se io o questa checca coi baffi avessimo
buttato giù il portello ci avrebbero individuato. Tu potevi teleportarti, ma ti
avrebbero visto e dato l’allarme. Se le mie informazioni sullo Spettro sono
esatte, una volta dall’altra parte diventerà intangibile, stenderà tutte le
guardie senza far scattare gli allarmi e ci aprirebbe.
-Sei parecchio informato.
-Il mio predecessore è stato ucciso dallo Spettro. Preferisco
guardarmi le spalle il più possibile.
Si sente un’esplosione dall’altra parte ed il portello si apre.
-Via libera.
Il gruppo esce dalla camera stagna; lungo il corridoio, decine di
soldati a terra svenuti.
-Che si fa adesso ? Spymaster, novità dal rintracciatore ?
-Siamo ancora fuori campo. Suggerisco di trovare l’accesso ai
livelli inferiori, è una procedura standard tenere gli oggetti di valore il più
in basso possibile.
-E tu come lo sai ?
-Ho lavorato anche per loro. Pessima assicurazione, ma le
munizioni le pagano loro. Il corridoio si separa in tre direzioni, là in fondo;
suggerisco di…
-Chi ti ha nominato capo ?
Senza neanche voltarsi, stacca un piccolo disco dall’avambraccio e
lo lancia di fianco a sé. Il disco rimbalza da superficie a superficie, finendo
dietro un angolo e tramortendo un soldato Hydra ancora cosciente che cerca di
scappare. Poi il disco vola indietro nella sua mano.
-Ci sei andato troppo leggero, Spettro.
-Questi uomini sono innocenti. Stanno solo cercando di sovvertire
il soffocante sistema sociale delle multinazionali.
-Se il soldato andava da quella parte forse dovremmo evitare quel
corridoio. Probabilmente andava a chiamare rinforzi.
-Giusta osservazione, Switch. Tu ed io andiamo a destra, Chance e
lo Spettro dritti.
-Perché ? – chiede Chance.
-Perché non voglio dovermi guardare le spalle – risponde
Spymaster, guardando negli occhi lo Spettro.
-Stavo pensando la stessa cosa. Andiamo, Chance.
Il corridoio di destra. Spymaster controlla regolarmente il
rintracciatore, senza successo.
-Sai chi ci ha ingaggiato, secondo me ?
-Non lo so e non mi importa.
-Per me è stato Howard.
-Chi ?
-Harold Howard. Il miliardario fantasma.
-Quello ha altro da fare che mandarci in questa fogna…non gli
hanno rapito il figlio ?
-Quanti miliardari prenderebbero tutte quelle precauzioni per non
farsi riconoscere ? La maggior parte della gente per cui ho
lavorato ci teneva molto a farsi una reputazione. Si dice anche
che Howard sia pulito ma…chi può saperlo veramente ?
-Mah, forse sarebbe stato meglio se ci avesse detto chi è. Quando
devi farti dare un lavoro le credenziali sono tutto.
-A proposito, ti sei fatto una reputazione niente male negli
ultimi mesi, lo sai ? Quella mossa di rubare l’Hudson poi, è stata geniale.
-Già, però non mi è venuto niente in tasca…bella roba.
-Sono i rischi del mestiere. Senti, detto tra noi…non mi fido
minimamente dello Spettro.
-Non lo avrei mai detto.
-Quello lavora per abbattere le multinazionali, e non ho mai
sentito che accettasse un incarico per soldi.
-Dovrà pagare anche lui l’affitto. Non mi interessa, voglio solo
incassare i 75 testoni.
-Non credo sia qui per rispettare i termini del contratto.
-Che vuoi…
-Attento !
Un soldato Hydra sbuca fuori da una porta nascosta, sparando
all’impazzata. I primi proiettili rimbalzano sul campo di forza di Spymaster;
gli altri finiscono in un portale, e terminano la loro corsa nella testa del
soldato.
-Doveva essere qui per una qualche ispezione di routine; se avesse
dato l’allarme sarebbero stati molti di più.
-Scommetto che questi corridoi non finiscono mai. Se fossi sicuro
della distanza che c’è tra questo piano e quello inferiore potrei teleportarci.
-Posso adattare il rilevatore per funzionare da radar, su scala
ridotta. Basterà collegarlo ai miei sistemi interni.
Inizia ad armeggiare con le sue apparecchiature, mentre Switch fa
di guardia.
-Senti un po’…pensi che lo Spettro voglia tirarci qualche scherzo
?
-Oh, di sicuro. Sai cos’è l’U.I.M.T ?
-Non ne ho la minima idea.
-Io invece ne ho sentito parlare. Può trasmettere qualunque
segnale, su qualunque fonte; potrebbe sostituire tutti i mezzi di informazione
attualmente esistenti.
-Roba di valore.
-Valore molto superiore a 75.000 dollari. Detto tra noi…non
ho alcuna intenzione di consegnarlo.
-Cosa !?
-Lo venderò al migliore offerente. Ma stai calmo, non ti farò
perdere il compenso. O meglio…lo perderai, ma ne avrai uno molto migliore. Ti
interessano 500.000 ?
-Forse. Che dovrei fare ?
-Mi sono portato dietro un piccolo congegno, in grado di inviare
un brevissimo segnale ad un satellite che una sussidiaria della Roxxon Oil ha
messo in orbita. Appena localizzato con precisione, un sistema di teletrasporto
commissionato all’Enclave lo porterà nella mia base operativa.
-Per venderlo alla Roxxon ?
-Secondo loro sì. Ma vedremo chi mi offrirà di più…Hammer mi ha
offerto un milione. Se offriranno di più se lo prenderanno loro.
-Bel piano, ma ti sei dimenticato dei congegni che ci hanno messo
nei costumi ? Lo neutralizzerà.
-Appunto per questo mi servi tu. Posso neutralizzare quello nel
tuo costume, così farai il lavoro per me e divideremo a metà.
-Perché non neutralizzi quello nel tuo, allora ?
-Perché per farlo devo usare i miei strumenti, e l’annullatore è
tarato su di loro. Ma posso disinnescare quello di un altro.
-D’accordo. Ci sto – risponde stringendogli la mano. Spymaster
prende dal costume un piccolo contenitore di metallo grigio. Assomiglia
vagamente ad un tappo di bottiglia. Poi prende qualcos’altro dal suo arsenale,
grosso come un walkman, e glielo punta contro.
-Questo è un dislocatore di onde. Il tuo costume non rileverà il
teletrasportatore per altre sei ore. Ora…il corridoio inferiore è tre metri
sotto di noi. Andiamo ?
Fogne di New York. Nonostante la fama, non vi conviene venire a
visitare questo posto. Non ci troverete alligatori, solo un bel po’ di odori
sgradevoli. I pochi addetti alla manutenzione che devono scendervi lo fanno il
più in fretta possibile.
Oggi è toccato a George scendere. Fa questo lavoro da vent’anni,
ed ormai si è abituato all’odore e al buio. Anche ai topi, che era sicuro di
trovare appena sceso…e invece niente, non si vede neanche un roditore. Continua
a camminare facendosi luce con la torcia in dotazione, dirigendosi verso il
punto dove sono stati segnalati degli inconvenienti.
Sente rumore che a qualcun altro potrebbe dare fastidio, ma che
lui ha già sentito: topi che litigano tra di loro per accaparrarsi una delle
poche cose commestibili trovate. Quando George si avvicina alcuni topi
scappano, lasciandogli vedere che cosa si stanno litigando.
“Sembra una pelle di serpente, ma è grande almeno quanto un uomo…”
Sente dei passi dietro di sé e si gira di scatto. La torcia
illumina un essere dall’aspetto quasi umano, ma ricoperto da una pelle a squame
verdi e viola. E’ chinato a terra ed ha appena catturato un topo, che ingoia
intero. George indietreggia ed il mostro si protegge gli occhi con le mani. Si
avvicina a George camminando basso, quasi strisciando, e continua a girargli
intorno.
George cerca di spostarsi ma il mostro gli è sempre intorno. Gli
dà un calcio per allontanarlo, ed il mostro si ferma. Si rizza in piedi, con
una postura molto rigida. George indietreggia e si ritrova dieci artigli di quindici
centimetri nel petto.
George cade, ed attorno a lui si radunano i topi. Al mostro spetta
il primo morso.
Base Hydra, secondo livello sotto il letto dell’Hudson. Alla loro
comparsa dal portale, Switch e Spymaster si trovano sotto il fuoco incrociato
dei soldati Hydra. Spymaster se la cava alla grande, stendendo i soldati senza
il minimo sforzo con una combinazione di arti marziali ed armi
super-tecnologiche.
Il Senso d’Ombra rende quasi impossibile anticipare Switch, che
riesce a difendersi con i portali e a rispedire i proiettili e le occasionali
granate ai mittenti. Ma è una situazione di stallo.
-Hanno dato l’allarme ! Gran bel piano, Spymaster, davvero…
-Non avevo rilevato tutta questa gente ! Devono averli forniti di
apparecchi in grado di confondere i sensori di prossimità.
-Entro due minuti potremmo essere in mezzo a trecento soldati
dell’Hydra ! Puoi chiamare rinforzi ?
-Potrei emettere un iper-impulso rilevabile solo dallo Spettro, ma
devo concentrarmi per farlo ! Servirebbe un diversivo.
-Ci penso io.
Al secondo livello ci sono delle postazioni di emergenza,
contenenti capsule di salvataggio che vengono espulse nel fiume. Switch crea
una serie di piccoli portali e li lancia a quindi metri al secondo. Le
postazioni esplodono, aprendo delle fessure nella paratia che le separava
dall’acqua, iniziando ad allagare il livello.
-Allora, questi rinforzi ?
-Stanno arrivando – risponde Spymaster indicando lo Spettro e
Chance che passano attraverso un muro. La loro potenza di fuoco è sufficiente a
fare arretrare le truppe, prima che lo Spettro applichi due generatori di fase
a Spymaster e Switch, rendendo anche loro intangibili. I quattro passano
attraverso il pavimento.
-Situazione, Spettro ?
-Abbiamo perlustrato la base in verticale, ma non sono riuscito a
scendere oltre il decimo livello… ci sono campi di forza che mi impediscono
l’accesso.
-Dobbiamo scoprire dove si trova l’U.I.M.T e come arrivarci. Idee ?
-Sì. Troviamo un altro soldato Hydra – risponde lo Spettro,
prendendo dalla cintura una siringa ipodermica.
-Setaccerò questo livello in cerca di una guardia isolata, gli
altri soldati impiegheranno un po’ per arrivare qui. Voi usate i generatori di
fase che vi ho dato per scendere al decimo livello. Fate attenzione: funzionano
per dieci minuti soltanto, poi si fondono.
Spymaster e Chance scendono, mentre Switch segue lo Spettro.
“Se voglio davvero fare il doppio gioco, meglio essere sicuro che
lo Spettro non voglia distruggere l’U.I.M.T. E che non offra di più…”
-Vengo con te, voglio proprio vedere come te lo lavori.
-Desideravo proprio parlare con te, Switch.
-Come mai ?
-Mi tengo sempre informati sugli…acquisti di Hammer. So che tu,
Speed Demon ed Hydro-Man eravate alle sue dipendenze. Ma che ve ne siete andati
di vostra spontanea volontà.
-Più o meno è così.
-So anche che sei stato ingaggiato dall’AIM, ma che non solo non
ti hanno pagato ma che la loro attrezzatura è stata irrimediabilmente
compromessa.
-Dove vuoi arrivare ?
-Deduco che anche tu stai iniziando a comprendere quale minaccia
alla società siano le compagnie e le organizzazioni.
-Deduci pure quello che ti pare. Che hai in mente, Spettro ? Da
quanto mi dicono non lavori per soldi.
-E’ vero, non sono interessato al denaro. Ho accettato questo
incarico solo per impadronirmi dell’U.I.M.T.
-E che te ne fai ?
-Innanzitutto, questo potere non può essere messo nelle mani di
ottusi burocrati. E’ innegabile il male che il cattivo uso della tecnologia ha
portato nel mondo, e che le telecomunicazioni siano la sua arma più infida.
Nessuno dovrebbe avere accesso al potere di controllarle…se non per un preciso
ideale: far crollare l’attuale sistema economico.
-Fammi capire…vuoi l’U.I.M.T per far crollare l’economia ?
-Più o meno è così. Ho con me un congegno che registrerà gli
schemi dell’U.I.M.T e che allo stesso tempo lo distruggerà.
-Ma non puoi usarlo per via delle modifiche al costume. E vuoi che
lo usi io.
-Esattamente. Posso disinnescare i congegni nel tuo costume, ma
non quelli nel mio.
-Non è necessario, sono già…ehm…sono già stati disinnescati da me.
Tutto quello che mi hai detto l’ho già sentito, Spettro… quanto mi dai ? Tu
puoi anche fregartene dei soldi, ma a me servono.
-L’ideale di un mondo senza il cancro delle multinazionali non è
sufficiente ?
-750.000 dollari andrebbero meglio.
-400.000.
-600.000.
-500.000. Non intendo pagare di più – lo Spettro chiude la
contrattazione attraversando un muro. Switch fa altrettanto, notando che
preferisce di gran lunga teleportarsi. Qualche pugno fa passare al soldato
Hydra la voglia di combattere.
-Non otterrete niente da me. Hail Hydra…tagliate un braccio e due
crescono al suo posto !
-Chissà dove l’assoldano questa carne da cannone da due soldi.
-Dove si trova l’U.I.M.T ? – il soldato non risponde. La siringa
gli inietta un siero della verità molto potente, e lo Spettro ripete la
domanda.
