VILLAINS #8-12

OMBRE, PARENTI E SERPENTI

 

 

Chiunque non abbia mai fatto un errore

non ha mai provato niente di nuovo.

Albert Einstein

 

 

Eccoci al periodo di transizione per la serie. Iniziamo con un racconto che chiuderà tutti i punti rimasti in sospeso, e continuiamo con un altro che ne solleverà una marea.

Questo gruppo di racconti segna l’arrivo di due personaggi che cambieranno radicalmente l’assetto della serie, ma inizia a rivelarci qualcosa sul passato di Freeman. Una cosa è sicura: dopo questi numeri, vedrete Villains sotto una nuova luce.

 

 

VILLAINS #8

 

Piano “C”

 

“Non sono mai stato un tipo superstizioso, o uno di quelli che vede presagi in ogni cosa. Alla luce di quanto è successo, però, forse dovrei. La mattina dopo aver festeggiato la vittoria nella scommessa contro i mutanti mi alzai tardi, e mi ricordai troppo tardi di aver promesso a Speed Demon ed Hydro-Man di andare dal Riparatore.

Ormai era tardi, e non ero molto entusiasta dell’idea di chiedere a quel vecchio tirchio se sapesse di un qualche piano in atto… c’è sempre qualcosa in programma, o qualcuno che cerca degli scagnozzi, o cose simili. Però andarlo a chiedere al Riparatore era una cosa troppo…non so…da perdenti. Qualcosa però dovevo fare comunque: un super-criminale non trova lavoro standosene in casa a far niente.

All’uscita, però, c’era un sole fortissimo. Mi avrebbe dato fastidio anche prima che iniziassi a vedere attraverso le ombre, ma adesso…Non so descrivere bene cosa riuscivo a vedere: non era luce abbagliante, ma nemmeno un buio vero e proprio.

Come dicevo non vedo presagi, ma in quell’istante ebbi la bruciante sensazione di non dover uscire: ero quasi terrorizzato, alla vista del sole. O forse non sopportavo l’idea di parlare ancora con Spacker Dave…

Mi bastò fare pochi passi indietro, tornando all’ombra, per sentirmi improvvisamente meglio. Incredibile. D’altronde, avere dei poteri suppongo comporti anche avere delle debolezze.

Ricordate quello che ho detto sui super-criminali che stanno i casa ? Beh, mi sbagliavo. Tornai subito nel mio appartamento, senza notare Joan che prendeva la posta. Il che non avrebbe molta importanza, se non avesse preso anche una lettera destinata a me”.

 

Pochi minuti dopo Joan era davanti all’appartamento di Freeman, la lettera in tasca. Aveva paura anche di bussare alla porta… aveva paura praticamente di tutto, in realtà. Mr. Smith (il nome falso che Freeman stava usando) la terrorizzava: non le aveva mai parlato, e le poche volte che la guardava era con rabbia. Voleva andarsene, però…se quella lettera fosse stata importante ? Allora il signor Smith si sarebbe arrabbiato ancora di più e…lei aveva visto quel suo amico, Sanders, prendere a calci Dave ! Bussò leggermente, senza successo. Dovette farlo altre tre volte prima che la porta si aprisse.

-Sì, che vuoi ?

L’appartamento era completamente al buio, ed il signor Smith quasi non si vedeva perché vestito di nero.

-Ho trovato una lettera…

-Cosa ? Non ti sento !

-Ho trovato una lettera, pensavo potesse essere sua…ecco.

Prese la lettera dalla tasca e prima che potesse dargliela, Freeman gliela prese e le diede un’occhiata. Non c’era il mittente.

-Sì certo che è mia…c’è il mio nome, sopra ! Disturbarmi per…

-C’è scritto “Edward Freeman” sulla busta, signor Smith..

-Cosa ?

-Non c’è nessun Freeman nel palazzo, ma l’indirizzo è questo…ho chiesto agli altri se ne sapevano qualcosa, quindi ho…ho pensato che potesse…essere sua…

-Oh, merda. Vieni dentro Joan, dobbiamo parlare.

-Io…non penso che…

-Ho detto vieni dentro !

La afferrò per un braccio e la fece entrare di forza nell’appartamento, accendendo la luce. Così ci vedeva meno, ma doveva farlo.

-Ascolta, non devi dire a nessuno di questa lettera. Freeman è…un mio…amico. Gli devo dare questa lettera e nessuno deve saperlo, d’accordo ?

-Ma ha detto che sopra c’era il suo nome…co…cos’è quello ?

Indicò il costume da Switch e guardò Freeman in faccia, prima di tentare di aprire la porta. Freeman la tenne chiusa con una mano, e poi afferrò Joan per le braccia. Stava piangendo, tra un po’ avrebbe avuto una crisi isterica.

-Dimentica la lettera, il nome e il costume, d’accordo !? Non dirlo a nessuno e non ti farò niente, intesi ? Intesi !?

Lei annuì debolmente, lui aprì la porta e la spinse fuori. Una volta chiusa la porta, spense la luce e sbuffò.

-Speriamo che quell’idiota non mi rovini la copertura…non credo di poter trovare un altro appartamento così facilmente. Allora, vediamo un po’ chi mi scrive…nessuno dovrebbe sapere che sono qui…sarà meglio che sia importante !!

 

Venti minuti dopo, davanti all’entrata del palazzo. Sanders e Bench stavano aspettando, davanti a Spacker Dave che era seduto sui gradini.

-Buongiorno, mr Smith !

-Dave…

-Spacker Dave ! Quella lettera era per lei, mr Smith ? Qualcuno l’ha ingaggiata ?

-Fatti gli affari tuoi, Dave.

-Allora, Freem…”Mr Smith”…che ci facciamo qui ?

-Meglio parlarne strada facendo…andiamo.

Quando furono ad un po’ di metri di distanza iniziarono a parlare.

-Com’è andata con il Riparatore ?

-Non c’era nel suo ultimo covo, l’ha chiuso dopo la faccenda dell’Uomo Ragno. L’abbiamo trovato e ci ha detto che non dà informazioni gratis.

-Non l’avrai pagato, spero…ci sono rimasti solo spiccioli !

-Gli ho rivenduto le lame che avevo comprato l’altra volta…a metà prezzo. Quel bastardo…

-E alla fine non ti ha detto niente, immagino.

-Sì beh qualche lavoro in giro c’è, ma niente che faccia per noi. Voglio dire, mica possiamo unirci alla Società dei Serpenti o simili, ti pare ?

-Meglio non scartare l’ipotesi…chissà, con costumi e nomi diversi magari…

-Ehi perché ci hai chiesto di venire qui ? E dove stiamo andando ?

-Ho ricevuto una lettera nientemeno che dalle Avanzate Idee Meccaniche…l’AIM. Dicono di aver saputo dove stavo da Hammer, e vogliono ingaggiarmi per un qualche lavoro.

-Hanno chiesto anche di noi ?

-No.

-E allora perché ci hai fatto perdere tempo a venire qui ?

-Cristo Sanders, per una volta che vi faccio un favore ! Che avevi da fare ? Dovevi sprecare gli ultimi soldi che ti sono rimasti ? Oh, dimenticavo…lo hai fatto con il Riparatore !

-Ma che hai oggi, Freeman ?

-E’ solo una giornata storta, tutto qui.

 

Venti minuti più tardi, il trio entrò in un magazzino malandato; la porta era aperta, e ad aspettarli c’erano tre persone dall’aspetto poco raccomandabile, ma vestite normalmente.

“Chissà perché mi aspettavo avessero la tuta dell’AIM…forse sono più furbi di quanto pensassi. Non che ci voglia molto…”

-Vi_stavamo_aspettando.

-Da_questa_parte - Scandivano le parole con un ritmo innaturale.

Una parete malandata scomparve, rivelando dietro l’ologramma l’entrata di un piccolo ascensore. Solo uno dei tre sgherri entrò nell’ascensore, seguito da Freeman e compagnia. L’ascensore si chiuse e non si avvertì il minimo spostamento; solo delle luci segnalavano che si stavano muovendo.

-Pagano bene, qui ? – chiese Hydro-Man.

-Tutte_le_istruzioni_vi_saranno_date_in_seguito___signor_Bench.

-Come guardia fate un po’ schifo. Andrete bene per fermare i curiosi, ma se vi salta fuori un super-eroe che fate ?

-Tutte_le_istruzioni_vi_saranno_date_in_seguito.

-Senti, facciamo così. Fammi parlare con i tuoi capi e vedrai che non ti faccio perdere il posto.

-Ho_detto___in_ seguito.

La porta dell’ascensore si aprì. Dietro una piccola passerella (più simile ad una scala antincendio in realtà) si vedeva un immenso laboratorio, alto almeno sei metri e largo il triplo; tutto lo spazio disponibile era occupato da postazioni di lavoro, quasi tutte occupate. Un agente AIM li avvicinò subito.

-Signor Freeman ? Sono AP-12, a capo di questa sotto-sezione.

-Preferisco essere chiamato Switch sul lavoro, se non mi dispiace.

-Naturalmente. Vedo che ha portato dei colleghi con sé. Unità 7009, accompagnali da NK-354…sono sicuro che ci sia qualcosa da fare, per loro.

Lo sgherro cambiò forma all’istante, aumentando la propria massa in un essere umanoide dalla pelle color neutro, senza una vera faccia.

-Agli_ordini_AP-12.

-E’ un robot !

-Un Adattoide, per la precisione. Uno dei modelli a basso costo che usiamo per le mansioni inferiori. Perché assumere un uomo per un lavoro che una macchina può fare gratis ?

-Allora perché assumete anche gente vera ? – Sanders si era cambiato in Speed Demon in un battere di ciglia.

-Perché alcune…capacità umane…sono sostituibili soltanto a caro prezzo.

-Senta, signor App… - Hydro-Man gli mise una mano sulle spalle, e l’agente si ritrasse.

-AP-12.

-Non è che vi interesserebbe sostituire questi robot ? Insomma, mette che arrivi un super-eroe…

-“Adattoide”. E si dice “metta”. E le ho detto di andare…da quella parte, insieme all’Adattoide.

-Vogliamo piantarla con queste stronzate e venire al dunque, AP ?

-Sì certo, naturalmente. Mi segua…

Scese la scala e Freeman fece lo stesso, creando nel frattempo un piccolo portale da cui prese la borsa con il suo costume, che teneva nell’appartamento. Sapeva di non doversi allontanare…e se fosse stato fermato non avrebbero avuto prove sulla sua identità. Poi si guardò intorno, a bocca aperta. Aveva già visto della tecnologia AIM, quando lavorava col dottor Becket, ma era decisamente un’altra cosa. Questi scienziati dovevano avere davvero un mucchio di soldi.

-Che cosa fate qui ?

-Esploriamo l’universo…anzi gli universi, per essere precisi.

-Uh. Non mi manderete mica ad esplorare chissà quale dimensione, vero ?

-No, quasi tutte le nostre esplorazioni dimensionali sono fatte per mezzo di sonde automatiche. E’ più efficiente e veloce che non addestrare continuamente nuove squadre d’esplorazione, non trova ?

-Guardi se mi paga abbastanza, può anche raccontarmi che volete andare nel Paese delle Meraviglie per quanto me ne frega. E a proposito, la questione soldi ?

-Solo essere venuto qui ed ascoltarmi le varrà mille dollari.

-Allora mi conviene farla continuare a parlare.

-Lei è un uomo intelligente, sign…Switch. Come dimostrano le sue credenziali.

-A proposito, nella lettera c’era scritto che avete avuto il mio indirizzo da Hammer. Mi stupisce che vi mandi le mie credenziali, dopo che gli ho teleportato sulla testa…

-Sarò sincero con lei, Switch. Non è stato Hammer a darci il suo indirizzo, non ce n’era bisogno. La teniamo d’occhio da tempo.

-Già, beh…dovevate tenere d’occhio Becket, se volevate l’esclusiva.

-Oh…l’abbiamo fatto, mi creda. Ecco, siamo arrivati.

Diversi tecnici stavano armeggiando attorno ad una piattaforma rotonda, di tre metri di diametro. A pochi metri di distanza si sentiva una sorta di crepitio, e dei violenti colpi…come se qualcuno stesse sbattendo dei mattoni su di un tavolo.

-Che dovrei farci io, qui ?

-Gli addetti ai lavori le spiegheranno tutto, Switch. Le presento RK-1786 e CJ-198.

-Ma come fate a ricordarvi tutti questi numeri ? Non avete dei nomi, per la miseria !?

-Come capirà, la segretezza è essenziale nel nostro lavoro: tendiamo a non utilizzare mai i nostri veri nomi o a mostrare i nostri volti. Tuttavia in questo particolare caso…credo si possa fare un’eccezione. Prego, RK-1786…

L’agente portò una mano alla testa e premette un pulsante nascosto: la visiera scivolò di lato, mostrano il suo volto.

-Becket !! Ma non eri in prigione ?