-Dov’è l’U.I.M.T ?
-Non…lo so…
-Il siero non funziona ?
-No, procede come previsto. Forse non lo sa veramente.
-Dove sono i magazzini ?
-Livello…quindici…
-Anche quelli di massima sicurezza ?
-Sì…
-Come si arriva al livello quindici ?
-Trasportatori interni… livello otto… serve un
codice…cifre…lettere…
-Qual è il codice ?
-Uno… nove… quattro… cinque… s… h… i… e… l…d…
-“1945SHIELD” ? Questa gente ha meno immaginazione dell’AIM, ed un
pessimo senso dell’umorismo !
Prima di uscire, lo Spettro gli passa il congegno. E’ simile a
quello di Spymaster, solo leggermente più grande e bianco.
“Okay, ora che faccio ? Tutti e due mi hanno offerto la stessa
cifra ! Dare il congegno al tizio che ci ha assoldato è fuori discussione, se
posso guadagnarci così tanto. Allora che faccio, me lo tengo ? Non credo di
riuscire a venderlo per una cifrà così alta, e non posso tenerlo a casa…non
riesco a tenere un’identità segreta, figuriamoci un congegno che vale un milione
di dollari !! E non mi fido abbastanza di nessuno per custodirlo. Quindi…che
fare ? Spymaster o Spettro ?”
Il generatore di fase si è già fuso, quindi deve teleportarsi per
raggiungere gli altri. Sapendo la distanza tra un livello e l’altro non è
difficile.
Ci vogliono quindici minuti per respingere un altro attacco
dell’Hydra, che ha iniziato a mettere in campo i robot Temerari.
Le armi di Spymaster e dello Spettro sono più che sufficienti per
disattivarli uno ad uno. Durante la battaglia Switch resta nelle retrovie,
guardando le spalle ai suoi temporanei alleati.
“Riflettiamo. Se lavoro per Spymaster c’è la possibilità che
cerchi di fregarmi, tenendosi tutti i soldi. Lo Spettro sembra più convincente,
e poi gli schemi me li pagherebbe alla consegna. Però lo userà per mettere in
ginocchio l’economia mondiale, e non penso di riuscire a fare molti soldi dopo
!!! Accidenti, se solo ci fosse un modo per dare sia i dati allo Spettro che
teleportare il congegno per Spymaster…potrei far su un intero milione di dollari
!! Naaah…meglio non strafare”.
L’esplosione di un Temerario crea un varco nella difesa delle
forze Hydra, permettendo al gruppo di arrivare ai trasportatori.
Livello quindici. Si aspettavano di trovare un comitato di
benvenuto, invece non c’è nessuno. In lontananza si sentono rumori di
battaglia.
-A quanto pare non siamo gli unici a causargli dei problemi…forse
è per questo che non ci avevano attaccato subito coi Temerari.
-Rilevo l’U.I.M.T, finalmente. E’ nel raggio del rintracciatore.
-Dove ?
-Aspetta…magazzino 3-A, proprio questo – si ferma davanti ad una
paratia pesantemente rinforzata. Prende dalla cintura dell’esplosivo al
plastico e lo applica. L’esplosione è ragguardevole date le dimensioni ridotte
del plastico, ma inutile.
-Si direbbe adamantio secondario. Possiamo scordarci di sfondarla.
Switch ?
-Non riesco a teleportarmi dentro. Inibitori.
“Dannazione” pensa “e se avessero effetto sul teletrasporto di
Spymaster ?”
-Non riesco ad entrare – nota lo Spettro appoggiando una mano sul
metallo.
-Forse riuscirò a sabotare il pannello di controllo, ma potrebbe
volerci del tempo.
Spymaster rimuove la protezione del pannello di controllo ed
inizia ad armeggiare con fili ed interruttori, prima che un oggetto luminoso lo
faccia esplodere. I quattro si girano, pronti alla battaglia. Chance riconosce
la donna che ha davanti.
-Joystick !
-Ci conosciamo ?
-Ho studiato tutti i vecchi partecipanti al Grande Gioco, prima di
iscrivermi. Peccato doverti eliminare, mi sembri una donna molto interessante.
-Peccato non poter dire lo stesso di te, baffetti !
Nelle sue mani si materializzano due bastoni di energia, un
istante prima che Chance spari un raggio laser. Joystick incrocia i bastoni e
devia il colpo, poi lancia uno dei bastoni su Chance. Inaspettatamente
Spymaster lo spinge di lato e si fa colpire; il suo campo di forza fa
rimbalzare il bastone, che ritorna al mittente. Poi estrae dalla cintura due
oggetti non più grossi di due cacciaviti, preme un pulsante nascosto ed attorno
ad essi si creano due bastoni di energia solida, collegati da una catena. Un
nunchaku, in parole povere.
-“Luce fredda”. Vogliamo giocare ?
Joystick inizia a saltare da una parete all’altra, con un’agilità
degna dell’Uomo Ragno. Spymaster si limita a respingere i suoi bastoni, studiando
le sue mosse in attesa di avere una tattica pronta.
Switch sta già pensando di sollevare la paratia con un portale, ma
dei passi metallici lo distraggono. Stanno arrivando altri tre partecipanti:
riconosce solo Molten, ed uno che assomiglia a Wonder Man. Il terzo indossa un
mantello viola scuro ed un cappello nero, e vola su due piccole piattaforme
lucenti che ha sotto i piedi.
-Dovevamo chiedere un bonus per queste cose !
Lo Spettro si lancia contro Wonder Man e Chance contro Molten. A
Switch non rimane che il terzo, che a sua insaputa si chiama Midnight Sun…ma
l’uomo del mistero non dice una parola, avvicinandosi lentamente.
Chance vola attorno a Molten, cercando di restargli il più lontano
possibile e di non avvicinarsi troppo agli altri combattenti.
-Avevo sentito dire che ti eri ritirato, sai ?
-Io invece non ho mai sentito parlare di te.
-Sono Chance, ed è l’ultima cosa che saprai !!!
Smette di usare i soliti raggi e passa alla loro versione
potenziata, in un unico colpo diretto al cuore di Molten. C’è un forte rumore
metallico quando l’uomo dorato cade a terra, con un vistoso buco sul petto.
-Ah ! Non avrei mai pensato di fare un favore all’Uomo Ragno
eliminando uno dei suoi nemici !
Molten si rialza, appoggiando una mano al buco che si richiude.
-Sono troppo vecchio per queste cose.
Chance si rialza in volo, ma Molten fa in tempo ad afferrarlo per
una gamba e a sbatterlo contro il muro. Poi lo afferra per il casco e lo lancia
contro l’altra parete, sfondandolo. Chance cade a terra, e Molten va verso la
paratia per alzarla.
Midnight Sun non è ancora
entrato in azione, così tocca a lui mettere fuori gioco anche Switch.
-Spiacente, ma farà più male a te che a me.
-Stavo per dire la stessa cosa.
Il pugno di Molten si abbatte su di un portale chiuso, e gli fa
ritrarre la mano dolorante.
-Ouch ! Ma che…
Altri due portali chiusi gli si abbattono sulla testa, senza
grandi effetti.
-Questi affari come resistenza non sono affatto male, ma in quanto
a forza lasciano veramente a desiderare.
Prova a colpire Switch, che si teletrasporta indietro…proprio
davanti a Midnight Sun, che tenta di colpirlo con uno dei dischi metallici che
ha sulle mani…prima che Switch si teletrasporti di nuovo. Molten afferra la
paratia ed usa la sua super-forza per sollevarla.
Lo scontro tra Joystick e Spymaster continua senza esclusione di
colpi… anche se non letteralmente, visto che nessuno dei due ha ancora colpito
seriamente l’altro. Continuano ad evitarsi.
-Siete la Justice Inc, non è vero ? Ho sentito parlare di voi.
-Ah, davvero ?
-Avevo pensato di rispondere anch’io all’annuncio, ma poi ho visto
che razza di perdenti avrebbero preso.
-Non avevi un appuntamento con Iron Man per fartele suonare ?
-Ehi, ‘stick, serve una mano ? – chiede da lontano Molten.
Joystick si volta per vederlo.
-Ci sono due cose che detesto: che mi parlino di Testa di Ferro…
Lancia quella che dovrebbe essere una granata, e che Joystick
distrugge con i bastoni come ha fatto con le altre. Ma si ritrova immersa in un
gas paralizzante, e cade a terra.
-…e le persone che si distraggono durante un combattimento.
Molten ha alzato completamente la paratia, ma nel pur piccolo
magazzino ci sono diverse casse che potrebbero contenere l’U.I.M.T. Si guarda
in giro, prima di sentire qualcosa di pungente alla schiena.
-Detesto anche quelli che passano al nemico.
Molten viene scaraventato all’indietro, contro una delle pareti
metalliche del corridoio.
-Generatore di campo magnetico unidirezionale. L’avevo comprato
per usarlo su qualcun altro ma…c’est la vie !
Spymaster estrae il rintracciatore dalla cintura ed individua la
cassa tanto desiderata. E’ sigillata ermeticamente: ci vorrà un po’ di lavoro
con la fiamma ossidrica per aprirla.
“Questa non ci voleva proprio, è
la prima volta che combatto contro un altro teleporta. Possiamo continuare ad
evitarci per giorni, e non riuscirò mai ad usare i congegni !”
Lo Spettro sta usando tutto il suo arsenale portatile contro il
suo avversario, senza molto successo.
-Non illuderti, Wonder Man…troverò il modo per fermarti !
-Non sono Wonder Man, sono Capitan Power. Che hai contro di me ?
-Non lo capisci ? Sei stato un compagno di squadra del lacché di
Stark, una stella del cinema e sei stato al soldo dei Vendicatori ! Tu hai
sguazzato nel mondo che io cerco di distruggere !
-Come faccio a convincerti che non sono Wonder Man ?
-Morendo.
-Forse così…
Lancia un raggio oculare contro lo Spettro, che lo attraversa. Non
blocca il raggio, così da farlo restare intangibile. Poi si avvicina e fa
passare un braccio attraverso i suoi circuiti.
-Se torni tangibile morirai, e se rimani intangibile non puoi
farmi niente.
-E’ chiaro che non hai mai affrontato qualcuno come lo Spettro.
Solidifica soltanto le mani, rilasciando un colpo di incredibile
potenza direttamente sul volto di Capitan Power, che indietreggia. Poi mette la
sua mano ancora intangibile all’interno del suo corpo, materializzandola
lentamente.
-Non può funzionare… posso trasformarmi in energia.
-Un dato molto interessante. Immagina che io scoordini l’energia
elettrica del tuo cervello…
Capitan Power sussulta ed urla di dolore, prima di svenire.
Facendo forza contro il muro,
Molten riesce a liberarsi. Spymaster se ne accorge, ma non fa in tempo a schivare
il pugno.
Spymaster aveva quasi finito il suo lavoro, e la cassa si può
aprire.
Tra un teletrasporto e l’altro, Switch si concentra. Sia lui che
Midnight Sun possono teleportarsi, ma lui ha un vantaggio in più: può vedere
attraverso le ombre. Chiude gli occhi e lascia che il teletrasporto sia
automatico, concentrandosi sulla posizione dell’avversario. Per un breve
istante sa dove si trova Midnight Sun, e si teletrasporta all’istante
colpendolo con un pugno in faccia…o meglio, con il portale chiuso che ha sul
pugno. Midnight Sun indietreggia, dando a Switch il tempo di entrare nel
magazzino.
“Gli inibitori devono essere saltati con il pannello di
controllo…posso usare il trucco di Spymaster, quindi”
Molten si accorge a malapena della sua presenza, prima di
precipitare in un portale che lo farà uscire in mezzo all’Hudson.
Midnight Sun si materializza nel magazzino, seguito subito dallo
Spettro che gli conficca una mano intangibile in testa.
-Adesso, Switch !
Switch cerca con agitazione il
congegno, preoccupandosi di non fare in tempo: Midnight Sun ha appena afferrato
lo Spettro.
All’improvviso trova il congegno bianco e lo applica sull’U.I.M.T.
-E’ fatta !
-Non ancora…
Un raggio laser colpisce la cassa, trapassandola da parte a parte.
Il teletrasporto non si attiva.
-Chance, ma che diavolo…
-L’AIM vi saluta. Mi hanno pagato cinquemila dollari per
distruggere la concorrenza.
-Chance, imbecille !!! Quest’affare vale milioni di dollari !!!
Midnight Sun toglie la mano dello Spettro dalla propria testa e lo
sbatte sul pavimento. Poi si avvicina.
-Non ho alcuna voglia di ricominciare da capo. Tieniti pure
quest’affare…io me ne vado !!!
Switch stacca il dispositivo dall’U.I.M.T e si teletrasporta
direttamente a casa.
Nei minuti successivi, Midnight Sun recupera l’U.I.M.T (ancora recuperabile) e
la Justice Inc lascia la base Hydra.
Lo Spettro si smaterializza e lascia la base, così Spymaster con
un teletrasportatore di emergenza.
Chance viene catturato dall’Hydra, ma riesce a scappare
nell’allagato livello due e a lasciare la base.
Quella sera, appartamento di Edward Freeman (o “signor Smith” se
credete ai suoi vicini).
Le luci sono spente, come sempre del resto. E’ seduto sul divano,
davanti ad un tavolino su cui poggia il dispositivo.
-Non provare a prenderlo.
-Come sapevi che ero qui ? – domanda una voce conosciuta, senza
che si veda chi sta parlando.
-E’ impossibile prendermi di sorpresa al buio, anche se si è
invisibili. Che ci fai qui ?
-Sono venuto a recuperare i dati, come d’accordo. Ho portato i
soldi.
-Fammi vedere.
-Voglio prima analizzarli.
-Accomodati pure.
Il dispositivo si solleva e resta a mezz’aria per qualche secondo,
poi ricade con forza sul tavolino.
-E’ stato danneggiato. Solo un ventesimo dei dati è rimasto
intatto !!!
-Il colpo di Chance lo ha sfiorato. Ancora un paio di millimetri e
non avresti avuto niente. Ora…parliamo di soldi.
Lo Spettro ridiventa visibile e gli passa una pila di banconote.
-Sono 25.000 dollari. Mi hai consegnato un ventesimo dei dati,
quindi ti pagherò soltanto un ventesimo della cifra pattuita.
-Mi pare giusto. Se avessi altri lavori per me, conosci
l’indirizzo.
-Da oggi sei sulla mia lista nera, Switch. Guardati le spalle.
Lo Spettro scompare, seguito da un applauso poco convinto.
-Devo dire che mi hai fregato alla grande.
-Come hai fatto a entrare, Spymaster ?
-E’ un dono naturale.
-Sei anche tu qui per dirmi di guardarmi le spalle ?
-Al contrario, sono qui per complimentarmi. Alla fine sei stato
l’unico a guadagnarci qualcosa…dubito che allo Spettro quei dati serviranno
veramente. Voglio farti una domanda, però…perché lui ?
-Vuoi la verità ? Ho sbagliato congegno. Erano quasi uguali e,
nella fretta… Sono un vero idiota. Potevo guadagnarci molto di più.
-Non credo. Se il colpo di Chance avesse colpito la cassa durante
il teletrasporto, avrebbe distrutto l’U.I.M.T. Sei stato fortunato. E’ una cosa
rara nel nostro mestiere. E tu sei ancora un principiante. Tieni questo.
Gli lancia qualcosa. E’ un biglietto da visita.
-Che vuol dire ?
-Sei in gamba, a modo tuo. Chiama quel tizio, avrà di sicuro del
lavoro per te.
-Perché lo fai ?
-Mi pagano cinquecento dollari per ogni nuovo cliente. E mille se
riesco a fare meglio di lui.
-Devi aver guadagnato poco in questi…ehi, dov’è andato ? Beh, chi
se ne frega. Questa è l’ultima volta che mi metto a lavorare in gruppo. Con
questo compenso, almeno !
Las Vegas, l’attico del
multimiliardario Harold Howard. L’uomo tanto riservato che, praticamente,
nessuno ne conosce il volto, guarda suo figlio, John Harold Howard, di tredici
anni che si è appena addormentato. È stata una dura giornata per lui, rapito
dall’Hydra, pedina in un complesso gioco di morte che almeno per ora è finito,
liberato dalla Justice Inc., che lui aveva incaricato, e da un gruppo
raccogliticcio guidato dalla Vedova Nera, proprio come lui aveva sperato. Esce
dalla stanza e guarda fuori dall’ampia vetrata verso le luci della città che ha
eletto a sua casa
- Immagino tu sia contento adesso. -
dice una voce di donna.Lui si volta lentamente
- Lo sono Natasha, mio figlio è di nuovo
a casa e quanto è accaduto non si ripeterà.
La Vedova Nera avanza sino a trovarsi a
pochi passi da lui
- “Tuo figlio” poteva morire a causa
delle tue sporche manovre. Lo sai questo?
gli dice.
Lui fissa quella donna, la prima persona
da anni che si trovi realmente faccia a faccia con lui, che lo guarda negli
occhi. Gli occhi verdi di lei brillano di sfida e rabbia mal repressa
- Non sei cambiata Natasha, a parte i
capelli rossi, erano neri allora ed avevi più gusto nel vestire, anche se
quella calzamaglia ti dona. Niente cellulite ancora eh?- Natasha avvampa
- Nemmeno tu sei cambiato molto Harold,
lo stesso sarcasmo di allora 14 anni dopo, sei sempre un bastardo. - Lui
sorride
- Lo siamo tutti e due mia cara, io
almeno non ho sacrificato quel che ho di più caro sull’altare della mia libertà
Natasha alza la mano come per colpirlo,
poi sembra ripensarci e la lascia ricadere sul fianco.
-Ho mantenuto la mia parte del patto e
continuerò a farlo – dice-Non interferirò con la tua vita e tu starai lontano
dalla mia. Attento, però perché quel che se quel che è successo oggi tornerò a
cercarti e la pagherai molto cara.
La Vedova Nera esce dalla stanza e
Howard sospira. Non è stato difficile
come temeva, ma il suo istinto gli dice che la rivedrà.
Da un’ultima occhiata alla camera del
figli, poi scende in ufficio. Sulla scrivania una busta con un microchip.
Spymaster ha mantenuto la parola. Ora Harold Howard sorride. Può aver perso
l’U.I.M.T. ma Thran non si godrà la vittoria, quando scoprirà che il suo
prototipo ha un piccolo, ma vitale difetto di funzionamento. Lui e Thran
avranno molto di cui parlare ora D’altro canto, ora lui ha una copia del
sistema informatico dell’Hydra e non mancheranno le occasioni di usarlo.
Infine, cosa molto importante, anche più di tutto il resto, ha insegnato a
tutti che non si deve toccare suo figlio. Non mentiva a Natasha: John è la cosa
più importante della sua vita da 13 anni almeno e non permetterà mai che
nessuno gli faccia del male. Ne Hydra, ne alcun’altra minaccia, nemmeno Natasha
o lui stesso. Lo giura
Nell’Isola di Hydra una porta
si apre ed una voce dal chiaro accento tedesco dice:
- Entra Capo Settore Volpe C2.
L’uomo con indosso l’uniforme verde senza cappuccio entra tremando
visibilmente.
Nonostante sia la terza parte di un crossover (dopo Marvel Knights
#15 e Justice, Inc #4), l’episodio è totalmente leggibile a se stante… tranne
l’Epilogo, ad opera del solito Carlo Monni. Se non conoscete i comprimari,
eccovi qualche link su Spymaster ,
lo Spettro
e Chance
(l’ultimo ha anche a che fare con il Grande Gioco su Webspinners), una loro
futura apparizione in questa serie non è esclusa.
VILLAINS #11
LA CELEBRAZIONE DELLA
LUCERTOLA
Nelle fogne di New York, pochi
metri sotto il livello della strada. Un essere dalla pelle squamosa, verde e
viola, è accovacciato in un angolo. Non si è mosso per le ultime sei ore,
mentre messaggi che comprende a malapena gli passano davanti agli occhi.
>Setup
>Ricerca
posizione: non disponibile
>Operazioni
in corso >Survival mode on
>Ricerca
obiettivi >Errore: inserire
codice di attivazione >******** >Errore: codice errato
>Memoria di
base >Errore: file id.sys non
trovato
>Memoria
protetta >Inserire codice >***** >Impossibile trovare il file
>Accesso
remoto >Driver assente o
danneggiato
>Status
unità >Nome unità: non disponibile
>Obiettivi: non
disponibile
>Posizione: non
disponibile
>Hardware >Sistemi offensivi: operativi 100%
>Bio-sistemi:
operativi 100%
>Carica
batteria 92.7 % >Ricarica continua disponibile
>Software >Memoria di base: operativo 2.8 %
>Memoria
protetta: non disponibile
>Protocolli
di riconoscimento: operativi 47.0 %
>Programmi >Programmi strategici non disponibili
>Corpo-a-corpo:
operativi 87.4%
>Personalità:
non disponibile
>Survival
mode: operativo 70%, in corso
>Survival
mode >”Istinto di sopravvivenza”
attivo
>”Ricerca fonti di
energia” attivo
>”Ricerca cibo”
attivo
>”Ricerca riparo”
attivo
>”Nascondiglio”
attivo
>”Identificazione
agenti AIM” attivo
>”Ritorno automatico
base AIM” attivo >”Identificazione base AIM” non disponibile
>Operazione
in corso “Nascondiglio” interrotta
>Operazione
“Ricerca fonti di energia” in stand-by
>Operazione
“Ricerca cibo” in stand-by
>Operazione
“Identificazione base AIM” in corso
>Programmi
predefiniti >Esplorazione
>Programma
“Esplorazione” in corso
>Setup
completato
Pochi secondi dopo, l’essere
esce da un tombino in un vicolo di New York ed inizia a guardarsi intorno.
A quattro isolati di distanza, l’appartamento di Edward Freeman
(anche se sulla porta c’è scritto Smith). Mezz’ora prima due fattorini gli
hanno consegnato un pacco piuttosto pesante, dicendo che era già stato tutto
pagato.
Per evitare di attirare troppo l’attenzione, dato che i suoi
vicini sanno già troppo di lui, lo fa appoggiare appena dietro la porta
d’ingresso ed aspetta che se ne vadano. Assicurandosi di non essere visto,
prende in mano il pacco e si teletrasporta direttamente nel suo appartamento.
Appena dietro la porta d’ingresso, sotto il forte sole di questa
mattina, Spacker Dave lo osserva a bocca aperta.
Freeman apre con una certa fatica il pacco e vi trova quello che
sembra un incrocio tra una televisione e un computer. Non c’è nient’altro nella
scatola, mittente compreso. Non gli piace molto questa situazione, ma se non
altro è improbabile che si tratti di una trappola…a meno che il suo ideatore
non sia del tutto fuori di testa. La appoggia sul tavolo e preme l’unico
pulsante presente.
Appare una faccia distorta elettronicamente, oltre che deformata
per occupare tutto lo schermo. Parla con una voce molto strana, quasi inumana.
-Salve, Switch. Spero che tu non abbia attirato troppo
l’attenzione finora, o non mi sarai utile.
-Potevi telefornarmi.
-Non lo trovo divertente.
-Cosa…
-Non si tratta di una registrazione, ti sto parlando direttamente
dalla mia base personale.
-Anche una lettera andava bene. Chi sei ?
-Ho deciso di mantenere segreta la mia identità, per ora. E’ un
problema ?
-Finché paghi no. Vuoi propormi un lavoro ?
-Sì. Devi rubare qualcosa per me.
-E’ il mio lavoro. Se mi pagano abbastanza bene.
-Sì, ero stato informato sulle tue capacità e sul tuo curriculum.
Molto vario ed interessante.
-Io neanche sapevo di doverne avere uno…sono nel giro da poco.
Come mi conosci ?
-Mi sei stato caldamente raccomandato.
-La faccenda puzza un po’, ma sentiamo…cos’è che dovrei – la frase
è interrotta da un bussare incessante alla porta.
-Se è di nuovo Dave giuro che gli cambio i connotati. Ti richiamo
dopo.
-Ma…
Freeman spegne l’apparecchio e va ad aprire la porta. A bussare è
stata una ragazza bruna sui 25 anni, leggermente più bassa di lui. Freeman le
sbatte la porta in faccia.
-Ci mancava solo mia sorella…
Nel vicolo il mostro è appena uscito dal tombino. Non molto
distante, due uomini si stanno scambiando un pacchetto contentente polvere
bianca, quando lo notano.
Uno di loro estrae un coltello, l’altro una pistola. Il mostro
muove velocemente la lingua, facendola entrare e uscire dalla bocca, e muove
sinuosamente la testa.
Uno dei due spara, ma i proiettili sono evitati facilmente.
>Survival
Mode on
>Protocolli
di riconoscimento >Esame visivo:
nessun riscontro
>Esame
olfattivo: nessun riscontro
>Esame
uditivo: nessun riscontro
>Unità
classificate “Esseri umani” >Categoria: non-super >Classificazione:
ostili
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta “Dissuadere”
>Hardware
>Sistema vocale >Driver assente o danneggiato
>Ricerca
modello di risposta in corso…
Il secondo lancia il coltello, che si infrange contro la pella sul
petto del mostro. Mentre l’altro lascia cadere a terra la pistola ed alza le
mani, prende il coperchio del bidone della spazzatura che ha dietro di sé e lo
lancia. Con uno scatto fulmineo, il mostro non solo lo para con il braccio ma
il movimento lo scaglia in aria, come se fosse più leggero di un frisbee.
>Modello di
risposta “Uccidere” >Categoria “Morte
veloce” >Strangolamento con
coda: morte in 12.7 secondi per unità
>Veleno
artigli: morte in 8.4 secondi per unità
>Artigli
nel cuore: morte in 5.6 secondi per unità
>Taglio
giugulare: morte in 2.1 secondi per unità
>Artigli
nel cervello: morte in 0.1 secondi per unità
>Decapitazione:
morte in 0.001 secondi per unità
>Parametro “Distanza”
troppo elevato
>Modello di
risposta “Uccidere” in corso >Categria “Artigli nel cervello” in esecuzione
Mentre i due delinquenti muoiono prima ancora di capire cosa stia
succedendo, il coperchio sfiora di pochi centimetri un uomo a trenta metri
d’altezza. Solo all’ultimo secondo, quasi sapesse in anticipo la sua
traiettoria, riesce ad evitarlo. Una ragnatela lo blocca ed uno slancio più
atletico di quanto possa essere un essere umano lo fa atterrare su un muro,
dove rimane ad esaminarlo.
-O Kangaroo è tornato in azione, o questo è davvero l’attacco più
idiota che mi abbiano mai fatto !! O forse entrambe, chissà. Sarà meglio controllare…
L’Uomo Ragno si lascia cadere nel vicolo.
-Eddie, fammi entrare ! Devo parlarti, è importante !
Freeman ci pensa un attimo, poi crea un portale che porta in
camera da letto e ci lancia dentro l’apparecchio. Poi riapre la porta.