-Come al solito comprendi solo una frazione di ciò che accade.

-Accade che io sono stato assunto per migliaia di dollari, e tu stai qui con un casco da imbecille in testa. Senza offesa, AP.

-Spiegagli l’esperimento come da programma, RK-1786. Il nostro benefattore sarà qui a momenti.

-Sì, AP-12. CJ-198, prendi il costume e fai le modifiche concordate.

Lo scienziato afferrò la borsa, ma Freeman la ritrasse con forza.

-Un momento ! Che modifiche ? Questa roba mi serve per lavorare !

-Lei sta lavorando infatti, Switch.

-Hhhmmpf. E va bene.

 

In un laboratorio adiacente, Speed Demon ed Hydro-Man stavano cercando di capire che ci facessero lì, mentre NK-354 gli mostrava macchinari incomprensibili.

-E’ tutto molto…- “noioso” pensò -…interessante…ma cosa ha a che fare con noi ?

-Mi è stato detto che lei ha una minima conoscenza di chimica, Speed Demon.

-Una volta, sì. Poi ho scoperto che il crimine pagava meglio della chimica.

-E’ a conoscenza dei recenti sviluppi nell’alterazione genetica accelerata ?

-Non so neanche che vuol dire.

-Questo è un laboratorio genetico; lavoriamo per scoprire che cosa accade ai tessuti morti quando sono “accelerati”.

-“Accelerati” ?

-Stiamo studiando i risultati degli esperimenti dell’Alto Evoluzionario ed abbiamo un contratto a lungo termine con Arnim Zola. Entrambi hanno lavorato sull’evoluzione genetica, fosse questa naturale o artificiale. Tuttavia entrambi hanno sempre lavorato su soggetti in vita, oppure li hanno creati. Ci siamo chiesti se questo non fosse un grosso errore.

-Allora che avete fatto ? Avete preso dei pezzi di cadavere, li avete messi insieme ed animati da un fulmine ?

-Ehi, hanno fatto la stessa cosa in un film che ho visto una volta !

-Qualcosa del genere, suppongo.

Premette un minuscolo interruttore, quasi inosservato dal tecnico che lavorava in quella postazione. Ci fu un rumore sordo ed una parete d’acciaio spessa dieci centimetri si sollevò, scoprendo una vasca contentente liquido verde.

Al suo interno c’era…qualcosa…che galleggiava, ma non era possibile identificarla. Era immobile.

Stupiti dalla vista, i due super-criminali non notarono che la porta da cui erano passati si era chiusa nello stesso momento.

-Cos’è quello ?

-Il nostro esperimento. Abbiamo scoperto che l’acceleratore genetico dell’Alto Evoluzionario…con le dovute modifiche… è in grado di evolvere anche i tessuti morti, per quanto questo sia teoricamente impossibile.

-Ehi assomiglia a quel tipo che abbiamo visto alla Volta, Sanders…sai, quello là…

-C’erano decine di super-criminali, alla Volta ! Che ne so quale intendi !

-Ma sì dai…aspetta come si chiamava…la Biscia ! No aspetta, era un altro…ah sì, il Cobra !

-Sei un imbecille, Bench…il Cobra non ha la coda come questo ! E comunque questo è morto, no ?

-Sì.

-E allora che ve ne fate ? Non si muove neanche !

-Come ha ottenuto i suoi poteri, Speed Demon ?

-Che c’entra ?

-Risponda, la prego.

-Un alieno mi ha dato un siero…ha accelerato le mie cellule, dandomi la super-velocità.

-Capisco. Mi dica, secondo lei…cosa accadrebbe se questo “siero” fosse somministrato ad un altro essere ?

-Diventerebbe super-veloce, credo.

-Oppure la sua attività molecolare sarebbe velocizzata.

-Sì ma…quel siero non c’è più.

-Il siero permea ancora la sue cellule ?

-Credo di sì.

-Ne ero sicuro. Unità 7009, vuoi fare gli onori di casa ?

L’Adattoide afferrò Speed Demon per il collo e lo sollevò da terra di venti centimetri. Il velocista cercò di liberarsi, ma non aveva un punto d’appoggio ed era impossibile colpire l’Adattoide, data la sua superficie quasi gommosa. Sentì una leggera puntura al collo, e perse conoscenza; l’Adattoide lo lasciò cadere a peso morto.

Hydro-Man trasformò le braccia in un getto d’acqua, colpendo l’Adattoide che non ebbe la minima reazione. Dalla mano che aveva sollevato Speed Demon uscì un piccolo contenitore, che passò all’agente AIM.

Poi si avvicinò ad Hydro-Man, che si era appena trasformato in vapore acqueo. L’Adattoide mutò forma in un recipiente rettangolare, semitrasparente e a prova di fuga.

*Ehi, che avete fatto a Sanders ? E a che vi servo io?* - “disse” in qualche modo.

-Lei è assolutamente inutile, Hydro-Man, e si trova qui per caso. Il suo collega starà bene, non appena il sedativo esaurirà il suo effetto. Quanto a ciò che gli abbiamo fatto…non è affar suo.

Contemplò per qualche secondo il contenitore. Era stato faticoso averlo in mano: meglio non sprecare l’occasione. Lo lanciò ad uno degli scienziati.

-Mettete in funzione il Replicatore Chimico e preparate una dose di 350 cc da immettere nella vasca nutrizionale.

-Ma signore, la dose è quaranta volte superiore alla quantità tollerabile da un organismo umano ! Se sarà accelerato a questa portata rischia di esplodere !

-Manterremo stabile la vibrazione molecolare con gli stabilizzatori al Vibranio. Quelle cellule sono inerti da anni, ed il corpo rischia di rigettare i vecchi ed i nuovi impianti. Dobbiamo letteralmente smontare i suoi atomi e riallinearli, se vogliamo che viva.

-Certo, signore.

 

Dieci minuti dopo, nell’altro laboratorio…

-Vediamo se ho capito bene. Nell’esperimento che mi ha dato i poteri, hai inserito un “portale” nel mio corpo, che non eri sicuro di poter mantenere stabile.

-Esatto. Per questo non lo usai su di me.

-E la storia del rischio di diventare ciechi ?

-Una mezza verità. Speravo che il soggetto potesse acquisire qualche forma di percezione extra-sensoriale.

-Sì, beh…torniamo alla faccenda del portale…che roba è ?

-Quello che dice il nome stesso: una porta per un altro luogo. Un microscopico passaggio, che irraggia il tuo intero corpo e lo rende una zona di transizione.

-E se non rimanesse stabile…

-Raggiungeresti la massa critica ed esploderesti. Gli effetti possono variare dalla dimensione dell’instabilità; potresti semplicemente implodere, o invertire la tua polarità molecolare diventando di antimateria e quindi provocare un’esplosione colossale…o forse addirittura tramutarti in un buco nero.

-Non mi sembrano prospettive allettanti…

-Speravamo la pensassi così. Questa piattaforma ci serve per avere accesso al portale che è dentro di te ed accedere ad una fonte di energia molto particolare; nel processo stabilizzeremo il portale.

-Ci sono dei rischi ?

-Trascurabili.

-Come l’altra volta, eh ?

-Se l’allineamento dimensionale non avesse successo, c’è un 1% di possibilità che tu esploda, portando con te l’intero stato.

-E quanto mi pagate per tutto questo ?

-Mille dollari, oltre ai mille già concordati.

-Aspetta un attimo… - Freeman afferrò Becket per la tuta, portandolo davanti a sé – tu mi hai messo dentro questa cosa che può scoppiare e fare tutto il casino che hai detto, mi hai mentito dicendo che non c’erano pericoli se non la cecità, mi hai venduto allo SHIELD ed ora ti aspetti che me ne stia qui a rischiare di esplodere veramente…per solo duemila miseri dollari !?

-Millenovecentonovantotto dollari e cinquanta cents, se ti tratteniamo un dollaro e cinquanta per avermi rovinato la divisa.

-Figlio di…

Freeman sentì una leggerissima pressione sulla schiena: qualcuno lo aveva semplicemente toccato con un dito, ma d’istinto lasciò andare Becket, si voltò e fece un passo indietro. I suoi occhi erano completamente neri, anche se non aveva creato nessun portale. Sentiva un qualcosa di pericoloso, alle sue spalle. Aveva i nervi a fior di pelle, all’improvviso.

-La prego di calmarsi, Switch.

-Chi è lei ?

-Mi chiamo Frost. Benvenuto al Piano C, Switch.

 

Era davanti ad un uomo sulla trentina, in giacca e cravatta nera. Teneva una mano dietro la schiena e sorrideva.

-Cosa vuole da me ?

-Che si metta il suo costume e salga su quella piattaforma senza fare domande.

-E’ lei il “benefattore” di cui parlavano prima ?

-Esattamente. Ho ideato io tutto questo esperimento, se le interessa.

-Perché ?

-Per ragioni mie.

-Diffido sempre da quelli che mi rispondono così.

-Saggia precauzione. Così come il nome falso sotto cui ha acquistato il suo appartamento, o l’idea di portarsi dietro altri due super-criminali. Del resto immaginava che l’AIM non avesse dimenticato l’esperimento di Becket, vero ?

-Come sa tutte queste cose ?

-Non deve interessarle. Ora salga su quella piattaforma.

I suoi occhi si illuminarono di una luce viola scuro, mentre quelli di Freeman rimasero del tutto neri.

-Prima mi dica cosa volete fare davvero. La stabilità del portale non vi interessa, non è così ?

-Ci interessa, ma è del tutto marginale ai fini dell’esperimento: si stabilizzerà da solo, una volta centrato il bersaglio.

-Quale bersaglio ?

-Aprite la gabbia.

Dietro la piattaforma si sollevò una pesante paratia, lasciando vedere pienamente una specie di finestra circolare, piena di energia cosmica. All’interno dell’energia, come una mosca nell’ambra, un essere ancora indefinito si dibatteva per liberarsi.

-Ne ho abbastanza di questa prigionia ! Fatemi uscire, e vi ricompenserò !

-Oh, ne sono sicuro. Sai, ho un amico a New York che ti assomiglia un bel po’ !

-Che cos’è !?

-Un altro cliente dell’AIM e, spero, un mio futuro socio. Sto iniziano a spazientirmi Switch…sali sulla piattaforma.

-Non ho intenzione di entrare in questo affar…tenetevi pure quell’affare, io mollo tutto.

Tentò di teleportarsi…senza successo.

-Davvero credevi fosse così semplice ? Niente da fare. E va bene, visto che fai il difficile…

Frost schioccò le dita e Freeman si ritrovò improvvisamente con il costume addosso. Prima che potesse muoversi, Frost indicò vagamente la piattaforma e Freeman vi si ritrovò sopra.

-Potete cominciare l’esperimento, ora. E’ stato un piacere, Switch…purtroppo temo che non sopravviverai all’esperienza.

 

Un campo di forza delimitava la piattaforma, ed il teletrasporto era ancora impossibile.

“Non mi resta che stare qui e aspettare. Che altro potrei fare, del resto !? Non vogliono sentire ragioni e non posso uscire. Magari si sbagliano, e posso sopravvivere…chissà. Se deve finire tutto così, meglio che lo faccia in fretta”.

-Acceleratore di particelle in funzione e a pieno regime, compensatori di Heisenberg in funzione, alteratore genetico di Zola attivo…siamo pronti per iniziare, RK-1786.

-Attivare.

Diversi raggi colpirono la piattaforma, che si illuminò e si caricò di una strana energia. Freeman sentì un fortissimo dolore al petto, come se gli stessero conficcando uno spillo nel cuore. Le luci nel laboratorio si abbassarono, ma funzionavano ancora: qualcosa stava assorbendo tutta la luce nelle vicinanze…o forse stava diffondendo delle ombre.

-Sta funzionando…abbiamo il controllo del portale. Ora dobbiamo soltanto convogliare queste energie nella dimensione che ci interessa…

-Sento già le barriere dimensionali che si attenuano ! Questa zona di intersezione si sta squarciando ! Ora il mio potere è sufficiente per guidarvi qui…

-Va tutto come avevo previsto…del resto quando si ha la Conoscenza Assoluta c’è da aspettarselo, no ?

 

Anche nel laboratorio genetico le luci si erano abbassate. Molti tecnici abbandonarono il monitoraggio dell’esperimento per andare a vedere cosa stesse succedendo. In quell’istante, il siero della velocità entrò nella vasca in cui era contenuto l’essere.

La carne che prima era immobile iniziò a muoversi freneticamente, come se fosse attraversata da una forte corrente elettrica.

Poi il suo corpo iniziò a vibrare sempre più velocemente, fino a quando non fu una massa verde indistinta. L’acqua e gli elementi chimici nella vasca iniziarono a riscaldarsi fino a bollire; da minuscoli fori uscì del vapore.