-Che vuoi ?
-Posso entrare ?
-Hai un mandato ?
-Non fare l’idiota, Eddie.
-Non ci vediamo da tre anni, Dana. Che ci fai qui ?
-Papà è uscito di prigione.
Freeman apre la porta per lasciarla entrare, sbuffando. Lei entra
guardandosi intorno attentamente.
-Bel posto, considerando che non hai un lavoro.
-Tu che ne sai ?
-Ho le mie fonti – risponde sorridendo e mettendo le mani nelle
tasche della giacca.
-Mi stai tenendo d’occhio ?
-Può darsi, “Mr. Smith”. Ti sei messo anche ad usare nomi falsi,
adesso ?
-Si sono dimenticati di cambiare il nome sulla porta. Non parlo
molto con i vicini, quindi pensano che mi chiami così.
-Hhhhmmm – lo sguardo indagatore della sorella è una cosa che a
Freeman decisamente non era mancato.
-Vuoi una birra ?
-Disse lui per cambiare discorso. Comunque non bevo.
-Pensavo fossi fuori servizio. O il tormentarmi rientra tra i tuoi
hobby ?
-E’ tra i miei doveri di sorella.
-Non dovevi parlarmi di qualcosa ?
-Te l’ho detto, papà è uscito di prigione. Ha scontato tutta la
pena.
-Sì, ti ho sentito. E allora ?
-Come “e allora” !?
-Non vedo perché dovrebbe importarmene qualcosa. Quando l’hanno
preso ha spifferato tutto, anche su di me. Mi sono fatto sei mesi, solo perché
lui si alleggerisse un po’ la pena.
-Dai Eddie, sono passati quindici anni.
-E ne passeranno altri quindici. Se ti sta tanto a cuore, pensaci
tu. Ci vediamo al suo funerale.
-Non so dove sia, adesso…ho paura che possa immischiarsi in
qualcosa di poco pulito.
-Papà è un rapinatore, Dana. Che altro vuoi che faccia ? Che righi
dritto ?
-Tu lo stai facendo, no ?
L’espressione di Freeman passa dal fastidio alla pura sorpresa. In
fondo Becket, che gli aveva pagato la cauzione, non aveva nessun precedente
criminale. Aveva rivelato alla polizia la sua identità, ma Dana in fondo era
solo un agente…forse l’informazione era riservata, specialmente dato il
coinvolgimento dello S.H.I.E.L.D.
-Questo non c’entra niente. Papà…è papà, lo conosci. E comunque,
che te ne frega ? Vuoi arrestarlo se scopri che sta cercando di rientrare nel
giro ?
-Quando smetterai di odiarmi perché sono nella polizia, Eddie ?
Freeman si passa le dita sugli occhi, la luce sta iniziando a
dargli fastidio. Dana nota la scatola di cartone che conteneva l’apparecchio di
comunicazione.
-Perché stai rigando dritto, vero ?
-Sì, sì. Proprio oggi mi sono trovato un nuovo lavoro, sembra.
-Ah. Quale ?
-Non sono affari tuoi.
-Che c’era qui dentro, Eddie ? Non c’è nessuna scritta sopra.
-Ieri ho comprato un televisore. E’ un crimine ?
Dana avvicina la scatola al televisore che c’è nella stanza. E’
meno della metà. Freeman cerca di fare l’indifferente.
-E chi l’ha inventata la scatola, Reed Richards ? Inoltre, sul
televisore ci sono almeno due dita di polvere. Non l’hai comprato ieri.
-Vai da qualche altra parte a fare la detective, Dana. Sono
occupato. In qualcosa di legale, chiaramente.
-Sarà… - appoggia la scatola sul tavolo, sfiorando gli occhiali da
sole. Ritrae istintivamente la mano, e poi li guarda incuriosita – Sai niente
di Fat Joe ?
-Non vedo il ciccione da mesi. Non lo avevano arrestato ?
-Sì, ma qualcuno ha pagato la sua cauzione e lui è scomparso. Non
ne sai niente ? Era nella tua banda.
-No, non ne so niente. E adesso fuori. Dico sul serio.
-D’accordo. Ma ti terrò d’occhio, fratellone.
Dana esce e Freeman si sbriga a chiudere la porta. Poi crea un
piccolo portale, ci mette dentro le mani e ne tira fuori l’apparecchio. Lo
appoggia frettolosamente sul tavolo e lo riaccende.
-Questo atteggiamento non depone
a tuo favore, Switch. Pretendo rispetto !
-Se vuoi un leccaculo chiama qualcun altro. Allora, cosa devo
rubare ?
Quando Spidey arriva sul posto il mostro sembra disorientato quasi
quanto lui. Normalmente farebbe una battuta, ma quando vede i due morti con dei
buchi nella testa perde improvvisamente la voglia di scherzare. Il mostro
assume una posizione minacciosa, ed il Senso di Ragno inizia a pizzicare
debolmente.
>Survival
Mode on
>Protocolli
di riconoscimento >Esame visivo:
“Uomo Ragno”
>Esame
olfattivo: nessun riscontro
>Esame
uditivo: “Uomo Ragno”
>Unità
classificata “Super-eroe” >Categoria: paraumano >Classificazione: ostile
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta “Fuga”
Cerca di sgusciare alle spalle del Ragno, ma improvvisamente si
ritrova imprigionato dalla ragnatela.
>Analisi >Confronto file “Uomo Ragno” >Sostanza identificata
“Ragnatela” >Caricamento modello di risposta in corso…
Il mostro estrae completamente gli artigli, ora le sue dita sono
lunghe trenta centimetri. Sulla coda crescono delle punte metalliche. Il mostro
si libera facilmente della ragnatela, poi si alza in piedi e gonfia i muscoli,
mostrandosi il più minaccioso possibile e muovendo la testa a piccoli scatti.
-Ma che cavolo sei ?
>Modello di
risposta “Fuga” in corso
Con un salto all’indietro finisce contro il muro, a cui si
aggrappa con gli artigli. Inizia a scalarlo ad una velocità impressionante,
muovendosi come una lucertola.
Si sente una sirena della polizia che si avvicina, segno che
qualcuno li ha visti.
“A quei poveretti penserà la polizia, ora devo inseguire
quell’affare prima che faccia del male a qualcun altro. E tanto per cambiare
arriverò tardi al lavoro…”
Lancia una ragnatela verso l’alto e si lancia con tutta la forza
che ha, per recuperare il vantaggio.
-Certo che quell’affare va veloce…è già quasi al tetto ! Ma cos’è
? Perché ha ucciso quella gente ? Perché mi ha lanciato addosso il coperchio di
un bidone dell’immondizia ? Detesto trovarmi nel bel mezzo di un episodio di
X-Files senza sapere che ha fatto Mulder…
Rimbalzando contro il palazzo opposto si lancia contro il mostro,
che si sposta un secondo prima. Spidey aderisce alla parete per fermarsi, ma il
mostro lo afferra e lo lancia attraverso il muro.
>Modello di
risposta “Corpo-a-corpo” in corso…
Il Senso di Ragno segnala un pericolo alle sue spalle, ma è del
tutto superfluo date le circostanze. Si scansa di lato per evitarne l’assalto,
notando di essere finito in uno sgabuzzino.
“La fortuna dei Parker colpisce ancora ! Certo, se esistesse
davvero una fortuna dei Parker probabilmente non avrei questo coso alle
calcagna, ma…”
Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare alla battuta: un colpo
di coda per poco non gli spezza la spina dorsale. Invece di rialzarsi salta
direttamente sul soffitto, bloccando gli artigli con la ragnatela e poi
saltandogli addosso. Hanno già fatto abbastanza danni nella stanza, quindi non
si fa molto scrupoli ad afferrarlo e a sbatterlo ripetutamente contro i muri.
Il mostro si dibatte, non sapendo come comportarsi. Quando Spidey si ferma nota
che non si è fatto assolutamente niente.
>Modello di
risposta “Corpo-a-corpo” interrotto
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta “Uccidere” >Categoria “Morte veloce” >Veleno: morte in 2.7
secondi
Il mostro apre la bocca in modo
del tutto innaturale e scatta in avanti, mordendo Spidey sulla spalla destra.
Freeman esce da uno dei suoi portali, in un vicolo.
“A volte mi chiedo cosa farei se non ci fossero così tanti vicoli
a New York…ogni tanto ti viene il dubbio che l’abbiano progettata apposta per
nascondersi ad ogni angolo”
Dall’altra parte della strada,
un edificio dall’archittura decisamente moderna. All’ingresso la scritta
“TriCorp Research Foundation” è bene in evidenza, su una targa dorata.
In attesa che arrivi l’orario prestabilito, Freeman riflette sul
suo nuovo capo. Non gli piace questa faccenda del comunicatore, ha sempre
preferito contrattare faccia a faccia. Ma 50.000 dollari fanno cambiare idea
alla svelta.
L’obiettivo è un certo…controlla il foglio con il nome… Dottor
Connors, certo. Sesto piano, laboratorio C-12.
Per fortuna si è ricordato di chiederlo, questi tizi
super-tecnologizzati spesso di dimenticano le cose più ovvie. Ma ci aveva fatto
l’abitudine, avendo lavorato con quei decerebrati dell’AIM. Certo alla fine gli
era venuto in tasca ben poco, meglio non pensarci troppo. E nell’evitare quel
pensiero va a finire per pensare a quello che voleva evitare di più: Dana.
Dire che si era dimenticato di lei è un po’ troppo…più che altro,
si era forzato a non pensarci. Ma come questo suo viaggio intellettuale
dimostra, non è mai stato molto bravo nel dimenticare.
Non era andata a trovarlo, quando era finito in galera. Ovviamente
sapeva che lui si sarebbe arrabbiato moltissimo, ma… gli era dispiaciuto. In
fondo aveva sempre dovuto provvedere a lei, evitare che si mettesse troppo nei
guai. In fondo, voleva evitare che diventasse come lui. E come suo padre.
Ancora si ricorda di quella volta in cui l’aveva salvata da…come
si chiamava, Lou ? Larry ? Erano amici per la pelle, ai vecchi tempi di Yancy
Street. Fino a quando non tentò di violentare Dana, quando lei aveva sedici
anni. Lou, o Larry o come diavolo si chiama, di certo non se l’è dimenticato.
Freeman gli spezzò un braccio.
Quei tempi sono passati e quella Dana non c’è più. Ora è tra i
professionisti e deve farsi da fare. Tra mezz’ora Connors entrerà nel
laboratorio, e allora si farà dare il Siero di Lizard. Meglio iniziare.
L’Uomo Ragno urla dal dolore, mentre denti aguzzi gli si
conficcano nella carne. Con l’altra mano riesce a spostare la testa del mostro,
che molla la presa.
-Dannazione…un’altra volta…veleno…
Il mostro lo guarda inclinando la testa, mentre le vertigini fanno
cadere a terra il suo avversario.Poi si fionda all’esterno, scomparendo in
pochi secondi.
Spidey si rialza con fatica e controlla subito la spalla. E’
andato abbastanza in profondità, per sua fortuna guarisce molto in fretta ma
meglio non rischiare e ricoprirla con la ragnatela.
-Non sarà il massimo dell’igiene, ma meglio non correre rischi.
Certo che abbiamo combinato un gran casino, qui…tosto, quel tizio.
Esce dalla stanza, camminando sulla parete esterna del palazzo.
Non vede nessuno ed il Senso di Ragno non pizzica.
-Oh, perfetto. Mi sono lasciato scappare un mostro assassino
super-forte. Ed io che speravo di essermi lasciato alle spalle cose del genere
con Lizard…Odio i rettili, davvero.
Il braccio non è più intorpidito e le vertigini sono già passate.
“Evidentemente qualunque cosa avesse in quei denti, non è stato
progettato per mettere fuori gioco un uomo con la forza ed il sistema
immunitario proporzionale di un ragno, dopo essere stato punto da un ragno
radioattivo e blah blah blah. Okay basta, sono stato avvelenato per l’ennesima
volta, c’è un grosso animale in giro, e sono in ritardo per andare al lavoro.
Non c’è motivo per fare battute…anche perché qui non c’è nessuno, non c’è
gusto”.
Lancia una ragnatela e ricomincia a penzolare tra i grattacieli,
dirigendosi verso la TriCorp. Dall’altro lato del palazzo, il mostro lo segue
con lo sguardo.
>Survival
Mode on
>Modello di
risposta "Fuga” terminato
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Protocolli
di riconoscimento
>Indice >Lizard
>Connors, Curtiss Dr
>Dettagli >Riconoscimento visivo
>Dati
anagrafici >TriCorp Research Foundation
>Ricerca
itinerario >Ricerca posizione: non
disponibile
>Status
attuale non disponibile
>Modello
di risposta >Impossibile trovare
il file
>File
correlati >Siero di Lizard
>Caricamento
file in corso… >Caratteristiche
non disponibili
>Effetti
>Mutazione selettiva indotta
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Accesso
remoto >Driver assente o
danneggiato
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Memoria
temporanea >Raccolta dati giorno 0017
>Programmi >Sistema decisionale autonomo
>Comparazione
file “Uomo Ragno”, “Lizard”, “Siero di Lizard”
>In
elaborazione…
>Modello
di risposta completato: riferimento “Acquisire informazioni”
>Nuovo
programma completato
>Esecuzione
programma “Lizard” in corso
>Modifiche
modello di risposta “Inseguimento” completate
>Nuovo
obiettivo in esecuzione…
Sono passati pochi attimi da quando l’Uomo Ragno si è allontanato.
Il mostro lo insegue, attento a non farsi notare.
TriCorp Resarch Foundation. Sesto piano, laboratorio C-12. Curt
Connors è già al suo terzo caffè. Ha passato la notte su formule chimiche e
composti instabili, ed ha anche dovuto ascoltare le critiche della moglie in
proposito. Questo e altro per amore della scienza. Apre la porta del
laboratorio con la destra, tenendo il bicchiere di carta nella sinistra.
Una volta aperta la porta si meraviglia di quanto gli sembri
semplice, adesso…ha riavuto il suo braccio da pochi mesi, eppure ogni tanto lo
sente ancora come qualcosa di superfluo. Forse è l’esatto contrario delle
“sensazioni fantasma”, per esempio quando gli sembrava di sentire l’orologio
sulla sinistra quando non c’era nessun braccio sinistro.
Ci sarebbe da scrivere un trattato sugli effetti di riavere un
braccio dopo tanti anni, ci sta pensando quando il bicchiere di carta esplode e
la porta viene bloccata da un grosso cerchio nero.
“E’ ora di andare in scena” pensa Freeman.
-Ma che…
-Il Dottor Connors ? Provi a fare qualcosa di diverso da quello
che le ordinerò e farà la fine del bicchiere.
-E tu chi saresti ? – chiede Connors guardando il costume.
-Sono Switch. Sono qui per il Siero di Lizard.
-Dovrei essere spaventato ?
-Uh ?
-Senti un po’, sono stato rapito e minacciato da parecchie persone
con una reputazione molto migliore della tua. E non mi impressiono facilmente.
Per pura curiosità, come hai fatto ? – gli dà le spalle con la massima
naturalezza, mettendosi ad esaminare il portale.
-E’ il mio potere…creo portali di teletrasporto, o anche solidi.
Ne ho lanciato uno contro…ehi un momento, che sto facendo!? Dovrei essere io a
fare le domande, qui !
-Non sei molto esperto in cose del genere, vero ?
-Fatti gli affari tuoi e dammi il siero !!!
-Non è qui.
-Mi prendi in giro, Connors ? E’ pieno di provette e…cose
chimiche, qui dentro ! Prova ad ingannarmi e…
-E mi ucciderai, certo. Così non avrai nessun siero.
-Posso anche cercarlo da solo.
-Accomodati pure. A meno che tu non abbia una laurea in chimica,
una in biologia ed una in microbiologia applicata dubito troverai quello che
cerchi.
-E se distruggessi tutto quello che hai qui ? Ti piacerebbe se
tutto il tuo lavoro fosse irrimediabilmente perduto ?
-Accomodati pure. Non c’è niente di valore in questa stanza,
tranne forse una provetta portafortuna che uso dai tempi del college. Non ne
fanno più di così.
-Odio gli spiritosi, e ancora di più quelli che mi prendono
in giro quando li minaccio.
-Ho imparato dal migliore.
Nel frattempo, l’Uomo Ragno entra da una finestra e, passando dal
soffitto, entra in un ripostiglio dove si cambia in Peter Parker. Trova l’unica
siringa rimasta lì dentro (dovrà far notare la mancanza di materiale) e,
stringendo i denti, si prelieva il sangue.
“Vale la pena analizzarlo, chissà che non trovi qualche indizio su
quello strano essere. Non è proprio quello che avevo in mente di fare oggi, ma
questo e altro per amore della scienza. E per amore dell’idea di dare un bel
calcio nel didietro di quel coso, ovviamente”
Peter esce dal ripostiglio, la siringa debitamente sigillata in
una tasca.
>Survival
Mode on
>Obiettivo
“Lizard” in esecuzione
>Modello di
risposta “Inseguimento” in stand-by
>Ricerca
posizione >Triangolazione non
disponibile
>Sistema
deduttivo autonomo >Input sensoriali
>Sistema visivo >TriCorp Research Foundation
>Ricerca
sensoriale >Ricerca visiva:
nessun riscontro
>Ricerca
olfattiva >Obiettivo “Uomo Ragno” localizzato
>Nuovo
obiettivo ricerca >Connors, Curtiss Dr.
>Ricerca
sensoriale in corso… >Ricerca
uditiva: obiettivo localizzato
>Modello di
risposta “Inseguimento” interrotto
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta “Caccia” in esecuzione
>Survival
Mode off
Laboratorio C-12.
-D’accordo, doc…l’hai voluto tu.
Connors si volta, appena in tempo per vedere arrivare un pugno sul
suo naso. Indietreggia, e mentre nota il sangue uscire dal naso un altro pugno
lo colpisce allo stomaco, facendolo cadere a terra.
-Ci si sente un po’ meno spavaldi quando non ci si può trasformare
in un lucertolone di due metri, vero !?
Altri due calci vanno a segno. Cerca di afferrargli una gamba, ma
Switch si teletrasporta alle sue spalle e con forza spinge un piede sulla sua
schiena.
-Allora, questo siero lo cerchiamo o no ?
Connors digrigna i denti, cercando di non pensare al dolore. Non
si farà sconfiggere da questo dilettante, da questo teppista, da questo maledetto
sangue caldo… Inizia a sudare, e per un attimo sulle mani gli sembra di
vedere delle squame. Chiude gli occhi e si calma: nessuna squama. Solo
immaginazione o…
-Ti sei deciso o ne vuoi ancora ?
-D’accordo, basta così. Ti darò il siero.
Appena arrivato al suo laboratorio, Peter Parker sta già
esaminando il suo sangue.
-Curioso…i miei anticorpi stanno già reagendo al veleno, forse non
ha fatto in tempo ad iniettarmi una dose letale. Ma la cosa più interessante è
questo veleno…la base è veleno di vipera, ma sono stati aggiunti almeno altri
trenta veleni di serpenti diversi. E’ chiaramente artificiale… Chiunque sia
riuscito a rendere stabile un composto del genere è un genio. Ci sono tracce di
sistemi di lubrificazione, probabilmente così piccoli da entrare in un dente.
Quel coso è a dir poco una meraviglia della tecnica…sarebbe facile farne una
perfetta macchina assassina. Grande. Questo mi lascia con almeno due dozzine di
potenziali mandanti !!!
-Ehi, Parker ! – lo chiama uno dei suoi colleghi, dall’entrata.
Sul momento Peter non si ricorda il suo nome.
-Connors è imprigionato nel C-12 !
-Cosa !?
-Abbiamo sentito delle grida ed
abbiamo cercato di entrare, ma la porta è bloccata…vieni a vedere !
“Dannazione, chi sarà stavolta ? Perché tutti i miei nemici devono
essere così ripetitivi ? Potrebbero fare qualcosa di originale… Restarsene a
casa a vedere la TV, per esempio !”
Peter si sbriga ad accorrere al laboratorio, trovando una mezza
dozzina di persone. In circostanze normali potrebbe buttare giù la porta senza
fatica, ma non può farsi vedere mentre lo fa.
-Dottor Connors ! Tutto bene, là dentro ?
-Datti una mossa, doc…non ho tutto il giorno per starti dietro !
Saprai dove hai messo il siero, no ?
-Resta calmo, Switch, so dov’è.
-Io sono calmo, ma non direi lo stesso per te. Hai cambiato idea e
atteggiamento piuttosto in fretta…
-Ho dei…motivi personali.
“L’ho sentito, mente mi picchiava…qualcosa che cercava di
emergere. E se Lizard fosse ancora dentro di me ? Se la cura non fosse stata
definitiva ? Sapevo di non dover ricreare il siero, anche se i vantaggi di un
siero perfettamente funzionante sarebbero stati indicibili…se la formula fosse
stata esatta, anni fa, avrei riavuto il mio braccio senza trasformarmi in un mostro
per anni. Non potevo lasciare che prendesse il siero…una volta trovato lo
getterò dalla finestra, e non accetterò mai più di ricrearlo !!!”
-Eccolo – dice con voce incerta, prendendo in mano una fiala
contentente un liquido denso e verde, quasi fosforescente.
-Okay, adesso dammelo. Molto, molto lentam-ehi, cos’è questo
casino !?
Il Senso di Ragno pizzica violentemente ed i presenti si spostano,
per lasciar passare il mostro dalla pelle verde e viola che si avvicina alla
porta, muovendo velocemente la lingua.
Peter approfitta della confusione e si precipita a cambiarsi,
mentre il mostro abbatte la porta incurante del portale chiuso che c’è dietro,
che cade a terra come una moneta gigante.
Connors resta fermo, stringendo con forza la fiala. Switch è confuso,
mentre il mostro si avvicina a scatti facendo dondolare la testa.
>Modello di
risposta “Caccia” in esecuzione
>Unità
identificata >Connors, Curtiss
Dr. >Classificazione: innocuo
>Obiettivo
identificato >Siero di Lizard
>Modello di
risposta “Caccia” interrotto
>Modello di
risposta “Acquisizione forzata” in esecuzione…
Con un gesto del braccio spinge
Switch dall’altra parte del laboratorio, ad una velocità tale da non dargli il
tempo di evitarlo con il teletrasporto. E’ davanti a Connors ora, gli artigli estratti
e davanti alla sua faccia.
>Modello di
risposta “Uccidere” >Categoria “Morte veloce” >Veleno artigli: morte in
8.4 secondi
Connors chiude gli occhi, sicuro
di essere sul punto di morire.
Il mostro non riesce a muovere la mano, bloccata dalla ragnatela.
-Ehi, Mister Morso-al-primo-appuntamento…non ti stai dimenticando
di qualcuno ?
Connors quasi non si accorge di aver aperto la fiala e di averla
avvicinata alla bocca. Quando ne è conscio, la mano di Switch gliela strappa.
-Noi due avevamo un accordo, doc !
Il mostro si volta di scatto, non più interessato all’Uomo Ragno.
Con un colpo di coda manda in aria la fiala, che rotea in aria per un istante.
Switch crea un portale sulla sua traiettoria e Spidey lancia una ragnatela, ma
il mostro salta e la inghiotte.
>Obiettivo
“Siero di Lizard” completato
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Ricerca
modello di risposta in corso… >Modello
di risposta non trovato >Errore: file
proced.dec non trovato
>Ricerca
obiettivi >Errore: hardware
biologico off-line
>Programmi >Corpo-a-corpo disattivato
>Survival Mode
disattivato
>Accesso remoto
>Driver assente o danneggiato
>Hardware biologico >Controllo endocrinologico
>Attenzione: adrenalina al 472%
>Errore:
grave squilibrio chimico
>ATTENZIONE:
Attività sinapsi al 2743%
>ERRORE: controllo
biologico disattivato
>Status unità
non disponibile
>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?
>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?
>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?
>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?
Switch e l’Uomo Ragno tengono d’occhio il mostro, incerti sul da
farsi. Sembra in preda alle convulsioni, mentre la sua pelle diventa più spessa
e la testa cambia leggermente forma, diventando ancora più simile a quella di
un serpente.
-Dannazione, addio paga. Alla prossima, Spidey !
-Aspetta ! Che significa tutto questo ? Cos’è quest’affare !?
-Vorrei proprio saperlo anche io !
Switch scompare in un batter d’occhio. Il Ragno si avvicina
lentamente al mostro, per poter saltare verso Connors e metterlo in salvo. Ma
improvvisamente il mezzo serpente si riprende, guardandosi attorno come se si
fosse appena svegliato.
Infine, inaspettatamente, corre verso la finestra e salta giù.
Spidey corre a vedere dove sia andato, ma non lo vede da nessuna parte. Torna
da Connors e gli mette una mano sulla spalla.
-Tutto a posto, dottore ?
-Spero di sì, Uomo Ragno…spero vivamente di sì.
-Lei ha capito qualcosa ?
-Sì, che non ricadrò mai più nei miei vecchi errori.
-Beato lei, dottore. Io invece, tanto per cambiare, ho idea che
non scoprirò mai perché sono stato coinvolto…
Appartamento di Edward Freeman, un’ora dopo. Ci ha messo un po’ a
decidere se richiamare o meno il suo nuovo capo, ma forse è meglio farlo…meglio
tenerselo buono, nel caso gli serva ancora.
-Avresti dovuto richiamarmi da diverso tempo, Switch. Rapporto.
-E’ andata male. Ho perso il siero.
-“Perso” ?
-Sono saltati fuori l’Uomo Ragno ed un uomo-serpente, che si è
preso la fiala…
-Un uomo-serpente ?
-Lo so che sembra pazzesco, ma…
-Descrivimelo !!! – c’è molta rabbia nella sua voce, adesso.
-Uh…un po’ meno di due metri, verde e viola…lunghi artigli viola,
una coda con delle punte…
-Era muto, non è così ?
-Non ha fatto neanche un suono. E’ importante ?
La risposta non arriva subito. Anche se deformata, la sua
espressione indica chiaramente una profonda indecisione.
-Voglio quell’essere, Switch. Catturalo per me.
-Cosa !? Stiamo scherzando ? Io sono un ladro, non un
veterinario !
-70.000 dollari in contanti.
-Dove devo consegnarlo ?