La base della vasca si illuminò, stabilizzando la struttura molecolare dell’essere; procedimenti chimici che in natura necessitano di milioni di anni furono portati a termine nel giro di pochi secondi. Quando il procedimento naturale ebbe fine fu il momento della tecnologia: centinaia di piccoli strumenti modificarono la sua anatomia, sia all’interno che all’esterno, installando arti ed organi artificiali. Poi tutto si spense. La creatura si mosse confusamente, non ancora dotata di pensiero.

 

-Qualcosa non va – notò Frost guardando nella direzione opposta alla piattaforma.

-Tutti gli strumenti indicano che…

-Non intendo questo, idioti. Quanto vi manca per finire ?

-Cinque minuti secondo le previsioni.

-Andate avanti senza di me, torno subito.

Nel laboratorio, la creatura si rese conto di essere in trappola. Capiva che le sue possibilità di muoversi erano limitate dall’esterno, sebbene non fosse ancora in grado di percepire la presenza di un “esterno”. Si muoveva ancora secondo percorsi prestabiliti, mosso da un istinto appositamente studiato.

Premette contro la superficie della vasca, ed i suoi artigli aprirono cinque spiragli attraverso cui fuoriuscì l’acqua della vasca. Colpì il vetro con tutta la sua forza, sfasciandolo e riempiendo la stanza di acqua e sostanze chimiche.

C’erano solo tre agenti dell’AIM nella stanza, oltre all’Adattoide che imprigionava ancora Hydro-Man e a Speed Demon, legato ed ancora privo di sensi. I tre agenti si avvicinarono con armi stordenti e lo colpirono; il dolore fece muovere l’essere all’impazzata, sferrando colpi a caso. Tre di questi andarono a segno, uccidendo gli agenti.

L’Adattoide riprese la sua forma umanoide, continuando a contenere dentro di sé Hydro-Man. L’essere lo colpì in petto con i propri artigli, che rimasero conficcati al suo interno. Anche l’altra mano fu intrappolata. Si spostò in una posizione innaturale e colpì con la coda l’Adattoide, staccando la sua testa; dal corpo uscì del vapore acqueo, che l’essere ignorò.

L’Adattoide riprese la propria testa e se la riattaccò, iniziando a prendere la forma dell’essere. Cercò di colpirlo con i suoi nuovi artigli, ma l’essere si spostò facendolo entrare nella vasca; a contatto con quegli elementi chimici, l’Adattoide si sciolse.

Hydro-Man osservò la scena e l’essere ancora confuso, poi Speed Demon ancora privo di sensi. Rifletté per qualche istante e poi scappò attraverso una presa d’aria.

La creatura sfiorò il corpo di Speed Demon, intuendo una qualche affinità forse. Prima che facesse qualcosa la porta si aprì.

-Bene bene bene…ma che giochetti interessanti fanno da queste parti !

Privo di una mente, la creatura vedeva in ogni cosa che si muovesse una minaccia. Saltò addosso a Frost, trovandosi sospeso a mezz’aria quando Frost lo indicò. I suoi colori si invertirono per pochi istanti, come in un negativo; poi tutto tornò normale e cadde a terra, dolorante.

-Sei un gran bell’enigma, lo sai ? Né veramente vivo, né del tutto morto. Ora non ho tempo per giocare…sparisci !

La creatura abbassò la testa in segno di sottomissione, e Frost si voltò ed uscì dal laboratorio, e la creatura fece lo stesso, camminando sul muro a grande velocità, come una lucertola che scappa impaurita.

L’esperimento era quasi concluso, e tutto il laboratorio era immerso nel buio. Nessuno vide la creatura scappare via velocemente, passando per la tromba dell’ascensore.

 

Un minuto dopo la luce tornò. Freeman cadde a terra sulla piattaforma, tenendosi il petto che sembrava volersi staccare da lui.

Davanti alla gabbia c’era un portale, nero e perfettamente sferico.

-Ce l’abbiamo fatta ! Abbiamo aperto un passaggio per la zona di transizione !

-Era ora.

-Signore, il soggetto è ancora vivo.

-Davvero ? Non me lo aspettavo, davvero.

-Come va, caro ex-prigioniero ?

-Le barriere sono indebolite. Ora posso uscire !

 

Dal portale uscì una mano in un grosso guanto viola di metallo, incerta, come se non sapesse cosa fare. Poi uscì a poco a poco l’intera creatura. Rimase davanti al portale per qualche istante, ad osservare il luogo. Anche gli scienziati lo osservavano a bocca aperta: era una creatura ricoperta di metallo verde e viola, con due grandi ali simili a quelle di un pipistrello.

Frost lo osservava sorridendo, come sempre. Specialmente quando guardava ciò che aveva al collo.

-E così…sono tornato – la sua voce non era più distorta dal passaggio dimensionale. Era roca, profonda ed inumana.

-Non sono più ottenebrato dal desiderio di fuggire. Ora ho…altri piani. Ditemi…chi è stato a liberarmi ?

-Sono stato io – il dottor Becket si avvicinò all’essere e si tolse il casco – Come ha fatto a restare rinchiuso in quello stato ?

-Ho tentato di attraversare la Zona di Distorsione, ma sono rimasto imprigionato. Senza una vera esistenza fisica, né composto di materia né di anti-materia.

-Ora vogliamo parlare della…ricompensa ?

-Ricompensa ? Oh sì, sarai ricompensato…

Afferrò il dottor Beckett al collo con una sola mano, senza fare la minima fatica.

-…morirai senza soffrire !

Strinse il pugno con tutta la sua forza, stritolando il collo di Becket; poi lo colpì con l’altra mano, staccandogli di netto la testa che fu lanciata in aria fino ad atterrare sulla piattaforma. Dalle mani uscì energia cosmica allo stato puro, che ridusse in cenere il resto del corpo.

-Pazzi ! Speravate che vi fossi riconoscente ? Che mi importa delle vostre vite ? Cosa importa di voi ad Annihilus, la Morte che Cammina !?

 

“Il presagio di quella mattina, che esistesse o meno, aveva colto nel segno. Se avessi avuto dei dubbi, risvegliarmi con un dolore lancinante al petto e la testa del dottor Becket a pochi centimetri da me li avrebbe decisamente sminuiti.

Sollevai la maschera per prendere un po’ d’aria fresca, anche perché…non so quante volte vi sia capitato di vedere realmente una testa mozzata, però vi assicuro che fa schifo. Non è che mi dispiacesse, anzi…quel figlio di puttana di Becket se l’era meritato eccome. Quello che mi preoccupava era la possibilità di poter essere il prossimo.

Gli uomini dell’AIM erano partiti subito all’attacco, ma era chiaro che non avevano la benché minima possibilità. Qualunque cosa fosse, quel mostro si muoveva ad una velocità impressionante. Urlava una specie di verso animale…non so definirlo bene a parole, ma era terrificante. Avete presente come urlano i mostri nei film dell’orrore ? Beh, niente di neanche lontamente paragonabile. Frost si avvicinò al mostro, che era troppo occupato ad incenerire tutti i presenti con i suoi colpi di energia per notarlo. Cercai un riparo, visto che ancora non riuscivo a teleportarmi. Poteva anche essere colpa dell’esperimento, o forse avevo perso i poteri; non ero esattamente nella situazione adatta per verificarlo. Dietro la piattaforma, rannicchiato sotto agli strumenti, c’era un agente AIM”.

 

Frost era davanti ad Annihilus, adesso.

-Sei diverso dagli altri umani in questa stanza. Chi sei ?

-Sono Frost. Portarti qui è stata una mia idea.

-Perché ?

-Per la Barra di Controllo Cosmico che porti al collo, caro mio. Può aiutarmi a controllare i miei poteri.

-Quali poteri ?

-Questi.

Gli occhi di Frost si illuminarono di luce viola, ed Annihilus divenne il negativo di se stesso per pochi istanti.

-Come…non ha funzionato !?

-Il tuo è un grande ed antico potere, Frost. Ma io provengo da un altro universo; non obbedisco alle stesse leggi della tua realtà. I tuoi poteri possono anche essere mortali per gli abitanti di questo universo positivo, ma per me non sono niente !

Annihilus si alzò brevemente in volo sulle sue ali e si diresse verso Frost, che si rese intangibile.

-Non l’avevo considerato. Se controllassi in pieno il mio potere potrei ferirti nonostante la tua natura, ma esso mi resiste.

-Ed ora, come il resto della tua razza…morirai !

-No, ora come il resto della mia razza scappo quando la situazione non è di mio gradimento. A quanto pare dovrò lasciare perdere il Piano C ! Oh, beh…me ne rimangono tanti altri…

Scomparve in un lampo di luce, mentre Annihilus fu attaccato dagli Adattoidi.

 

-Chi sei ?

-S-sono l’agente CJ-198. C-come procede lo scontro ?

-I tuoi stanno perdendo e il mostro li sta massacrando. Chi è ?

-E’ Annihilus, un alieno proveniente dalla Zona Negativa…nemico dei Fantastici Quattro.

-E voi l’avete fatto uscire !?

-Non sapevamo che fosse lui ! E ci aveva promesso grandi…

-E voi gli avete creduto come degli imbecilli ! Sarete anche dei geni, però a volte…Senti, come usciamo di qui ? Potrò ancora teleportarmi ?

-In teoria dovresti essere morto…non so come tu sia sopravvissuto. Ma è sempre attivo un campo di forza particolare che inibisce il teletrasporto, sempre.

-Altre uscite ?

-L’ascensore da cui sei entrato, ed il teletrasportatore al livello inferiore.

-Non avevi detto che il teletrasporto non funziona ?

-Solo quelli con una particolare frequenza.

-Ok, allora tanto vale provare con l’ascensore.

-Uno dei colpi di Annihilus l’ha appena colpito…la porta è inaccessibile.

-Fuggire non è mai facile come nei film, eh ? Penso che tenterò il teletrasporto…

-Aspetta ! Non possiamo lasciare qui quel mostro ! Distruggerà la Terra !

-Ci penserà qualcun altro, io non sono un eroe.

-Ascoltami…avevamo previsto l’eventualità di rimandarlo indietro. Bisogna invertire la carica della piattaforma ed alimentare il processo tramite l’acceleratore.

-E poi ?

-Basterà creare un portale alla base della piattaforma e colpirlo con abbastanza energia. Poi far passare da là Annihilus.

-E come faccio partire l’acceleratore ?

-C’è una console di comando dall’altro lato della stanza.

-Immagino non ci sia solo un pulsante “Accendi”…non so come farlo funzionare !

-Il programma di ritorno è stato inserito in un dischetto.

-E dov’è questo dischetto ?

-Ce l’aveva Becket.

-Che è stato incenerito…grande. Ed il teletrasportatore ? Come lo aziono ?

-Quello è automatico: basta entrare e ti teleporterà in un’altra base AIM. E’ stato progettato come metodo di fuga rapida.

-Il problema è arrivarci.

-Passa da quella porta e segui le indicazioni.

-Ma tra qui e la porta c’è Annihilus !

-O quella porta o il programma di ritorno.

-La porta. Pensaci tu al programma.

-Ma Annihilus mi ucciderà !

-Mi spiace. La prossima volta provate a pagarmi di più.

 

“Arrivare alla porta senza che Annihilus mi prenda è fuori discussione. Gli basta una sola raffica per incenerirmi. Quell’altra stanza, però…è aperta e vicina. Forse posso rifugiarmi un attimo là…”

Ignorando le raffiche di raggi, sia da parte di Annihilus che degli Adattoidi, Freeman corse nel laboratorio genetico, ancora pieno di sostanze chimiche a terra. L’odore era tremendo, ma per fortuna aveva una maschera. Vide Speed Demon e lo slegò, nella speranza di poter contare su di lui. Lo scosse un po’ finché non fu sveglio.

-Che diavolo…Freeman !? Dove siamo ? E dov’è Bench !? E che è successo qui !?

-Siamo nella base AIM, Bench dev’essere scappato e c’è un mostro che sta uccidendo tutti di là. Quindi vedi di rimanere sveglio, ok ?

-E tu che ci fai ancora qui ?

-Non sono riuscito a scappare…non posso teleportarmi. Ma se riusciamo a superare Ann…il mostro, possiamo usare uno dei loro teletrasporti. Sei abbastanza veloce da superarlo, spero.

-Dovrei. Andiamo.

Freeman salì sulle sue spalle, e Speed Demon corse verso la porta d’uscita proprio mentre Annihilus distruggeva l’ultimo Adattoide. Il teletrasporto era a pochi metri dalla porta, quindi bastò un attimo per arrivarci a super-velocità.

-E’ questo ?

-Credo di sì. Ora entriamoci e…

Un colpo di energia fece saltare un qualche componente, che iniziò ad emettere scintille in tutte le direzioni.

-Annihilus !

-Voi…morirete !

-Sanders, distrailo mentre io mi teletrasporto ! Poi tornerai qui !

-E farmi ammazzare ? No, grazie !

Speed Demon entrò nel teletrasportatore, iniziando a svanire.

-Sanders, torna qui !