>Setup
>Operazioni
in corso >Nessuna operazione in
corso
>Ricerca
obiettivi >Errore: inserire
codice di attivazione >******** >Errore: codice errato
>Memoria di
base >Errore: file id.sys non
trovato
>Sistema
decisionale autonomo: nuovo programma “Creazione file di sistema”
>Nuovo file
id.sys caricato
>Memoria di
base attivata >Memoria genetica
attivata >Identità animale attivata
>Codice di
attivazione cancellato
>Nuovo file
“Codice di attivazione” caricato
>Ricerca
obiettivi >Nuovo programma “Nessun
obiettivo” caricato
>Memoria
protetta >Inserire codice >*****
>File vocale
caricato: in esecuzione…
-Sono l’Agente NK-354 delle Avanzate Idee Meccaniche. Inserisco
questo programma nel caso in cui l’unità Marasso sia recuperata in condizioni
non operanti, e necessiti di riparazioni. Il nome del soggetto è Roland
Burroughs, nel caso vi interessi saperlo. Ma Burroughs è morto da diverso tempo
ormai. Le modifiche genetiche e meccaniche al suo corpo sono ancora
funzionanti, quindi stiamo per riportarlo in vita e migliorarlo. Abbiamo
apportato modifiche genetiche molto superiori alle precedenti, unendo il DNA
del soggetto ai campioni di dozzine di serpenti ed altri rettili. Il suo corpo
è stato perfezionato per essere la macchina assassina più letale che sia mai
stata creata, direttamente sotto il controllo dell’AIM tramite Accesso Remoto.
La personalità di Burroughs è stata cancellata, ed abbiamo inserito in
sofisticatissimo software semi-senziente. Avendo bisogno di una guida, abbiamo
utilizzato gli schemi di pensiero di un serpente; tutti i dettagli relativi
sono nel file id.sys.
Se il software è stato danneggiato, è probabile che l’unità sia in
Survival Mode, un insieme di programmi che assicura la sua sopravvivenza
autonoma ed il suo ritorno all’AIM. Nel caso il Survival Mode sia stato
danneggiato, o se le batterie interne si sono scaricate, è necessario resettare
l’intero sistema e ripartire da capo, per evitare che l’intelligenza del
serpente si risvegli senza l’attività inibitrice del software. Per riparazioni
dell’hardware, contattare la divisione CX-17. >Fine esecuzione
>Setup
>Status
unità >Nome unità: Marasso
>Obiettivi: Nessun
Obiettivo
>Posizione: non
disponibile
>Hardware >Sistemi offensivi: operativi 100%
>Bio-sistemi:
operativi 110%
>Carica
batteria 83.9 % >Ricarica continua disponibile
>Software >Memoria di base: operativo 74 %
>Memoria
protetta: operativo 100%
>Accesso
remoto >Programma cancellato
>Programma
“Lizard” cancellato
>”Identificazione
agenti AIM” >Programma cancellato
>”Ritorno
automatico base AIM” >Programma cancellato
>Survival
Mode >Programma cancellato
>Programma di
ricerca >Ricerca “Uomo Ragno”
cancellata
>Ricerca
“Connors, Curtiss Dr.” cancellata
>Ricerca
“Siero di Lizard” cancellata
>Protocolli
di riconoscimento
>Indice >Aggiungi >”Switch”
>Inserire
fattori visivi
>Inserire
fattori olfattivi
>Inserire
fattori uditivi
>Unità classificata “Incerto”
>Categoria: paraumano
>Classificazione: ostile
>Modello di risposta previsto:
“Caccia”, “Acquisire dati”, “Uccidere”
>Nuovo
programma “Acquisizione dati Marasso” caricato
>Nuovo
programma “Acquisizione dati NK-354” caricato
>Nuovo
programma “Caccia” caricato
>Nuovo
programma “Acquisizione dati Switch” caricato
>Nuovo
programma “Uccidere Switch” caricato
>Esecuzione
in corso…
Altro episodio anomalo, in cui diversi nodi vengono al pettine:
prima di tutto l’identità del mostro resuscitato nel #8, ma anche i rapporti di
Freeman con la sorella Dana e con il padre, finora solo vagamente accennati
(non che questo numero sia un mostro di chiarezza in tal senso, aspettate
ancora un po’).
Nonostante le varie spiegazioni, a molti di voi sarà rimasta la
domanda “ma chi accidenti sarebbe Marasso !?”. Nessun problema, dato che è
rimasto davvero ben poco della vecchia versione…ma se vi interessa saperne di
più su Marasso (in originale Death-Adder) seguite guardate questa
e
questa scheda.
Qualche spiegazione sullo stato del dottor Connors: la
rigenerazione del suo braccio e la sua cura dalla trasformazione in Lizard si
sono viste nella serie Marvel IT dell’Uomo Ragno…a proposito, questa
apparizione dell’Arrampicamuri si svolge più o meno dopo il #29 della sua serie
personale.
Nel prossimo numero verremo a conoscenza dell’identità del nuovo
datore di lavoro di Switch, oltre naturalmente alla conclusione della saga di
Marasso…destinato a restare nei paraggi per molto, molto tempo !
Un’ultima cosa: il titolo è tratto dall’omonima canzone di Jim
Morrison
VILLAINS #12
SNAKE EYES
Shattensburg, Polonia. A venti chilometri dai confini della
Germania. Sono le quattro di notte, le strade sono ancora più deserte di quanto
non lo siano di giorno. In una locanda chiusa per ristrutturazione da cinque
anni, una scala porta ad uno scantinato.
La stanza è immersa in un buio innaturale, infranto solo dalla
luce della fiamma di una candela posta al centro di un tavolo.
Illumina a malapena le quattro persone, coperte di pesanti abiti
invernali per il freddo ancora più pungente dell’oscurità.
-Un tempo non sarebbe stato così. Non ci saremmo dovuti rintanare,
avremmo gridato ai quattro venti chi siamo e-
-Non siamo rintanati. Siamo al sicuro, qui.
-E tu come chiameresti il nascondersi per non essere trovati ?
-Piantatela, voi due. Prima di ripensare ai vecchi tempi non
dovremmo aspettare di essere al completo ?
-Guarda guarda – la voce proviene dalle scale che danno sulla
stanza; la debole luce lo illumina a malapena, mentre si toglie il cappello e
lo appoggia al muro – Torno da una vacanza e mi ritrovo il Circolo delle Ombre
riunito senza saperne niente !
-Abbiamo cercato di contattarti. Dov’eri finito, Shades ?
-Ho qualcosa per le mani, roba grossa. Molto grossa.
-Anche noi abbiamo avuto da fare. Ti ricordo che il Cacciatore
d’Ombre è ancora in attività. Ci è già costato Shift.
-Solo il Nonriflessosei poteva essere così stupido da farsi
trovare. No, ho cose molto più serie in ballo.
-Come i favori che hai fatto all’Oscuro ? Cominci a venderti ?
-Piantala di giudicarmi e ascolta, ‘due. Credo di aver trovato una
matrice.
-Dov’è la novità ? Ne scoviamo a dozzine, ogni decennio.
-Questo è diverso. Questo ha davvero del potenziale, anche se per
ora è una mezza cartuccia. Pensa che crede sia tutto merito di una macchina !
Gli hanno dato a bere delle puttanate incredibili su altre dimensioni e cose
così, ho cercato di farmelo buono ma è roba troppo grossa per lui.
-Quindi possiamo sfruttarlo.
-Con la dovuta preparazione…sì.
-E se lo portassimo qui ?
-Rovineremmo tutto, ‘cinque. Dopotutto potrei anche sbagliarmi.
Per questo ho deciso di tenerlo un po’ sotto osservazione.
-Non sfruttare la tua autonomia più del dovuto, Shades. Ricordati
che devi comunque seguire la volontà del Circolo; non tolleriamo i cani
sciolti.
-Tremo già tutto, ‘due. Ora vi lascio alla vostra piccola riunione
condominiale, ho affari urgenti da sbrigare.
Riprende il cappello e ricomincia a salire le scale. Una voce
roca, pesante, lo ferma.
-Si prospetta una guerra, Shades ?
-Sei sempre il solito, ‘uno…
Sale le scale, le mani in tasca ma incurante del freddo. Poi si
volta, accertandosi che gli altri lo vedano, e sorride.
-…si prospetta un massacro.
New York, prima mattina. Un palazzo come tutti gli altri, almeno a
prima vista. Edward Freeman esce di casa, come sempre con gli occhiali da sole
anche se oggi vedere un raggio di sole è fuori discussione.
“Figuriamoci se le cose potevano andare bene, una volta tanto. Se
quel mostro non si fosse messo in mezzo a quest’ora avrei cinquantamila dollari
in tasca. E’ da quando ho smesso di lavorare per Hammer che non vedo il becco
di un quattrino, escludendo quell’affare con lo Spettro. Spero di non essermi
giocato anche questo lavoro…il fatto che il mio misterioso capo abbia voluto
vedermi dovrebbe essere un buon segno. Credo”
Si dirige come sempre nel vicolo più vicino, per poter usare
tranquillamente un portale di teletrasporto. Nota qualcosa di strano…è la prima
volta da quando abita in quel palazzo che Dave non è sulla scala quando esce.
Freeman chiude gli occhi ed il suo “Senso d’Ombra” gli fa capire
all’istante di essere seguito. Si ferma e torna indietro, con discrezione. Non
ha ancora imparato ad usare alla perfezione questo trucco, quindi non è sicuro
di chi lo stia seguendo.
I suoi sospetti vengono confermati alla vista di un giovane con la
faccia costellata di piercing.
-Dave…
-Spacker Dave !
-Non hai niente di meglio da fare ?
-Volevo solo vedere dove andava, mr. Smith. Viene sempre in questo
vicolo…
-Non sono affari tuoi, Dave…ti conviene decisamente tornare
dentro.
Un’espressione da duro rende più convincente il consiglio, e Dave
torna nel palazzo.
“Faccio decisamente schifo nel tenere i segreti. Joan ha visto il
costume, Dave crede sia un gangster e sa dove vado, Dana è riuscita a scoprire
dove vivo…aaahh, certe volte non c’è proprio gusto nel fare il super-criminale…”
Immerso in pensieri del genere, Freeman non nota che Dave lo
osserva usare un portale già per la seconda volta.
-Avevo ragione ! Mr. Smith è una specie di mutante ! Figo ! Aspetta che lo dica al signor
Rotondi…
Freeman esce dal
portale a dieci isolati di distanza, nell’ennesimo vicolo. Bastano pochi passi
per arrivare ad un garage. E’ chiuso, ma teleportarsi dall’altra parte è uno
scherzo. Ci sono dei suoni metallici ed un lungo fastidioso ronzio, prima che
una parte di pavimento sprofondi.
Nello stesso istante, una figura
nell'ombra striscia lungo le pareti. Dondola la testa ed estrae velocemente la
lingua biforcuta, in cerca di una scia ben precisa.
>Setup
>Status unità >Nome unità: Marasso
>Obiettivi:
Nessun Obiettivo
>Posizione:
non disponibile
>Programma "Caccia" in
esecuzione
>Ricerca sensoriale >Ricerca visiva: nessun risultato
>Ricerca
olfattiva: obiettivo "Switch" localizzato
>Programma completato
>Ricerca modello di risposta in
corso...
>Programma di risposta
"Acquisizione dati" in esecuzione...
Cinque metri
sotto si estende una rete di larghi corridoi, ricoperti di strane tubature. Ha
già visto cose del genere in una base AIM, contengono grossi fili utilizzati
per trasportare dati ed energia.
-Sei in ritardo
di un minuto e otto secondi – annuncia una voce roca proveniente da un
altoparlante.
-Dovevo timbrare
il cartellino ?
-Dovevi portarmi
il Siero di Lizard !!! Presentati alla sezione 7-D per la tua punizione.
-Ehi, non si era parlato di niente del
genere !
Si apre automaticamente una porta di
fianco a Switch. Con passo incerto entra nella stanza, colma di computer e di
cavi che scendono dal soffitto per convergere sulla testa dell'essere che si
trova davanti a lui. Deve concentrarsi parecchio prima di credere si tratti di
qualcosa di vero e non di un'illusione ottica. Quella che vede è veramente una
testa enorme, alta più di un metro e mezzo, attaccata ad un corpo visibilmente
gracile. Il volto non è orribile solo per le sue dimensioni, ma anche per le
rughe innaturali che lo rendono estremamente minaccioso. E per gli occhi,
ricolmi di energia impalpabile.
-Ehi, io ti conosco...tu sei quel Modec...
-M.O.D.O.K.
-Già. Ho sentito dire che eri morto.
-In questi tempi, in cui la tecnologia può
creare la vita e la scienza può manipolarla a suo piacimento, la definizione di
morte è quantomeno in discussione.
-Come ti pare. Non mi sembri in ottima
forma, neanche rispetto a...beh, a quello che dovresti essere.
-La tua sfrontatezza dimostra che non ti
impressioni facilmente. E' una dote rara nei criminali.
-Se ti consola, continuo a trovarti
parecchio strano.
-Le opinioni estetiche dei cervelli
inferiori non mi tangono. Ti avevo affidato una missione, Switch. Che ne è
stato del Siero ?
-Sembra fosse un premio più ambito del
previsto. E' saltato fuori un mostro che ha...ehm...inghiottito tutto il siero.
-Un mostro ?
-Una specie di rettile.
-Detesto i rettili. Tuttavia, la
missione che ti avevo affidato non era delle più semplici. E qualunque essere
sconosciuto in grado di superare un mio piano non può
essere ignorato facilmente.
-Il tuo piano ? Ehi, ho fatto io tutto il
lavoro ! Tu mi hai solo detto dove si trovava Connors !
-Sono sempre stato dell'opinione che il
capo abbia sempre ragione.
-Io invece credo che se il capo vuole
avere ragione a tutti i costi può anche fare il lavoro da solo.
-Non forzare troppo la mia mano, Switch.
Potrei decidere di essere meno magnanimo ed usare su di te la mia frusta
mentale.