-Mi dispiace, Freeman.

Annihilus lanciò un altro raggio. Freeman si buttò a terra e l’energia colpì il teletrasporto, mettendolo fuori uso.

-Uh-oh…

 

-Ascolta…se non mi uccidi…posso darti una mano !

-Non ho bisogno di aiuto.

-Ma non conosci la Terra…

-La conoscenza è irrilevante. Conquisterò il pianeta ed ucciderò chiunque mi sbarri la strada.

-Perché ?

-E’…complicato.

Approfittando di un istante di confusione, Freeman si lanciò in avanti e prese la Barra di Controllo Cosmico.

-No ! Ridammela ! Senza di essa non sono più immortale !

Freeman scivolò sotto le gambe di Annihilus e si mise a correre nell’altra direzione, inseguito dal mostro che lanciava scariche energetiche, di potenza molto inferiore a prima. Freeman era protetto dai colpi dalla Barra, ma se l’avesse preso…

 “Vuole questa cosa a tutti i costi. Se riesco a rimandarlo nella dimensione da cui l’hanno preso, magari non riuscirà a tornare!”

Una volta nel laboratorio principale, Freeman si fermò e si girò per guardare Annihilus, che atterrò e non si mosse, pronto ad attaccare. Freeman agitò molto lentamente la Barra.

-Voi questa cosa, eh ? La vuoi ?

-Ridammela !

-Va prenderla, bello !

Freeman la lanciò nella gabbia da cui Annihilus era uscito, e questi la rincorse volando il più veloce possibile fino ad entrare nella gabbia.

 

-Idiota.

-Switch…che fine ha fatto Annihilus ? – chiese CJ-198 da dietro una delle postazioni di lavoro della piattaforma.

-Tranquillo, è andato a prendere il suo osso nella dimensione da cui l’avete pescato.

-Ma…non è più sigillata !

-Cosa !?

-Quando abbiamo rotto la barriera dimensionale l’abbiamo fatto definitivamente !

-Ok, cambiamo strategia allora. Hai sistemato la piattaforma come dicevi ?

-Era già a posto, stranamente. La polarità si è invertita da sola.

-A caval donato…Ora che faccio ?

-Ho già azionato tutto quanto; crea un portale sulla piattaforma e…

La gabbia esplose ed Annihilus ne uscì subito dopo; stava leggermente curvo, come se pregustasse la caccia alla preda.

-Ehi, Anny ? Da questa parte !

 

“Creai un portale sulla piattaforma, constatando con piacere che ne ero ancora in grado, e poi feci la cosa più difficile: starmene fermo ad aspettare che un mostro alato mi venisse addosso, mentre CJ colpiva la piattaforma con un qualche tipo di raggio. Quando Annihilus fu a meno di un metro da me, creai un portale tra me e lui. Vi entrò, uscendo da un altro portale proprio davanti alla piattaforma. Annihilus scomparve nel portale, ed il raggio di energia cessò”.

-Ha funzionato ! Porca miseria…sono sopravvissuto ad uno scontro con Annihilus !

-Il portale è ancora attivo…

-Strano, non riesco a chiuderlo. Non rischia di ritornare ?

-No, quel portale è a senso unico. Una volta entrati in quella dimensione non si può più tornare.

-Quale dimensione ?

-La stessa a cui ha accesso il portale dimensionale dentro di te.

-Sei l’unico rimasto di tutta l’equipe, vero ?

-Sì…sono l’unico.

-Allora porta un messaggio ai tuoi superiori…

Switch si avvicinò minacciosamente, facendo ritrarre CJ-198.

-No, fermo !

Switch lo puntò con un dito e gli disse:

-Io costo almeno tremila dollari a missione. E voglio un bonus per aver sconfitto Annihilus…tutti i soldi che potete darmi.

-V-vedrò cosa posso…attento !

-Ti ho già detto quanto siate stupidi voi del…

Una grande mano completamente nera era uscita dal portale, afferrandolo alle spalle e trascinandolo all’interno del portale.

La prima cosa che Edward Freeman pensò mentre cadeva nel portale fu di essere idiota quanto l’AIM. La seconda fu che dall’altra parte lo aspettava Annihilus. La terza che non si poteva uscire da quella dimensione. La quarta ed ultima cosa che pensò Edward Freeman prima di perdere conoscenza fu che la prossima volta avrebbe fatto meglio a dare retta ai propri presagi.

 

Continua…

 

 

Note

Dopo tanto tempo (è con noi dal #1) ci lascia il dottor Becket, o RK-1786 se preferite, dopo aver spiegato qualche retroscena sull’origine di Switch. Ci lasciano anche la sottotrama dell’instabilità del portale di Freeman, ci lascia il misterioso Frost che appare questo stesso mese su Quasar #27 e che sarà il cardine del crossover Quasar-Capitan Marvel, che parte proprio da Quasar #27.

Ci lasciano anche Hydro-Man e Speed Demon, anche se di sicuro non per sempre. Annihilus invece ancora non ci lascia, anzi è con noi dal #4 anche se non lo sapevamo ! Nel caso siate uno dei quattro gatti che non sanno chi è, guardate qui !

Fate grande attenzione alla creatura fuggita dall’AIM in questo numero…come avrete capito, il grande spazio riservato alla sua creazione non è casuale: anzi, diventerà sempre più importante nello sviluppo della serie.

 

 

VILLAINS #9

 

Luci ed ombre

 

Nel luogo più buio che possiate immaginare. Forse anche leggermente di più. Edward Freeman si sveglia e si sente legato mani e piedi. Non riesce a liberarsi o a teleportarsi. Il suo Senso d’Ombra dovrebbe fargli vedere molto chiaramente un luogo del genere, eppure non vede niente. Per lui tutta quell’oscurità è la più accecante delle luci. Eppure sente che c’è qualcuno attorno a lui.

-Che posto è questo ? Che ci faccio qui !?

-Tu chi sei ? – la voce è inumana, cavernosa.

-Sono Switch. Dove mi trovo ? E chi parla ?

-Io sono il Primombra. Da dove vieni ?

-Da New York.

-Che cos’è…New York ? Ci sono altri come te, là ?

-Sì, ci abita molta gente.

-Che cos’è questa “gente” ?

-Senti, per prima cosa fatti vedere se vuoi che ti risponda. E pretendo di sapere dove mi avete portato !

-Tu ci stai già vedendo. Questo è il nostro posto. Tu ci hai contattato.

-E quando avrei…aspetta…il tizio all’AIM ha detto che questa è la dimensione da cui prendo i miei poteri. Vuoi dire che è… abitata !?

-Cos’è una dimensione ?

-Ehm…ad essere sincero non lo so. Senti, Primombra o come cavolo ti chiami, non sono stato io a contattarvi. Se vi disturbo, rimandatemi dall’altra parte.

-Vogliamo capire cosa c’è dall’altra parte dell’Ostacolo. Tu sei parte dell’Ostacolo, eppure sei come noi.

-Ma “voi” chi siete !?

-Noi siamo le ombre.

 

Sente un forte ruggito, che chiaramente non è di questo mondo. Ed un rumore come di catene tese al massimo.

-Chi osa tenere incatenato Annihilus, la Morte che Cammina ?

-Cos’è la Morte ? Cos’è il camminare ?

-E’ peggio che tentare di conversare con Rhino…

-Sono stato portato qui con l’inganno ! Ma in qualunque posto mi trovi, io lo conquisterò…è ciò che faccio da quando esisto!

-Vorreste farci credere di essere dei veri senzienti ? – Non era la voce di prima a parlare – Primombra, questi sono chiaramente agenti inviati dall’oltre-Ostacolo.

-Sta a me deciderlo, Secondombra.

-Io sono d’accordo con il Secondombra ! Rimandiamoli alla Luce !

Si sente un gran vociare di voci lontanissime; non è possibile riuscire a capire cosa dicano o se stiano davvero parlando. E’ come sentire dei serpenti strisciare in lontananza.

-Ora basta ! Annihilus non starà inerme ad ascoltarvi farneticare ! Ora pagherete per il vostro affronto…con la morte!

La Barra di Controllo Cosmico di Annihilus diventa luminosa, dando forza al suo possessore. Ora Freeman può vedere qualcosa: è incatenato ad una roccia, circondato da piccoli occhi rossi in tutte le direzioni. Annihilus flette i muscoli rompendo le catene, e vola verso gli occhi. Si sente un forte rumore metallico che rispedisce Annihilus contro la roccia. L’abitante della Zona Negativa si rialza, e prima che possa fare qualcosa di invisibile lo colpisce da più lati. Poi le catene si riformano, bloccandolo di nuovo. La luce della Barra si affievolisce, una mano la afferra e la porta qualche metro più in là.

Ora tutta la zona è illuminata, ma non si vede molto più di prima. Solo ora Freeman si accorge che né lui né Annihilus proiettano un’ombra.

-Un oggetto molto interessante. Cosa ne pensi, Quintombra ?

-Non comprendo come possa esistere una cosa del genere. Sembra una forma geometrica, ma è…spessa. Non so come definire la cosa altrimenti.

-Anche i due stranieri sembrano avere questa… “terza dimensione”.  

-Per me sono un’arma dell’Ostacolo, Primombra. Che imitano l’intelligenza ed il linguaggio in modo rozzo, emettendo vibrazioni meccaniche. Persino per questo hanno bisogno di organi appositi…vedi come i loro corpi sono differenziati, invece che uniformi ?

-Uno di loro ha emesso luce !

-Silenzio ! Fate silenzio ! Secondombra, procedi ad un esame completo. Terzombra, desidero il parere del Nonriflessosette.

 

Slorenia. Un tempo questo era uno stato. Ora è il più grande cimitero del pianeta, da quando il robot pazzo Ultron ha decimato l’intera popolazione. Forze internazionali stanno ricostruendo faticosamente la nazione, ma è un lavoro che richiederà molto tempo. Molti villaggi sono vere e proprie città fantasma, adesso. In una di esse, nelle fondamenta crollate di una casa semidistrutta, un uomo si sta godendo le sue vacanze. Gli piace il posto. E’ poco affollato.

Una lampadina sopravvissuta miracolosamente pende dal soffitto; funziona ancora, ed illumina le rovine. L’ombra dell’uomo è contro uno dei muri. E’ vestito di pelle nera e porta un paio di occhiali da sole.

-Nonriflessosette. Sei stato convocato dal Primombra.

-Col cazzo. Sono in vacanza, adesso; ripassa tra un mese.

-Cos’è una vacanza ?

-Non si riesce proprio a parlare con voi, eh ? Beh, visto che sei arrivato fin qui tanto vale parlare. Allora, che vi serve questa volta ? Un’altra Guerra del Crepuscolo ? O l’ennesima intrusione di Neroguerrieri ?

-Due intrusi nell’Oscuro. Oltre-Ostacolo.

-Stai scherzando ? Esseri tridimensionali nell’Oscuro ? Com’è possibile ?

-Sono successe molte cose dalla tua cacciata, Nonriflessosette.

-Piantala di chiamarmi con quel nome idiota, Terzombra. Allora, che volete ?

-E’ stato aperto un passaggio. Recati là.

-D’accordo…ma dì al tuo caro Primombra che può togliermi dalla sua agenda, dopo questo !

-Cos’è un’agenda ?

-Ah, lascia perdere.

Recupera il suo cappotto grigio e cammina verso l’ombra passandoci attraverso. La lampadina aumenta di luminosità fino a bruciarsi.

 

-Tu che cosa sei, primintruso ?

-Sono un essere umano.

-Cos’è questo ? – sente qualcosa di viscido e freddo che tocca il costume, ma non vede niente – L’altro non è superficienero.

-Non capisco una parola di quello che dite !!! Annihilus, piantala di fare l’idiota e liberati ! So che puoi farlo !

-Senza la Barra di Controllo Cosmico sto rapidamente perdendo le mie energie…non posso fare niente. Non so dove mi abbiate portato, ma sembra simile alla Zona Negativa !

-Di cosa parli, secondintruso ?

-Il mio universo è composto di antimateria. Questo luogo è simile ! Unitevi a me per conquistare l’universo positivo, così come io ho conquistato l’intera Zona Negativa in passato !

-Dici di essere simile a noi, ma è il primintruso ad assomigliarci.

-In che senso ?

-Come noi tu non possiedi luce su quel…rivestimento.

-Cioè perché sono vestito di nero !? Avete detto di essere ombre…credete che io sia…

-Tu sei legato a questo luogo…all’Oscuro. Sei forse un’ombra nell’Ostacolo ?

-Continuate a nominarlo…che è !?

-L’Ostacolo è ciò che si trova tra la Luce e l’Oscuro. La Luce inonda l’Ostacolo, e ciò che produce è l’Oscuro. Dove dimorano le ombre.

-Non vorrete darmi a bere di essere veramente delle ombre parlanti ? Anche se…in effetti…quando si proietta della luce contro un ostacolo si produce un’ombra…no andiamo, è troppo pazzesco !!!

-Se è questo che siete, dovete allearvi con me. Io provengo dalla Zona Negativa, un universo infinitamente superiore a quello di quest’insetto. Inoltre, le leggi fisiche della Zona Negativa sono diverse da quelle dell’universo positivo da cui deriva quest’essere inferiore. Le ombre si proiettano in modo diverso, nel mio mondo. Esse sono più ampie.

-Provieni forse dall’Ombratraversa ?

-Ora basta, mi sono veramente stufato di tutto questo ! Volete sapere cosa siamo ? Beh per farlo dovete prima dirci cosa siete voi, o non scoprirete niente !

-Molto bene. Il nonriflessosette sta arrivando per questo. Egli era simile a te, un tempo.

 

Laboratorio AIM. Gli agenti stanno riparando i macchinari dimensionali, danneggiati dalla lotta contro Annihilus di poche ore prima. A carica dell’operazione è stato messo CJ-198, unico sopravvissuto dell’intera sezione. Dovrà rispondere davanti allo Scienziato Supremo in persona di quanto è accaduto. Non sarebbe stato difficile avere un vantaggio da tutto questo: la sezione era sotto il controllo di Frost, dopotutto. E senza testimoni, può prendersi il merito del salvataggio.

Mentre pensa alla propria folgorante carriera, un uomo vestito di nero esce da un’ombra sul muro. Si guarda intorno per orientarsi.

-Avete rischiato con cose più grandi di voi in questo posto, eh ? Lasciatemi lavorare se non volete ripetere l’errore.

-Uccidetelo !

Tutti gli agenti AIM presenti, ventuno, sono armati con armi sufficienti a respingere un piccolo esercito. Sparano all’intruso, ma i colpi non lo raggiungono, bloccati da schermi neri.

<sigh> - Generalmente non lo faccio quando sono in vacanza, ma l’avete voluto voi…

All’inizio nessuno si accorge da dove provengano le ombre che strisciano sul pavimento verso l’intruso. Poi gli agenti più lontani notano che nessuno proietta più un’ombra, un secondo prima di cadere a terra. CJ-198 dà una rapida occhiata all’intruso mentre apre una porta segreta per fuggire. Corre per un lungo corridoio, fino a quando non si trova davanti l’intruso stesso.

-Non ti ho dato il permesso di scappare.

-Chi sei !?

-Mi chiamano Shades. Vieni con me.

Un’ombra disarma CJ-198 ed un’altra lo afferra per l’uniforme. Shades ritorna sui suoi passi, camminando lentamente con le mani in tasca. L’ombra lo segue, trascinando CJ.

-Non preoccuparti per i tuoi uomini, restituirò le loro ombre quando avrò finito.

Quando arrivano alle macchine dimensionali, CJ ha già capito che è inutile tentare di liberarsi: l’ombra ha una stretta d’acciaio. Shades si ferma davanti al portale che ha inghiottito Switch, si accarezza il pizzetto e riflette.

-Davvero un bel lavoro, complimenti. Siete i primi ad aprire un passaggio stabile per questa dimensione, se non lo sapete.

-Cosa ne sai tu di quella dimensione ?

-Ci ho fatto un paio di viaggetti, in passato. Mi raccomando, non ti muovere di qui finché non torno !

Sale sul portale e vi si immerge velocemente. CJ-198 tira un sospiro di sollievo, ricordando che quel portale è a senso unico. Ma se Shades non può tornare… perché l’ombra lo tiene ancora inchiodato al muro ?

 

L’Oscuro. Shades esce dalla roccia e si guarda attorno. Dedica ad Annihilus, che sta già iniziando ad avvizzire senza la preziosa Barra di Controllo Cosmico, solo una rapida occhiata. Poi passa a Freeman.

-Tu non hai la minima idea di cosa stia succedendo, eh ?

-Finalmente qualcuno che parla normalmente. Tu chi sei ?

-Questi idioti mi chiamano nonriflessosette, ma preferisco di gran lunga Shades.

-Nonriflessosette, questi due esseri provengono forse dall’Ostacolo ?

-Loro chiamano Ostacolo la nostra dimensione.

-Ma “loro” cosa sono ? E perché vogliono me ?

-“Loro” sono le ombre. Sì, lo so quanto sembri strano. Vedi, ci troviamo in un posto che loro chiamano l’Oscuro…altri invece lo chiamano “Dimensione delle Ombre”. Banale, eh ?

-Credono che sia uno di loro…

-Beh, la situazione è un po’ complicata. Loro hanno solo due dimensioni, quindi ti percepiscono come un’immagine piatta. E vedendo il tuo costume ti hanno scambiato per un’ombra…anche se sospetto ci sia sotto molto di più. Con questi cerebrolesi non si è mai sicuri di niente.

-Anche tu non li sopporti, vero ?

-Non siamo proprio in buoni rapporti.

-Puoi farmi uscire ?

-Detto da vero ex galeotto. Devo dire che la situazione è piuttosto simile: puoi considerarti in arresto. Come clandestino.

-Digli che non sono venuto io qui ! E’ stata una mano uscita dal portale a trascinarmi.

-Avrai già capito che non vogliono sentire ragioni. Che sia colpa tua o meno non importa. Questi sono esseri bidimensionali, riescono a malapena a concepire la nostra esistenza. Figuriamoci quella di un vero e proprio mondo.

-Quindi che faccio ?

-Potresti rimanere qui per sempre. Ci hanno provato a farlo con me, e non ripeterei l’esperienza per niente al mondo. Mi sembra che tu abbia un gran potenziale, quindi vedrò di farti uscire. Ma mi devi un grosso favore !

-Quello che vuoi. Ci sto.

-Primombra, vi siete sbagliati. Non è un’Ombra, è soltanto un abitante dell’Ostacolo.

-E l’altro ?

-Dovrò riportare dall’altra parte anche lui. Ed anche quel giocattolo che tenete per le mani…non potete tenere oggetti tridimensionali qui, lo sapete bene.

-Noi pensiamo che tu stia mentendo, Nonriflessosette. Abbiamo commesso uno sbaglio con te, e non lo ripeteremo in questo caso.

-Cerca di svegliarti una volta tanto, Primombra ! Mi avete tenuto qui per cinque anni, avete sezionato in lungo e in largo la mia mente fino a quando non avete scoperto che la mia sola presenza vi stava facendo impazzire !

-Non sei cambiato nel tempo passato nell’oltre-Ostacolo, Nonriflessosette. Puoi anche avere un grande potere, ma esso non è NULLA in confronto al nostro. Quando sei arrivato qui, non eri tridimensionale. Lui sì. E crediamo che tu ci abbia sempre mentito, dicendo che non potevamo avere tridimensionalità nell’Oscuro.

-Che cosa vorreste fare, allora ? Usarlo come arma contro la Luce ?

-Ehi, fermi tutti un secondo ! Se siete così potenti come dite, che ve ne fate di me !?

-Credimi Switch, non vuoi saperlo.

-Come fai a conoscere il mio nome ?

-So molte cose di te. Ti ho tenuto d’occhio, ma non pensavo fossi completo. In molti hanno cercato di penetrare in questa dimensione, ma nessuno ci è mai riuscito. Lo so perché li ho tenuti tutti sotto controllo. Vedi…hai presente la Forza Oscura ? Ha origine in una zona che circonda questo posto. Una zona di transizione, se vogliamo. Tu sei il primo ad essere entrato in sintonia con l’Oscuro, e non ho sinceramente idea di come sia possibile. Come hai fatto ?

-E’ stato un esperimento scientifico. Mi hanno fuso con un portale dimensionale.

-Davvero ? Ma dai, non può essere così semplice. Credimi, avevi solo una possibilità su…non so, un triliardo probabilmente, di avere questo potere inimmaginabile.

-Quale potere !? Io mi teletrasporto e basta !!!

-La tua visione è così limitata ? Ah…così tanto potenziale sprecato. Un peccato, davvero. Sappi, Switch, che una sola di queste ombre potrebbe radere al suolo l’intero pianeta. E sono innumerevoli. Riesci ad immaginare…in che scala ci troviamo ? E questi esseri ti ritengono prezioso. Questo non basta a farti anche solo intuire la tua importanza ?

-Per me continuate a blaterale e basta. Niente di tutto questo ha il benché minimo senso !!! Ombre che combattono la luce… ma per piacere ! Volete il mio potere ? Prendetevelo ! Non voglio avere niente a che fare con tutto questo casino metafisico, capito ?

-E va bene. Poteva essere semplice, ma vuoi seguire la strada più impegnativa. E va bene. Primombra, vuoi essere sicuro che questi due intrusi non siano Ombre ? Affidali a me e ti farò vedere.

-La tua proposta è…accettabile. Ma non tentare di ingannarci.

-Ooookay. Si va. Farai meglio a voltare lo sguardo, Switch…non è uno spettacolo gradevole.


Shades si toglie gli occhiali da sole ed apre gli occhi. E’ girato di spalle, e Freeman non può vederlo. Ma può vedere tutte le ombre entrare nei suoi occhi, può vedere l’intera dimensione che si scioglie in inchiostro ed entra in lui. Poi anche lui si sente trascinato, come parte di un vortice che sta contorcendo tutta la realtà. Si sente compresso, si sente esplodere, si sente congelare e ghiacciare, è accecato dal buio e confuso dalla luce, e a mano a mano che si avvicina al centro del vortice si sente come vivisezionato. E perde conoscenza. Quando la riprende, si trova su di un masso. Si guarda intorno: decine e decine di massi volanti nello spazio. Ma può respirare normalmente. I massi si muovono verso un pianeta, che sembra composto di energia. In uno dei massi Annihilus stringe con forza la Barra di Controllo Cosmico, che gli restituisce pieno vigore.

In un altro masso, Shades se ne sta in piedi con le braccia incrociate.

-Combattete. Non potete andare da nessun’altra parte, e se non fate niente sarete disintegrati quando i massi raggiungeranno quel pianeta. A proposito, Switch…siamo nella Zona Negativa, adesso. Tutto quello che vedi, te compreso, è composto di pura anti-materia. Invece il pianeta verso cui precipiti è di materia. E se vi incontrate…BOOM. Capito ? Bene. Iniziate.

 

New York, nel palazzo dove vive Freeman. Joan sente bussare rumorosamente alla porta del proprio vicino, e si affaccia per vedere di chi si tratti. E’ una ragazza mora sui venticinque anni, in jeans e maglietta. Sembra diversa dalle donne di strada che il signor Smith si è portato a casa finora.

-Avanti, Eddie, lo so che ci sei !! Ci ho messo un mese a scoprire che vivi qui !

-Mi scusi…chi sta cercando ? – chiede Joan, ancora sulla soglia di casa.

-L’appartamento è a nome Smith, vero ?

-S-sì…

-Hhm. Ha visto se il signor Smith è rientrato a casa ?

-Non so se posso dirglielo…

-Senta signora, sono un agente di polizia – estrae un distintivo e glielo mostra.

-N-no...non l’ho visto rientrare.

-Vorrà dire che ripasserò.

-Mi scusi…perché lo s-sta cercando ?

-Non ha importanza. Quando lo vede gli dica che sua sorella Dana è passata a trovarlo.

 

Annihilus spiega le ali e vola verso Shades, urlando. Non riesce a sopportare il pensiero di essere stato incatenato ed umiliato… la sua mente è ricolma d’odio da secoli, odio irreparabile verso tutto ciò che vive. E’ la sua natura: il predatore definitivo, ma che ha perso il proprio scopo. Non caccia per sopravvivere, ma perché non conosce nessun’altra esistenza possibile. Se non la conquista, altro tipo di caccia. E’ stato tenuto in gabbia per mesi, imprigionato in una zona di transizione nel tentativo di raggiungere la Terra. Ed ora, imprigionato dalle ombre. Ha perso ogni controllo, ogni ragione che possa mai aver posseduto.

Switch, invece, è solo confuso. E’ entrato nella faccenda puramente per denaro. Lui è un ladro: che ci fa in una situazione così pazzesca ? Lui è abituato ad essere rinchiuso. E’ già stato in prigione. E’ già stato usato da altri. Non gli piace, ma può sopportarlo, specialmente se alla fine riesce a guadagnarci qualcosa.

Shades, invece, è divertito. Da anni non ha la possibilità di scatenarsi. Indica Annihilus ed un’ombra esce dalla sua mano, respingendolo. Annihilus riparte all’attacco: tutto ciò che ha in mente è la rabbia. Dalle mani scatena due raffiche di energia cosmica; Shades scompare nella propria ombra e riappare alle spalle di Freeman.

-Forza, bello: tocca a te. Sconfiggilo.

-E come dovrei…aaaah ! – Annihilus ha preso di mira lui: crea un portale sulla traiettoria dei raggi, ed un altro alle spalle del mostro. Che sopporta senza il minimo problema la propria energia. Shades scompare di nuovo.