-Dimentichi che posso essere dall'altra
parte della città in meno di un secondo. E poi non mi sembri nella condizione
di sprecare energie. Senti, lasciamo da parte le frasi ad effetto e parliamo
d'affari. Non è colpa mia se il Siero è andato perduto, quindi non hai motivo
di licenziarmi. Dammi un altro incarico e vedremo.
-Molto bene. Voglio che mi porti il
rettile che ti ha sconfitto.
-Cosa !? E dove dovrei cercarlo ?
-Perché non lo scopri da solo ? Se non ne
sei in grado puoi anche non tornare.
Switch torna indietro, utilizzando di
nuovo l'ascensore nascosto per risalire. Questa volta però il meccanismo si
blocca, ed è costretto a teleportarsi in superficie.
"Questo posto cade a pezzi. E' chiaro
che o Modok ha messo su casa di recente o che non è poi così in gamba come vuol
far credere. Se non avessi un gran bisogno di soldi me ne sarei già
andato..."
Uscendo dalla base nascosta nota quattro
uomini con giacche pesanti scaricare delle casse davanti al garage. Si avvicina
con cautela, pronto a creare un portale da un secondo all'altro.
-Che state facendo qui ?
I quattro si voltano fissandolo con uno
sguardo poco raccomandabile.
-Non sono affari tuoi - risponde uno di
loro con un accento molto pesante, ma che Freeman non riconosce.
-Io ci lavoro qui, e mi hanno detto di non
lasciar entrare nessuno.
-Anche a noi.
“Posso non riconoscere l'accento ma ho
riconosciuto il rumore di un coltello che scatta. Questi non sanno con chi
hanno a che-“
-Voi lascia in pacie ragazzo - l'accento
proveniente dalla limousine è il più orribile che si sia mai sentito, ma ha il
suo effetto: il coltello viene rimesso al suo posto.
-Tu lavora per grosso testone, sì ? Tu
Switch ?
-Può darsi.
-Allora non preoccùpa, anche io socjo in
affari con grosso testone. Ie tu non vuole litigare con miei ragazzi, giusto ?
-Giusto.
-Tu bravo ragazzo ! Ora va, noi finiamo
consiegne.
-Sentito il pakhan ? Va !
Freeman si allontana a lunghi passi, senza
guardare indietro.
"Quello doveva essere il nuovo boss
della zona, il pakhan Ran mi pare. Che c'entra Modok con la mafia russa ? C'è
qualcosa in tutta la faccenda che non mi quadra per niente. Adesso non ho tempo
per pensarci, devo rintracciare quel coso e non ho la minima idea di come farlo
!!!"
Una leggera concentrazione rende i suoi
occhi completamente neri, ed un portale dimensionale si apre davanti a lui.
>Programma "Acquisizione
dati" completato
>Ricerca modello di risposta in
corso...
>Hardware >Sistema vocale
>Driver assente o danneggiato
>Ricerca modello di risposta in
corso...
>Modello di risposta
"Attacco" in esecuzione...
Marasso salta sulla limousine con una
grazia incredibile per la sua massa, rimbalza fino ad aggrapparsi ad un
lampione con la coda e sfrutta la spinta per arrivare alle spalle di Freeman.
Sulle sue spalle appare l'ombra del serpente e all'istante scatta il suo sesto
senso. Non c'è tempo per creare un nuovo portale o per teleportarsi
direttamente, il mostro gli è già addosso e la spinta è sufficiente a far
cadere entrambi oltre il portale esistente.
Il serpente si muove così velocemente da non dare spazio a
strategie complicate. Più per disperazione che per abilità, Freeman lo afferra
e riesce a farlo rotolare via, sbattendo contro il muro.
“Cazzo, mi sono quasi slogato un braccio…quanto pesa quell’affare
!?”
>Stabilità
compromessa >Giroscopi interni ricalibrati
Si scaglia verso l’avversario nel tentativo di colpirlo con gli
artigli, ma Freeman riesce a teleportarsi a mezzo metro di distanza. Senza
scoraggiarsi, Marasso sposta il braccio per colpirlo, invano. Altri due colpi
vanno a vuoto, e l’uso della coda si dimostra altrettanto inefficace.
>Bersaglio
riposizionato
>Bersaglio
riposizionato
>Bersaglio
riposizionato
>Bersaglio
riposizionato
-Posso anche andare avanti tutto il giorno, se non hai proprio
niente di meglio da fare !
>Modello di
risposta inefficace >Opzioni
>Nuovo modello ?
>Resa ?
>Modifica ? >Livello letale
>Livello
forza
>Livello
velocità >Velocità 2x
>In esecuzione…
Gli artigli sfiorano l’addome di Freeman, che riesce a farsi
indietro quanto basta per sopravvivere, ma non abbastanza da evitare il dolore.
Si ferma per controllare la ferita e constatare l’uscita di
sangue, anche se in quantità limitata. C’è solo il tempo per alzare la testa,
spalancare gli occhi e vedere cinque artigli viola diretti contro la sua
faccia, per fargli capire di aver già perso la battaglia in partenza. E
teleportarsi.
Gli artigli si conficcano nel muro, lasciando Marasso senza preda
a guardarsi intorno.
>Ricerca
bersaglio
>Protocolli
di riconoscimento >Esame visivo:
nessun riscontro
>Esame
olfattivo: nessun riscontro
>Esame
uditivo: nessun riscontro
>Bersaglio
perso
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta “Caccia” in esecuzione…
Nel suo
appartamento, Freeman si medica come meglio può.
-Ancora qualche
centimetro e mi avrebbe squartato, invece di graffiarmi soltanto. Ma che gli ho
fatto !?
L’urlo di una donna lo mette in allarme, facendolo scattare verso
la porta.
-Joan. E’ troppo sperare che non c’entri niente ?
Si rimette la giacca, sperando che il taglio ed il sangue non si
notino troppo. Poi fruga in un cassetto per estrarre la sua pistola. Controlla
che sia carica.
-E’ ora di guadagnarsi da vivere.
Esce dal suo appartamento, incrociando Joan che è appena scappata
dal suo. Nel vederlo sembra ancora più terrorizzata, ma alla vista di mister
Rotondi che esce (con fatica) dalla sua porta in qualche modo la rassicura.
-Che è successo ? – chiede il grassone.
-U-un mostro ! Fuori dalla finestra !
“Come fa ad avermi già trovato !?” si meraviglia Freeman, mentre
una finestra si rompe ed una massa di carne e metallo cade sul pavimento. C’è
solo il tempo di vederlo e di estrarre la pistola, prima che Marasso salti
verso di loro.
>Bersaglio
localizzato
>Modello di
risposta “Uccidere” >Categoria “Morte
veloce”
Il primo proiettile rimbalza sui suoi pettorali, ricoperti da uno
spesso strato di squame verdi, fino a conficcarsi nella porta. Il secondo lo
manca, passando di fianco al collo di cinque centimetri ed uscendo dalla finestra.
Il terzo gli si conficca in gola, quando è proprio davanti a Freeman.
>ATTENZIONE:
danni sistemi interni rilevato
>Diagnostica
in esecuzione…
>Branchie non
disponibili >Riparare ? >Riparazione non disponibile
>Disabilitare respirazione subacquea
>Ripresa
modello di risposta
Il dito è già sul grilletto, pronto a sparargli in testa. Meno di
due secondi dopo essere stato colpito in gola, Marasso con uno scatto
rapidissimo scaglia via la pistola di Freeman, che si danneggia
irreparabilmente colpendo il muro. Marasso si alza in piedi, in tutta la sua
altezza che di solito viene nascosta dalla sua andatura, e si scaglia contro il
bersaglio.
Joan distoglie lo sguardo mentre Marasso si schianta contro un
portale nero di un metro e mezzo di diametro. Spalanca le fauci e lo morde, ma
il portale chiuso è pressoché indistruttibile ed i suoi denti aguzzi non si
spezzano solo per miracolo. Approfittando del disorientamento, Freeman spinge
in avanti il portale per sbilanciarlo e lo fa scomparire. Davanti alle sue mani
appaiono due portali, che sbatte con violenza sui canali uditivi del mostro.
Solo adesso si ricorda di non essere solo e guarda i suoi due
vicini mordendosi un labbro. Marasso si sta già rialzando. Freeman corre verso
le scale, spingendo a terra Joan lasciandosi scappare un rabbioso
-Fuori dai piedi !!!
Marasso lo insegue, con passi pesanti ma agili. Rotondi e Joan si
fissano sconvolti, poi li seguono con estrema cautela.
Freeman salta giù dalla rampa di scale, cadendo dentro un portale
che lo porta al primo piano. Sulle scale, Spacker Dave osserva la scena
meravigliato, per poi scansarsi quando vede un rettile di duecento chili cadere
nella stessa direzione.
-Ehi, forte ! Ma che era !?
Poi vede gli altri due inquilini correre (per quanto lentamente,
nel caso di mister Rotondi) verso di lui, decisamente agitati.
-Dove… - ansima Rotondi, appoggiato alle scale – …dove sono andati
?
-Credo verso il seminterrato. Andiamo anche noi ?
-Non dovremmo chiamare la polizia
? -
chiede con enorme timidezza Joan.
-Chiamala tu ! Io voglio andare a vedere ! Aspetta Dave, vengo
anch’io !
Rosicchiandosi le unghie con fare quasi isterico, anche Joan
decide di seguirli.
Il terzo calcio butta giù la porta che dà sulle scale della
cantina, e Freeman scende. Si sbriga a richiuderla e a sigillarla con un
portale chiuso, sentendo subito dopo tutto il peso del rettile che gli si
scaglia contro.
Corre fino alla fine delle scale, dove riprende fiato.
-Accidenti, l’ho scampata bella. E ora che faccio !? Posso
teleportarmi via di qui, ma sono sicuro che riuscirebbe a trovarmi…se mi ha
trovato ore dopo il nostro ultimo incontro può benissimo farlo. E prima o poi
dovrei comunque tornare qui. Dio, come vorrei avere ancora quella pistola
dell’AIM !
I colpi si fanno sempre più forti, la porta non reggerà a lungo.
Il portale ha sopportato i pugni della Cosa e di Blob, dovrebbe essere
invalicabile…
>Modello di
risposta inefficace >Opzioni
>Nuovo modello ?
>Ricerca
modello di risposta in corso…
>Modello di
risposta non trovato
>Analisi
>”Vicolo cieco” >Elaborazione
grafica >Porta
>Materiale
sconosciuto
>Passaggio
agibile “Porta/Materiale sconosciuto” >12.75 x 7.40 cm
Marasso apre la
porta con un movimento incerto. Poi si abbassa ed infila una mano nello spazio
che c’è tra la porta ed il portale, con l’altra mano e con la coda si tiene
fermo e spinge il portale. Gli oppone una certa resistenza, ma con un po’ di
lavoro riesce a spostarlo di quanto basta per poter passare. Striscia sotto e
si rialza in piedi, scendendo le scale. I tre vicini di Freeman scendono dalle
scale e si avvicinano, notando che il portale è scomparso.
Si sentono dei
rumori provenienti dalla cantina, provocati dagli artigli di Marasso che
cercano di colpire un bersaglio che si teletrasporta di continuo.
Dave è il primo a
scendere in cantina, mentre Joan cerca di aiutare Rotondi a fare altrettanto
dopo essersi incastrato nella porta.
>Bersaglio
riposizionato
>Bersaglio
riposizionato
>Bersaglio
riposizionato
-Senti, io non ti ho fatto niente ! Il Siero te lo sei preso, no
!?
>Hardware
>Sistema vocale >Driver assente o danneggiato
Marasso si ferma e si assicura che Freeman sia fermo. Si fissano
negli occhi, cercando di prevedere quale sarà la prossima mossa
dell’avversario.
Poi Freeman sorride ed allarga le braccia.
-Senti, ne ho proprio abbastanza. Vuoi uccidermi ? Avanti, vipera
troppo cresciuta. Dacci sotto.
Marasso inclina la testa e lo fissa con stupore. Freeman batte
leggermente contro il muro, avendo intravisto Dave. Poi indica lo scaffale che
è proprio di fianco.
Il mostro si lancia contro di lui, sbattendo contro il muro quando
si teleporta, e conficcando gli artigli nel muro. Dave spinge lo scaffale, che
cade su Marasso.
-E’ ancora vivo ! – nota inutilmente Dave, vedendolo dimenarsi per
estrarre ancora le mani.
Rovistando velocemente trova una sbarra di ferro, probabilmente
rimasta lì dopo qualche lavoro fatto nel palazzo, e colpisce ripetutamente
l’animale in trappola, sul collo. La spessa coda si alza per disarmarlo, fino a
quando Freeman non nota una squama leggermente più chiara delle altre e con
tutta la sua forza conficca lì la sbarra. La coda si ferma e Marasso smette di
dimenarsi, accasciandosi a terra.
-Sogni d’oro, coglione.
Joan e Rotondi entrano nella cantina, osservando a bocca aperta il
mostro. Poi, insieme a Dave, fissano Freeman.
-Signor…Smith… allora lei è… - si lascia scappare Spacker.
-Ecco…io…
“Okay, non è ancora detta l’ultima parola. Posso ancora salvare la
mia identità segreta, no ? Posso sempre inventarmi una spiegazione, una assurda
serie di eventi che possa spiegare… Naaah. Chi me lo fa fare…”
-Sì, sono un super-criminale. Mi chiamo Switch.
Lo guardano stupefatti, senza sapere cosa rispondere. Poi Dave
sorride.
-Figo !
Nei minuti successivi, Freeman e Spacker Dave estraggono con
fatica gli artigli dal muro e distendono il mostro sul pavimento.