 

-Anny ! Ascoltami ! Io non ho intenzione di farti del male, e tu non hai nessun motivo per cercare di uccidermi ! A nessuno dei due interessa far parte di questa faccenda, dico giusto ?

-Annihilus…non sarà…sconfitto…di nuovo…

-Abbiamo solo sentito un mucchio di chiacchiere. Ora tu sei nel tuo mondo: che ti frega di quello che fanno loro ? Andiamo, cerca di riflettere ! Hai fregato l’AIM, non puoi essere così stupido da assecondarli !

-Hai…ragione. Voglio soltanto accesso alla tua dimensione.

-E che ci vieni a fare ? Non hai detto di avere già dei domini, qui ? Che te ne fai di altri sudditi ?

-Non voglio sudditi. Voglio uccidere i miei nemici…voglio uccidere i Fantastici Quattro.

“Un secondo fa ha detto un’altra cosa…non ha la mente molto lucida, eh ? Credo sia normale, quando sei un mostro che ammazza ogni cosa vivente nei paraggi”.

-Perché non me l’hai detto subito ? Sono anche miei nemici ! Senti, rimandami nella mia dimensione sano e salvo, e te li faccio venire io qui !

-Nnnno ! Non mi farò ingannare nuovamente…io sono Annihilus ! Il mio potere è supremo, e deve regnare su tutto e tutti !

Scatena tutto il potere della Barra di Controllo Cosmico. Annihilus non è una mezza tacca: un solo colpo distrugge decine di massi; Freeman è obbligato a teleportarsi continuamente di masso in masso, per evitarlo. E nel frattempo, entrambi si avvinano al pianeta, sempre più velocemente.

-Basta ! Basta !!! Ovunque vada, esseri inferiori mi ostacolano ! Qualunque cosa faccia, i miei obiettivi mi sfuggono ! Ora ne ho abbastanza…Annihilus non sopporterà oltre ! Questo universo è mio ! Mio ! Mioooo !

Solleva le braccia in un’estasi della distruzione, inondando lo spazio di energia in quantità illimitata. Switch si protegge come meglio può circondandosi di portali senza uscita, che sono virtualmente indistruttibili. Ma Annihilus raddoppia la propria forza, poi la triplica, poi la decuplica. La Barra di Controllo Cosmico è capace di questo e di molto di più.

Freeman sente qualcosa accendersi dentro di sé. Qualcosa che si è stufato di restare fermo, qualcosa che si è frenato per mesi e che ora sta per scoppiare.

I portali si sciolgono e un campo di energia nera lo avvolge, sembra una mano semitrasparente. Un braccio di energia si protende verso Annihilus, afferrandolo. L’energia scompare. Il campo si agita sempre di più, formando dei tentacoli.

Annihilus si protegge rabbiosamente, con i suoi artigli cerca di tagliarli ma non ci riesce. Un tentacolo gli spezza l’ala sinistra, un altro gli spezza un braccio, un altro ancora gli spezza varie ossa nel torace. Annihilus urla di dolore, prende la Barra dal proprio petto e lo stringe in mano. Emette sempre più luce, che non riesce a penetrare la mano d’ombra che lo imprigiona.

La mano lo scaglia lontano, superando l’attrazione del pianeta positivo, mandandolo nello spazio negativo profondo.

Freeman contempla per un secondo l’energia che lo circonda, fredda e calda allo stesso tempo. Fino a quando non scompare durante l’applauso di Shades, alle sue spalle.

-Congratulazioni, Switch ! Hai appena dimostrato di essere ciò che pensavo.

-Come…come ho fatto a…

-Dentro di te scorre il potere delle ombre. E’ un grande potere, che deve essere compreso per essere utilizzato. E tu hai solo sfiorato la sua superficie.

-Ma tutto questo non doveva servire a dimostrare che non sono quello che le ombre credevano ?

-No. Sapevo che avevano ragione. Volevo solo portarti fuori. Ora andiamo.

Crea un portale identico a quelli di Freeman, abbastanza grande per farci passare un uomo. Freeman ha un milione di domande da fare, ma prima vuole uscire da quella dimensione strampalata.

 

Dall’altra parte del portale, il laboratorio dell’AIM. CJ-198 è ancora tenuto fermo dalla propria ombra.

-Siete…tornati ! Ma doveva essere impossibile…

-Passando attraverso il portale, certo. Ma non dalle ombre.

-Shades, ora vuoi spiegarmi tutto ? Insomma, che sarebbe questo grande potere che possiedo ?

-Lo scoprirai, spero. O forse non ci arriverai mai per tutta la tua vita. Non sono qui per darti delle risposte, solo per permetterti di pensarci. Cosa che loro non farebbero di certo.

-Nonriflessosette !!! – urla un insieme di voci dal portale, che sta ribollendo come se fosse catrame – Ci hai imbrogliato ! Consegnaci l’Ombra dell’Ostacolo, immediatamente !

-Non penso proprio.

Solleva gli occhiali da sole e la luce cala bruscamente. Centinaia di ombre escono veloci dal portale, come un branco di serpenti. Passano attraverso uno dei portali di Switch e si dirigono verso Shades. Altre ombre escono dai suoi occhi, combattendo con le altre.

-Tu ! Spegni il portale, presto ! – urla Switch a CJ-198.

-E’ già spento da ore !!!

-Merda… - Shades sta tenendo occupate le ombre, che non sembrano essere interessate a lui. Ed i suoi poteri sono tornati. C’è solo una cosa da fare, ormai. Switch si teletrasporta nel suo appartamento, dove crolla immediatamente sul divano.

 

Laboratorio AIM. Le ombre evocate da Shades si fondono in una più grande, che afferra le altre ombre e le stritola. Rientrano nei suoi occhi, e si rimette gli occhiali. L’ombra di CJ-198 ritorna ad essere innocua come è sempre stata.

-Detesto faticare quando sono in vacanza. Però, quello Switch ha un minimo di cervello, a scappare davanti alle Ombre.

-Che cosa sei !?

-Un ex agente delle Ombre. Non si era capito ? Ah, a proposito di ombre…riecco quelle dei tuoi uomini.

Dalla sua posizione ventuno ombre strisciano verso i legittimi proprietari, che si rialzano lentamente.

-Ed ora, assicuriamoci che nessuno porti ancora qui qualcuno dei miei vecchi amici… - la sua ombra si solleva e si scaglia contro le macchine dimensionali, sfasciandole con i propri pugni fino a quando non sono irriconoscibili. Gli agenti AIM non fanno niente per cercare di fermarlo. Non li pagano abbastanza per questo.

-Fatto. Non vorremo mica ripetere quello che è successo oggi, dopotutto. Addio, signori.

Fa un leggero inchino, mentre affonda nel terreno attraverso la propria ombra.

 

Downtown. Attraversare questa zona è sempre un pericolo, particolarmente alla sera. Sono solo le sei di sera quando una ragazza sta ritornando a casa dopo essere stata al cinema. Il suo ragazzo si è offerto di riaccompagnarla, ma lei è fiera della sua indipendenza e preferisce andare da sola. Ad un certo punto sente dei passi dietro di sé, che si avvicinano. Affretta il passo, più per un riflesso automatico che per vera paura. I passi si fanno sempre più vicini, lei si gira e vede due teppistelli che la seguono. Si mette a correre prima lentamente e poi, con l’avvicinarsi dei due, si guarda intorno per cercare aiuto. Ma per sbaglio entra in un vicolo cieco. I due si avvicinano minacciosamente, ridendo. Hanno dei coltelli in mano. Lei si mette a cercare il suo spray irritante nella borsetta, fermandosi quando sente i due coltelli cadere a terra. E alle sue spalle, un sibilo sordo. Si volta di scatto, ma non fa in tempo a vedere cosa succede: qualcosa fa un salto di cinque metri sopra la sua testa, atterrando sopra i due teppisti. Ora lo vede: è una specie di mostro con le squame, si muove troppo velocemente per vederlo per bene. I due teppisti cadono a terra con la gola tagliata; il mostro respira in modo strano.

Lei fa automaticamente un passo indietro, ed il mostro si gira. Ha una lunga lingua da serpente che entra ed esce dalla bocca.

Cammina tutto curvo verso di lei, muovendo sempre più velocemente la lingua. Impaurita, prende di scatto lo spray e lo usa su di lui. Il mostro si alza di scatto ed con un colpo di coda la colpisce ripetutamente. Lei cade a terra, ed il mostro continua a colpirla finché non è ferma. Poi la apre con gli artigli ed inizia a mangiare.

 

Appartamento di Edward Freeman, o del signor Smith se preferite. Ha cercato di dormire per un’ora, ma non ci è riuscito.

E’ stata una giornata incredibile: Beckett morto, Sanders e Bench se ne sono andati, ha combattuto contro Annihilus ed appreso di avere qualcosa a che fare con delle ombre viventi. E’ troppo per un semplice ladro.

Bussano alla porta, parecchie volte. Controvoglia, Smith si alza e controlla: è Dave.

-Signor Smith ?

-Smamma, Dave.

-Spacker Dave ! Ho una busta per lei.

-Chi sa dove…oh, no…

“Con tutto questo casino mi sono dimenticato che Joan ha scoperto che sono Switch ! E che l’AIM aveva il mio indirizzo ! Che idiota che sono…dovevo andarmene subito !”

-Che nome c’è, sulla busta ?

-“Smith”, perché ?

-Non importa.

Apre la porta e prende la busta. Non c’è il mittente.

-Me l’ha data un signore con un paio di Ray-Ban fichissimi…è anche lui un gangster ?

-Uh…non saprei. Forse. Senti, Dave…

-Spacker Dave !

-Hai parlato con Joan, per caso ?

-Sì…mi ha detto che è passata una ragazza a cercarla, oggi. Ha detto di andare da lei a parlarle…sa, Joan non mette quasi mai il naso fuori d’in casa. Quella ha paura anche del buio, per me.

-Tu non hai paura del buio, Dave ?

-Spacker Dave ! No, non credo.

-Beh, forse dovresti. Quando diventi grande impari che non c’è niente da temere, nel buio. Ma certi tipi di ombre non scompaiono quando accendi la luce.

Chiude la porta ed apre la busta. Contiene un paio di occhiali da sole ed un biglietto.

 

Oggi hai imparato molte cose e nessuna. Hai solo sfiorato una superficie che io ho impiegato cinquant’anni ad esplorare. Conoscerla, ignorarla, dimenticarla…dipende solo da te. E da quanto a lungo ci proverai. Pensa soltanto a cosa vuoi essere. A cosa sei. E a cosa vuoi diventare. Io non ho risposte. Nessuno le ha. Ce le fabbrichiamo da soli.

Le ombre hanno un grande potere, figurativamente e praticamente. Noi siamo ombre. E la luce si è appena spostata.

Shades

P.S: ora sono in vacanza e non ho intenzione di salvarti le chiappe per un altro po’. Quindi vedi di non fare troppi casini”.

 

-Che mucchio di stronzate. “Il potere delle ombre”…ah !

Freeman accartoccia il foglio e lo getta per terra, mette gli occhiali sul tavolo e torna a dormire. La sua ombra lo segue.

L’ombra degli occhiali si allunga, finendo sotto il foglietto accartocciato e gettandolo nella spazzatura. Poi la luce si spegne.

 

 

 

Note

Episodio molto anomalo. Freeman è poco più di una comparsa, preso in mezzo ad eventi più grandi di lui. Esattamente come Annihilus. Spero non vi dispiaccia e che abbiate invece gradito lo spazio dedicato a Shades (che significa sia “ombre” che “occhiali da sole”), che rivedrete al più presto. Saprete anche di più sulle Ombre, sui loro fini e su cosa sia il potere custodito da Freeman…ma non trattenete il fiato.

Per la sorella di Freeman e l’ancora anonimo mostro tornato in vita nell’ultimo numero, non ho che da dirvi…restate sintonizzati !

 

 

 

VILLAINS #10

 

Triplo Gioco

(RAPIMENTO E RISCATTO parte terza)

 

 

New York. Larry Rotondi sente bussare con decisione alla porta e, pensando siano le due pizze che ha ordinato per colazione, si precipita ad aprire la porta. Cinque minuti dopo ci arriva, ma con suo enorme dispiacere al posto del solito garzone trova Joan, che vive nello stesso corridoio. Tiene le mani incrociate e si morde con forza il labbro inferiore.

-Ciao…scusa se ci ho messo tanto, ma sono rimasto incastrato un’altra volta nella porta della cucina.

-Signor Rotondi…

-C’è qualche problema ?

-Io…ecco…volevo parlarle di una cosa…riguarda il signor Smith…

-Non ho capito…

-Riguarda il signor Smith, il mio vicino d’appartamento.

-Ah sì, il gangster.

-Il…cosa !?

-Dovrebbe essere un segreto, ma…Dave mi ha detto che il signor Smith è un gangster, e che quello non è il suo vero nome.

-Credo dovremmo chiamare la polizia, mister Rotondi. Ricorda quella lettera indirizzata a “Edward Freeman” ? Era del signor Smith, credo sia il suo vero nome. Ed è passata un’agente a cercarlo, l’altro giorno ! Ho visto che aveva un costume completamente nero…credo che sia un supercrim – oddio, eccolo !

“Mr. Smith” sta chiudendo a chiave il suo appartamento. Joan si precipita verso il proprio appartamento, chiudendosi dentro.

Larry Rotondi pensa di fare lo stesso, ma quando cerca di indietreggiare scopre di essere rimasto incastrato nella porta.

-Ehm…buongiorno, mr. Smith !

-Mister Rotondi… - non si gira neanche a guardarlo, continuando a camminare.

-Signor…Smith ? Sono rimasto incastrato, le spiacerebbe…signor Smith ? Signor Smith ?

Il garzone arriva quasi subito, dandogli una mano a togliersi dalla porta (in cambio di un’altra mancia). Larry ritorna nel suo appartamento, inizia a mangiare la pizza mentre ascolta distrattamente un notiziario.

“-ed ora una notizia dell’ultima ora: John Harold Howard, unico figlio del magnate Harold Howard, è stato rapito ieri sera dall’esclusiva Scuola Privata in California dove stava studiando.  Secondo le nostre fonti, il giovane Howard, 13 anni, all’ultimo anno delle medie, è stato sequestrato da un commando dell’Hydra. Si ignorano i motivi del gesto, ma l’ipotesi del riscatto è la più-“

Cambia canale, cercando qualcosa di più interessante. Poi mentre si taglia un’altra fetta di pizza ripensa alle parole di Joan.

-Ehi…adesso ho capito tutto ! Il costume, il fatto che si veste sempre di nero…il mio vicino di casa è Venom !!! Cavolo…

 

Edward Freeman esce di casa, mettendosi subito un paio di occhiali da sole. In realtà non c’è moltissima luce, ma per lui è già troppa. Si incammina verso il vicolo più vicino, come fa tutte le volte che deve andare da qualche parte. Si ferma un attimo e si toglie gli occhiali, perplesso: non sono i suoi, sono quelli che gli ha spedito Shades. Forse avrebbe dovuto buttarli…ma aveva controllato che non ci fossero microspie o cose simili. Tanto valeva tenerseli, non erano poi così male.

Dà un’occhiata all’orologio e si dà una mossa. Un pensiero poco più che casuale apre un portale nel vicolo, e ci passa attraverso. Ne esce in un altro vicolo, sotto uno dei grattacieli di Uptown.

Il messaggio ricevuto la sera precedente diceva di recarsi lì e di arrivare al 79° piano, senza fare scattare gli allarmi. Solo in quel caso avrebbe ricevuto l’incarico.

“Non è esattamente il mio modo di lavorare” pensa “ma non guadagno un dollaro da quando ho smesso di lavorare per Hammer, e l’affitto dovrò pur pagarlo prima o poi. E poi dicono che il crimine non paga…”

Gli bastano meno di trenta secondi per indossare il costume di Switch sopra i vestiti. Ripensandoci forse poteva indossarlo già a casa e teleportarsi nel vicolo…ma i vicini potrebbero insospettirsi, non vedendolo mai uscire.

“Se sono fortunato guadagnerò abbastanza da cambiare appartamento, visto che Joan sa che sono un super-criminale”

Crea un portale senza uscita sotto di sé, di metro e mezzo di diametro, e poi ci sale. Il portale, o meglio la piattaforma visto che al momento non porta da nessuna parte, inizia a salire il più velocemente possibile, il che non è molto. Ci vogliono cinque minuti per arrivare al 79° piano e forse qualcuno lo vedrà, ma non dovrebbe essere un problema. Anche perché il lato che ha davanti è in ombra, ed il suo costume completamente nero lo mimetizza bene.

Già qualche piano prima nota un uomo in costume verde chiaro e scuro, che vola grazie a due minuscoli jet sopra alle caviglie. Non si accorge di lui fino all’arrivo.

-O hanno assunto un lavavetri molto costoso o sei qui per entrare e farti dare l’incarico. Chi sei ?

-Chance – risponde senza alzare lo sguardo dal vetro: da uno dei congegni sui polsi esce una sorta di fiamma ossidrica che taglia il vetro senza scioglierlo.

-Beh…mi spiace per te, ma quel lavoro è mio.

Switch tenta di teleportarsi all’interno, senza successo. Semplicemente resta dov’è.

-Possibile che tutti abbiano un inibitore di questi tempi !?

-Si direbbe che il lavoro non sia ancora tuo. Io invece sto per entrare… - Chance ha appena finito di tagliare una parte circolare di vetro, abbastanza da passare. Preme leggerissimamente e la parte tagliata cade all’interno, fermandosi sopra un portale.

-Ma che…

-L’ho creato io. Avresti fatto scattare l’allarme, c’è un sensore di pressione sul pavimento.

-Come lo sai ?

-Sesto senso – risponde Switch sorridendo e guardando l’interno dell’ufficio, in ombra. Il portale sotto il pezzo di vetro si allarga leggermente e ricompone la finestra.

-Le cose stanno così: io posso portarti dentro senza far scattare il sistema d’allarme, ma non posso buttare giù il vetro senza azionarlo. Tu puoi tagliare il vetro, ma una volta dentro saresti fregato. Facciamo così: tu tagli il vetro ed io ci porto dentro.

-Non ho bisogno d’aiuto per entrare.

-Scommettiamo ?

Anche se il volto di Chance non si vede sotto il casco, il sorriso sotto quei baffetti ben curati è inequivocabile.

-Accetto la scommessa.

I laser da polso si muovono con precisione millimetrica, rimuovendo la finestra dall’intelaiatura senza fare nemmeno rumore.

-Vado prima io – Switch entra dalla finestra, sempre sopra il portale-piattaforma. Quando è passato crea un portale senza uscita che copre completamente la finestra e lascia un ultimo commento su Chance.

-Fesso.

 

L’ufficio si direbbe deserto. Il portale si muove fino ad arrivare ad una porta. Switch non osa aprirla, ma non sente più l’inibitore. La piattaforma diventa un vero portale che porta nella stanza adiacente.

L’altra stanza è chiaramente una sala conferenze; seduti ad un tavolo ci sono due persone con un’armatura leggera (una grigia e l’altra bianca); due uomini in giacca e cravatta attendono impeccabili ai lati di un piccolo televisore a schermo piatto. Uno di loro parla.

-Benvenuto. Se vuole sedersi, riceverà istruzioni al più presto.

Freeman obbedisce, sedendosi di fianco all’uomo in armatura bianca, che porta un cappuccio ed un mantello dello stesso colore. Attendono un minuto circa prima che la porta si apra: è Chance.

-Come hai fatto a superare il portale ?

-Non l’ho fatto. Ho usato un’altra strada, leggermente meno agevole. Il suo non è stato un comportamento onorevole, signor…

-Switch. Fammi causa se ti pare.

-Benvenuto. Se vuole sedersi, riceverà istruzioni al più presto.

Pochi secondi dopo aver terminato la frase l’orologio di uno dei due suona incessantemente. L’altro abbassa le luci della sala premendo un pulsante, ed accende lo schermo. L’inquadratura non è molto chiara, e la luminosità è bassissima: non è possibile identificare l’uomo. Anche la voce è distorta elettronicamente.

-Signori…se mi state ascoltando siete tra i migliori al mondo nell’infiltrarsi oltre sistemi d’allarme sofisticati, e non avete molte remore ad accettare lavori non propriamente legali. Secondo un mio collega, le probabilità che voi siate Spymaster, Chance, Switch e lo Spettro sono abbastanza alte. Mi assicura che accettereste senza molte remore di recuperare un particolare congegno da una base segreta Hydra per 75.000 dollari. Se si è sbagliato, ed uno qualunque di voi non è interessato, può lasciare immediatamente la sala.

Uno dei due uomini in cravatta ferma la registrazione, chiedendo se qualcuno ha intenzione di ritirarsi. Nessuno fiata, e la registrazione riparte.

-Non è una missione facile. La base segreta è posizionata sotto il letto del fiume Hudson, per evitare di essere rilevata dai satelliti geostazionari. Le nostre informazioni su di essa, oltre alla sua posizione, sono praticamente inesistenti. Dovrete penetrare nella base è recuperare l’ U.I.M.T; i miei impiegati vi mostreranno tutte le informazioni necessarie per riconoscerlo, e vi forniranno un sensore per localizzarlo in un raggio di venti metri. E’ molto probabile che voi non vi fidiate di me, ed io non ho molte ragioni per fare altrettanto. Perciò sarete analizzati dai miei uomini, saranno inseriti nei vostri costumi dei congegni che rileveranno e bloccheranno qualunque apparecchiatura elettronica in grado di danneggiare l’U.I.M.T portiate con voi. La consegna dovrà avvenire in questa stessa stanza, e l’U.I.M.T dovrà essere integro. Ma la priorità maggiore è impedire che l’Hydra rimanga in suo possesso: nel caso non sia possibile rubarlo, distruggetelo…ma solo se sarà assolutamente indispensabile. Se veniste meno ad una qualunque delle clausole non riceverete un soldo. Nel caso abbiate delle domande, i miei impiegati sapranno rispondermi. Buona fortuna.

 

Lo schermo si spegne e le luci nella sala si riaccendono, con gran dispiacere di Switch.

-Domande ?

-Sì. Cos’è l’U.I.M.T ? – chiede Switch.

-Siamo spiacenti, ma questa informazione non…

-Trasmettitore Universale Multimediale Interattivo – rispondono lo Spettro e Spymaster, quasi all’unisono.

-Io avrei un’altra domanda da fare…come arriviamo sul fondo dell’Hudson ? – domanda Chance.

-Il signor Switch è un teleporta. Gli forniremo le necessarie coordinate.

-Chi era l’uomo sullo schermo, e come fa a sapere di noi ?

-Questa informazione non vi è concessa. Ora, se i termini del contratto sono chiari, vi forniremo l’apparecchiatura precedentemente menzionata…

Passano delle specie di mini metal-detector sui loro costumi, e danno a ciascuno un piccolo disco metallico da applicarvi sotto. Tutti accettano senza dire niente, tranne lo Spettro.

-Perché permettete a quell’uomo di sfruttarvi ?

-Abbiamo un contratto a termine.

-Non vi rendete conto che il capitalismo e le sue multinazionali sono il cancro dell’umanità ?

-Se hai intenzione di continuare a dire cazzate ti lascio qui – lo ferma Switch, ricevendo un’occhiata chiarissima anche se coperta dalla maschera bianca.

Chance prende un pacchetto di sigarette da una tasca nascosta e ne accende una.

-Signore…in questi uffici è vietato fumare.

-Detraete pure la multa dal mio compenso. Ho scommesso con il mio medico che non mi uccideranno.

-Ti basterebbe smettere di fumare per vincere la scommessa – nota Spymaster – ti conviene aumentare la posta e fregarlo.

-Non c’è gusto senza un po’ di rischio. Vogliamo scommettere su chi prenderà il congegno per primo ?

-E che ci guadagno ?

-Se vinci tu avrai anche il mio compenso, se vinco io prenderò il tuo. Testa o croce ? – ha già preso una moneta da sotto il bracciale.

-Testa.

Chance lancia la moneta. Invece di ricadere nella sua mano, però, finisce in uno dei portali di Switch.

-Ehi !

-Né testa né croce. Se ci mettiamo a competere per prendere il congegno finirà che non riusciremo a prenderlo. Scommettete a missione finita, d’accordo ?

Cinque minuti dopo, quando le modifiche ai costumi sono state completate. Switch visualizza il posto dove dovrà crearsi il portale d’uscita: nella camera stagna del boccaporto che conduce all’Hudson. Quando è pronto crea un portale abbastanza grande da far passare una persona. Lo Spettro entra per primo: nel caso si materializzasse in un punto solido la sua intangibilità lo salverebbe. Un segnale radio segnala che la via è libera. Anche Spymaster entra. Un attimo prima di entrare Chance si volta verso gli impiegati:

-Scommetto sulla nostra ora di ritorno. Se non saremo qui prima di quattro ore – non continua la frase, spintonato da Switch.

-Muoviamoci, prima che tu scommetta il compenso di tutti e quattro.

Entrambi entrano nel portale, che svanisce dopo il loro passaggio.

 

La camera stagna è piuttosto ristretta, a malapena sufficiente per quattro. Switch chiude il portale per avere più spazio.

-Bene, ora che si fa ? Potrebbero esserci trenta soldati dell’Hydra oltre quel portello.

-Ventitrè, secondo i miei radar interni – chiarisce Chance – registro anche qualche arma ad energia.

-Andrò io – lo Spettro passa attraverso il portello senza dire altro.

-Che primadonna.