-Wow. Con questi cosi si può fare veramente male a qualcuno… - osserva Dave mentre esamina le mani.
-Insisto… dovremmo chiamare la
polizia…
-Sì certo, dopo
aver nascosto un pericoloso super-criminale nel vostro palazzo per settimane ed
averlo aiutato nelle sue attività criminali.
-Ma…non è vero…
-Ma la polizia
non lo sa, Joan. Il primo a spifferare qualcosa fa la fine di questo coso, sono
stato chiaro !?
-S-sì mister Smith.
-Ma esattamente
cos’è questo ? – chiede Rotondi, chinandosi poco agilmente per esaminare
Marasso.
-Un assegno da
cinquantamila, se mi va bene.
-Sta scherzando,
vero !? Guardi qui !
Rotondi toglie la
squama che Freeman ha colpito, che nasconde una presa estremamente complicata.
-Soltanto questa
vale almeno diecimila dollari, figuriamoci il resto !!!
-Tu che ne sai ?
Non importa. Ma a che serve ?
-Per immettere
dei dati, immagino.
-Aspetta, vuoi
dire che è una specie di robot ?
-Non lo so, io mi
intendo solo di computer. Però probabilmente…qualcosa del genere.
-Hhhmmm. Meglio
assicurarsi che sia veramente K.O., prima che mi ammazzi il capo.
-E chi è ?
-Fatti gli affari
tuoi, Dave. Conoscevo qualcuno che potrebbe essermi utile, potrei rintracciarlo.
Nel frattempo voi fategli la guardia.
-Cosa !?!? E se
si sveglia e ci ammazza !?
-Se non lo fate
vi ammazzo io, ciccione. Restate qui.
Venti minuti
dopo, in un bar poco pulito di Manhattan. Switch si teletrasporta appena
davanti alla porta d’entrata. Quando entra, i pochi clienti ridono del suo
costume completamente nero. Indifferente, si avvicina al bancone.
-E tu chi
saresti, l’uomo nero ?
-Ho bisogno di
un’informazione.
-Tu guardi troppi
film, ragazzo…qui si beve e basta. Quindi ordina o porta il tuo culo mascherato
in un altro bar.
-Lo chiederò
gentilmente, allora.
Indica uno dei
tavoli e di fianco appare un portale. Si muove lentamente, ingoiandone metà.
-Ehi, che stai
facendo !? Dov’è il resto ?
Un altro portale
si materializza di fianco a Switch, lasciando fuoriuscire il resto del tavolo.
-Sto cercando il
Corvo.
I due portali si
chiudono, tagliando a metà il tavolo. Il barista deglutisce e si sbriga a
rispondere.
-Sei fortunato,
ha ricominciato a venire qui dopo parecchio tempo. Si dice lo avessero preso
alla Stark.
-Detesto
ripetermi…
Indica il barista
ed un portale appare proprio di fronte alla sua testa, avvicinandosi
lentamente.
-Va bene, va bene
! E’ sulla ventiquattresima, non so altro !
-Sta ancora al
suo vecchio appartamento ?
-Sì, sì !
Il barista riapre
gli occhi, senza vedere più il super-criminale.
Nel frattempo,
Freeman è già riapparso davanti all’appartamento in questione.
“Per fortuna una
volta ci ero venuto, dopo il lavoretto per cui mi aveva dato una mano. Devo
dire che esercitarsi sui trucchi coi portali è stato…cazzo, ora che ci penso
potevo sconfiggere così il serpente !!! Merda”
Bussa alla porta,
ripetutamente. Dopo qualche minuto un ragazzo con diversi piercing ed occhiali
da sole di dieci anni fa gli apre.
-Immagino non sia
un telegramma cantato.
-Sei Corvo,
l’hacker ?
-Non più, adesso
sono pulito. Quindi puoi anche andartene subito.
-Se ti dicessi
che ho per te un sistema operativo mai visto prima da studiare per poi venderlo
al migliore offerente ?
Corvo sembra
interessato, ma lo guarda perplesso.
-Come sai di me ?
-Hai una certa
fama ormai. So che eri uno dei migliori, tanto che ti hanno ingaggiato per
piratare la Stark e che poi ti hanno anche assunto per un po’.
-Ora sono libero,
ma non faccio più l’hacker.
-Quanto vuoi ?
-Dipende da cosa
devo sistemare.
-Prendi tutta
l’attrezzatura che ti serve, saremo a destinazione in un lampo.
Dieci minuti
dopo, Switch e Corvo appaiono nella cantina del palazzo di Freeman, trovando
sul posto i tre soliti vicini.
-Corvo…questi
sono i miei complici, e quello è il tuo lavoro.
-Non ci posso
credere…
Lascia a terra
tutte e tre le borse nere che ha portato con sé e corre verso Marasso,
esaminando la presa.
-Porca miseria,
questo è un cyborg ! Da dove viene ?
-Non ne ho la
minima idea. Mi hanno ingaggiato per catturarlo, ma secondo me posso
guadagnarci di più se me lo tengo. Quanto vale ?
-Voglio prima
esaminarlo. Passami il portatile, voglio cercare di collegarmi. Andiamo
direttamente nel cervello del serpente…
Un’ora dopo, una
volta trovato il cavo giusto, lo schermo del portatile di Corvo si riempie di
dati.
-Incredibile…
-Allora, cos’è ?
-E’ un cyborg
A.I.M. Mai visto niente del genere…tessuti mutati geneticamente, armi
cibernetiche ad assetto variabile… tutte cose alla portata dell’AIM forse, ma
questo cervello è straordinario.
-Perché ?
-Guarda qui…
>Specifiche
di sistema >Nome unità: Marasso
>Hardware >Sistemi offensivi >Artigli >Massima estensione 23
cm >Mobilità: 74 operazioni eseguibili
>Coda >Massima estensione 1 m >Velocità
massima 80 km/h
>Zanne
>Massima estensione 7 cm
>Bio-sistemi >Scorta veleno: 0,5 litri
>Adattabilità
endocrinologica: 0,2 litri
>Carica batteria >Durata massima senza ricarica:
720 ore
>Software >Cervello rettile >Survival Mode
>Debug
Mode
>Memoria di base: 200
terabyte
>Memoria protetta:
300 terabyte
>Memoria dinamica:
300 terabyte
-Che vuol dire
“Cervello rettile” ?
-Ho guardato le
specifiche ed i file informativi, e ancora non ci credo. Stai a sentire: hanno
preso un super-criminale morto, tale Marasso, e lo hanno rianimato.
-Perché ?
-Perché potevano
farlo, e perché costa molto meno che creare un essere artificiale. Hanno
riassemblato tutto il suo corpo, trasformandolo in una specie di super-rettile
cyborg, rendendolo la più letale macchina per uccidere che abbia mai visto. E
non è finita: gli hanno tirato fuori il cervello e l’hanno sostituito con
quello di un serpente geneticamente alterato, hanno scritto un software che
potesse gestire la sua mente e gli hanno messo nella testa un microcomputer che
lo comandasse. Del Marasso originale dev’essere rimasto a malapena lo
scheletro.
-Non ho capito
niente. Quanto può valere ?
-Stai scherzando
!? E’ inestimabile !!! Qui stiamo parlando di un’intelligenza artificiale
totalmente adattabile, con una memoria immensa ed un sistema offensivo più che
sufficiente a fare una strage. Non ha prezzo, sia da un punto di vista
scientifico che criminale.
-E MODOK voleva
darmi solo cinquantamila ! Quel bastardo…
-Aspetta, vuoi
dire quel MODOK ?
-Ne conosci altri
?
-Non devi
assolutamente consegnarglielo. Qualche anno fa Marasso…voglio dire il primo
Marasso, insomma questo qui prima che lo rimettessero a nuovo… beh, aveva
ucciso MODOK. Poi hanno ricostruito anche lui, certo, ma sono sicuro che se lo
avesse tra le mani…
-Quindi è stato
l’AIM a mandarlo a prendere il Siero di Lizard ?
-Non lo so, ma
non credo. Se sono stati loro, di sicuro adesso non lo controllano più.
-Come fai a dirlo
?
-Per due motivi.
Primo, ha disabilitato il programma di controllo remoto, che permette di
controllarlo a distanza…è una cosa che l’AIM mette in tutte le sue creazioni
artificiali, dopo i disastri degli Adattoidi. Secondo, il cervello rettile ha
preso il controllo del computer ormai, e in sostanza si controlla da solo.
-Grande. A che mi
serve un cyborg rettile se non posso usarlo ?
-Meglio decidersi
in fretta. Sta per svegliarsi.
-Cosa !?
-Guarda qui:
>Debug Mode
>In attesa di
istruzioni… >Tempo residuo: 0 ore 03
minuti
-Vedi ? Anche se
non accetta più istruzioni interne, colpendo la presa avete lanciato il
programma di riprogrammazione. Si è fermato in attesa di istruzioni, e non
ricevendo i dati che si aspetta ripartirà tra meno di tre minuti.
-Possiamo dargli degli ordini ?
-Credo di sì, ma il cervello rettile potrebbe non accettarli.
Dovrebbero essere semplici.
-Come funzionano i programmi ?
-Cosa ?
-Muoviti ! Dobbiamo dirgli cosa fare !
-Spero di aver capito bene come…
>Debug Mode
>Setup
>Status
unità >Nome unità: Marasso
>Obiettivi: Nessun
Obiettivo
>Posizione: non
disponibile
>Exit
>Creazione
nuovo obiettivo >Creazione nuovo file
di sistema >Attendere…
>In attesa di
istruzioni
-Ci siamo. Che
gli dico ?
-C’è un modo per
dirgli di obbedire alle istruzioni altrui ?
-Ci provo.
>Set firewall
0
>Priorità
cervello rettile: livello 2
>Priorità
dati esterni: livello 1 >Abilitare
tutti i dati esterni ? >Selezionare
fonte
>Protocolli
di riconoscimento: elenco >A
>B
>C
>D
>E
>F
-Non c’è modo per farlo obbedire e basta, ma posso dirgli a chi ubbidire.
-Da questo elenco ?
-Sì. E’ una lista di tutte le persone che ha in memoria.
-Se mi dava la caccia deve avere anche me. Cerca sotto la S… cerca
Switch.
>Protocolli di riconoscimento: elenco >S >Cerca >Switch
>Sconosciuto
>Dettagli >Riconoscimento visivo
>Dati
anagrafici >Non disponibile
>Categoria: paraumano
>Classificazione: ostile
>Status
attuale: Bersaglio
>Modello
di risposta >“Caccia”, “Acquisire
dati”, “Uccidere”
-Manca un minuto
!
-Ci sono quasi…
>Edit
>Classificazione:
fonte dati principale
>Status
attuale: comando
>Modello di
risposta >”Ubbidire”
>Save as
“Obbedienza”
>Caricare
nuovo programma come obiettivo ? >Sì
Marasso si alza
in piedi, ancora collegato al portatile. Si volta verso Switch e flette gli
artigli. Corvo continua a seguire le scritte sullo schermo.
>Nuovo programma “Obbedienza” caricato
>Setup
>Status unità >Nome unità: Marasso
>Obiettivi:
Obbedienza
>Posizione: non
disponibile
>In attesa di
istruzioni…
Switch e Corvo lo
fissano, ancora fermo e pronto ad attaccare.
-Funziona ?
-Non lo so, prova
a dirgli qualcosa.
-Ehm… Siediti !
>In
esecuzione…
Mentre Marasso si
siede, i due responsabili della sua ritrovata calma si stringono le mani,
mentre Rotondi, Joan e Spacker Dave tirano un sospiro di sollievo.
Due ore dopo, quando Corvo ha finito di aggiustare il programma…
-Okay, è fatta. Oltre te, solo chi l’ha costruito potrebbe
comandarlo, ormai. Quindi a meno che il serpente non inizi a seguire corsi di
programmazione avanzata, dovresti poterlo comandare indefinitamente.
-Incredibile. Basta che gli parli ?
-Sì, però stai attento. Non può risponderti, sembra che l’hardware
vocale sia irreparabilmente danneggiato. Però, se mi lasci dare un’occhiata in
quella testa di quando in quando, posso lasciarti il cavo e potrai leggere
quello che ti dice su un qualunque computer.
-Non volevi restare pulito ?
-Senza offesa, ma in mano tua farà meno danni di quanti gliene
farebbero fare l’AIM. E poi pensa ai progressi che quei programmi potrebbero
portare nell’informatica !
-Come ti pare. Quindi il resto me lo dirà lui ?
-Dovrebbe. Non so bene come pensa un serpente, nonostante tutto.
-Capisco. Ora non mi resta che pensare a cosa fare con un cyborg
rettile di duecento chili.
-Aspetta a fare i salti di gioia. Devo ancora dirti quanto costa
mantenere un’apparecchiatura del genere…
Nella stessa
città, in un luogo ben nascosto, un tecnico osserva stupefatto i risultati che
appena ottenuto. Si rimette il casco giallo ed esce di corsa dal laboratorio.
Attravesa corridoi costellati di strumentazioni dalle funzioni sconosciute,
fino ad arrivare ad una porta più resistente delle altre. Inserisce una tessera
magnetica e questa si apre.
Il suo diretto
superiore nota il suo nervosismo e la documentazione che tiene in mano. Con un
gesto sbrigativo gli fa segno di consegnargliela. L’intestazione recita
“Confidenziale: Progetto Marasso”. Il responsabile del laboratorio segreto
delle Avanzate Idee Meccaniche alza gli occhi per fissare l’agente.
-Abbiamo un
problema…
Nel prossimo numero: il ritorno in grande
stile di Shades, giusto in tempo per Inferno2 !