-Però ha ragione, Switch. Se io o questa checca coi baffi avessimo buttato giù il portello ci avrebbero individuato. Tu potevi teleportarti, ma ti avrebbero visto e dato l’allarme. Se le mie informazioni sullo Spettro sono esatte, una volta dall’altra parte diventerà intangibile, stenderà tutte le guardie senza far scattare gli allarmi e ci aprirebbe.

-Sei parecchio informato.

-Il mio predecessore è stato ucciso dallo Spettro. Preferisco guardarmi le spalle il più possibile.

Si sente un’esplosione dall’altra parte ed il portello si apre.

-Via libera.

Il gruppo esce dalla camera stagna; lungo il corridoio, decine di soldati a terra svenuti.

-Che si fa adesso ? Spymaster, novità dal rintracciatore ?

-Siamo ancora fuori campo. Suggerisco di trovare l’accesso ai livelli inferiori, è una procedura standard tenere gli oggetti di valore il più in basso possibile.

-E tu come lo sai ?

-Ho lavorato anche per loro. Pessima assicurazione, ma le munizioni le pagano loro. Il corridoio si separa in tre direzioni, là in fondo; suggerisco di…

-Chi ti ha nominato capo ?

Senza neanche voltarsi, stacca un piccolo disco dall’avambraccio e lo lancia di fianco a sé. Il disco rimbalza da superficie a superficie, finendo dietro un angolo e tramortendo un soldato Hydra ancora cosciente che cerca di scappare. Poi il disco vola indietro nella sua mano.

-Ci sei andato troppo leggero, Spettro.

-Questi uomini sono innocenti. Stanno solo cercando di sovvertire il soffocante sistema sociale delle multinazionali.

-Se il soldato andava da quella parte forse dovremmo evitare quel corridoio. Probabilmente andava a chiamare rinforzi.

-Giusta osservazione, Switch. Tu ed io andiamo a destra, Chance e lo Spettro dritti.

-Perché ? – chiede Chance.

-Perché non voglio dovermi guardare le spalle – risponde Spymaster, guardando negli occhi lo Spettro.

-Stavo pensando la stessa cosa. Andiamo, Chance.

 

Il corridoio di destra. Spymaster controlla regolarmente il rintracciatore, senza successo.

-Sai chi ci ha ingaggiato, secondo me ?

-Non lo so e non mi importa.

-Per me è stato Howard.

-Chi ?

-Harold Howard. Il miliardario fantasma.

-Quello ha altro da fare che mandarci in questa fogna…non gli hanno rapito il figlio ?

-Quanti miliardari prenderebbero tutte quelle precauzioni per non farsi riconoscere ? La maggior parte della gente per cui ho

lavorato ci teneva molto a farsi una reputazione. Si dice anche che Howard sia pulito ma…chi può saperlo veramente ?

-Mah, forse sarebbe stato meglio se ci avesse detto chi è. Quando devi farti dare un lavoro le credenziali sono tutto.

-A proposito, ti sei fatto una reputazione niente male negli ultimi mesi, lo sai ? Quella mossa di rubare l’Hudson poi, è stata geniale.

-Già, però non mi è venuto niente in tasca…bella roba.

-Sono i rischi del mestiere. Senti, detto tra noi…non mi fido minimamente dello Spettro.

-Non lo avrei mai detto.

-Quello lavora per abbattere le multinazionali, e non ho mai sentito che accettasse un incarico per soldi.

-Dovrà pagare anche lui l’affitto. Non mi interessa, voglio solo incassare i 75 testoni.

-Non credo sia qui per rispettare i termini del contratto.

-Che vuoi…

-Attento !

Un soldato Hydra sbuca fuori da una porta nascosta, sparando all’impazzata. I primi proiettili rimbalzano sul campo di forza di Spymaster; gli altri finiscono in un portale, e terminano la loro corsa nella testa del soldato.

-Doveva essere qui per una qualche ispezione di routine; se avesse dato l’allarme sarebbero stati molti di più.

-Scommetto che questi corridoi non finiscono mai. Se fossi sicuro della distanza che c’è tra questo piano e quello inferiore potrei teleportarci.

-Posso adattare il rilevatore per funzionare da radar, su scala ridotta. Basterà collegarlo ai miei sistemi interni.

Inizia ad armeggiare con le sue apparecchiature, mentre Switch fa di guardia.

-Senti un po’…pensi che lo Spettro voglia tirarci qualche scherzo ?

-Oh, di sicuro. Sai cos’è l’U.I.M.T ?

-Non ne ho la minima idea.

-Io invece ne ho sentito parlare. Può trasmettere qualunque segnale, su qualunque fonte; potrebbe sostituire tutti i mezzi di informazione attualmente esistenti.

-Roba di valore.

-Valore molto superiore a 75.000 dollari. Detto tra noi…non ho alcuna intenzione di consegnarlo.

-Cosa !?

-Lo venderò al migliore offerente. Ma stai calmo, non ti farò perdere il compenso. O meglio…lo perderai, ma ne avrai uno molto migliore. Ti interessano 500.000 ?

-Forse. Che dovrei fare ?

-Mi sono portato dietro un piccolo congegno, in grado di inviare un brevissimo segnale ad un satellite che una sussidiaria della Roxxon Oil ha messo in orbita. Appena localizzato con precisione, un sistema di teletrasporto commissionato all’Enclave lo porterà nella mia base operativa.

-Per venderlo alla Roxxon ?

-Secondo loro sì. Ma vedremo chi mi offrirà di più…Hammer mi ha offerto un milione. Se offriranno di più se lo prenderanno loro.

-Bel piano, ma ti sei dimenticato dei congegni che ci hanno messo nei costumi ? Lo neutralizzerà.

-Appunto per questo mi servi tu. Posso neutralizzare quello nel tuo costume, così farai il lavoro per me e divideremo a metà.

-Perché non neutralizzi quello nel tuo, allora ?

-Perché per farlo devo usare i miei strumenti, e l’annullatore è tarato su di loro. Ma posso disinnescare quello di un altro.

-D’accordo. Ci sto – risponde stringendogli la mano. Spymaster prende dal costume un piccolo contenitore di metallo grigio. Assomiglia vagamente ad un tappo di bottiglia. Poi prende qualcos’altro dal suo arsenale, grosso come un walkman, e glielo punta contro.

-Questo è un dislocatore di onde. Il tuo costume non rileverà il teletrasportatore per altre sei ore. Ora…il corridoio inferiore è tre metri sotto di noi. Andiamo ?

 

Fogne di New York. Nonostante la fama, non vi conviene venire a visitare questo posto. Non ci troverete alligatori, solo un bel po’ di odori sgradevoli. I pochi addetti alla manutenzione che devono scendervi lo fanno il più in fretta possibile.

Oggi è toccato a George scendere. Fa questo lavoro da vent’anni, ed ormai si è abituato all’odore e al buio. Anche ai topi, che era sicuro di trovare appena sceso…e invece niente, non si vede neanche un roditore. Continua a camminare facendosi luce con la torcia in dotazione, dirigendosi verso il punto dove sono stati segnalati degli inconvenienti.

Sente rumore che a qualcun altro potrebbe dare fastidio, ma che lui ha già sentito: topi che litigano tra di loro per accaparrarsi una delle poche cose commestibili trovate. Quando George si avvicina alcuni topi scappano, lasciandogli vedere che cosa si stanno litigando.

“Sembra una pelle di serpente, ma è grande almeno quanto un uomo…”

Sente dei passi dietro di sé e si gira di scatto. La torcia illumina un essere dall’aspetto quasi umano, ma ricoperto da una pelle a squame verdi e viola. E’ chinato a terra ed ha appena catturato un topo, che ingoia intero. George indietreggia ed il mostro si protegge gli occhi con le mani. Si avvicina a George camminando basso, quasi strisciando, e continua a girargli intorno.

George cerca di spostarsi ma il mostro gli è sempre intorno. Gli dà un calcio per allontanarlo, ed il mostro si ferma. Si rizza in piedi, con una postura molto rigida. George indietreggia e si ritrova dieci artigli di quindici centimetri nel petto.

George cade, ed attorno a lui si radunano i topi. Al mostro spetta il primo morso.

 

Base Hydra, secondo livello sotto il letto dell’Hudson. Alla loro comparsa dal portale, Switch e Spymaster si trovano sotto il fuoco incrociato dei soldati Hydra. Spymaster se la cava alla grande, stendendo i soldati senza il minimo sforzo con una combinazione di arti marziali ed armi super-tecnologiche.

Il Senso d’Ombra rende quasi impossibile anticipare Switch, che riesce a difendersi con i portali e a rispedire i proiettili e le occasionali granate ai mittenti. Ma è una situazione di stallo.

-Hanno dato l’allarme ! Gran bel piano, Spymaster, davvero…

-Non avevo rilevato tutta questa gente ! Devono averli forniti di apparecchi in grado di confondere i sensori di prossimità.

-Entro due minuti potremmo essere in mezzo a trecento soldati dell’Hydra ! Puoi chiamare rinforzi ?

-Potrei emettere un iper-impulso rilevabile solo dallo Spettro, ma devo concentrarmi per farlo ! Servirebbe un diversivo.

-Ci penso io.

Al secondo livello ci sono delle postazioni di emergenza, contenenti capsule di salvataggio che vengono espulse nel fiume. Switch crea una serie di piccoli portali e li lancia a quindi metri al secondo. Le postazioni esplodono, aprendo delle fessure nella paratia che le separava dall’acqua, iniziando ad allagare il livello.

-Allora, questi rinforzi ?

-Stanno arrivando – risponde Spymaster indicando lo Spettro e Chance che passano attraverso un muro. La loro potenza di fuoco è sufficiente a fare arretrare le truppe, prima che lo Spettro applichi due generatori di fase a Spymaster e Switch, rendendo anche loro intangibili. I quattro passano attraverso il pavimento.

-Situazione, Spettro ?

-Abbiamo perlustrato la base in verticale, ma non sono riuscito a scendere oltre il decimo livello… ci sono campi di forza che mi impediscono l’accesso.

-Dobbiamo scoprire dove si trova l’U.I.M.T  e come arrivarci. Idee ?

-Sì. Troviamo un altro soldato Hydra – risponde lo Spettro, prendendo dalla cintura una siringa ipodermica.

 

-Setaccerò questo livello in cerca di una guardia isolata, gli altri soldati impiegheranno un po’ per arrivare qui. Voi usate i generatori di fase che vi ho dato per scendere al decimo livello. Fate attenzione: funzionano per dieci minuti soltanto, poi si fondono.

Spymaster e Chance scendono, mentre Switch segue lo Spettro.

“Se voglio davvero fare il doppio gioco, meglio essere sicuro che lo Spettro non voglia distruggere l’U.I.M.T. E che non offra di più…”

-Vengo con te, voglio proprio vedere come te lo lavori.

-Desideravo proprio parlare con te, Switch.

-Come mai ?

-Mi tengo sempre informati sugli…acquisti di Hammer. So che tu, Speed Demon ed Hydro-Man eravate alle sue dipendenze. Ma che ve ne siete andati di vostra spontanea volontà.

-Più o meno è così.

-So anche che sei stato ingaggiato dall’AIM, ma che non solo non ti hanno pagato ma che la loro attrezzatura è stata irrimediabilmente compromessa.

-Dove vuoi arrivare ?

-Deduco che anche tu stai iniziando a comprendere quale minaccia alla società siano le compagnie e le organizzazioni.

-Deduci pure quello che ti pare. Che hai in mente, Spettro ? Da quanto mi dicono non lavori per soldi.

-E’ vero, non sono interessato al denaro. Ho accettato questo incarico solo per impadronirmi dell’U.I.M.T.

-E che te ne fai ?

-Innanzitutto, questo potere non può essere messo nelle mani di ottusi burocrati. E’ innegabile il male che il cattivo uso della tecnologia ha portato nel mondo, e che le telecomunicazioni siano la sua arma più infida. Nessuno dovrebbe avere accesso al potere di controllarle…se non per un preciso ideale: far crollare l’attuale sistema economico.

-Fammi capire…vuoi l’U.I.M.T per far crollare l’economia ?

-Più o meno è così. Ho con me un congegno che registrerà gli schemi dell’U.I.M.T e che allo stesso tempo lo distruggerà.

-Ma non puoi usarlo per via delle modifiche al costume. E vuoi che lo usi io.

-Esattamente. Posso disinnescare i congegni nel tuo costume, ma non quelli nel mio.

-Non è necessario, sono già…ehm…sono già stati disinnescati da me. Tutto quello che mi hai detto l’ho già sentito, Spettro… quanto mi dai ? Tu puoi anche fregartene dei soldi, ma a me servono.

-L’ideale di un mondo senza il cancro delle multinazionali non è sufficiente ?

-750.000 dollari andrebbero meglio.

-400.000.

-600.000.

-500.000. Non intendo pagare di più – lo Spettro chiude la contrattazione attraversando un muro. Switch fa altrettanto, notando che preferisce di gran lunga teleportarsi. Qualche pugno fa passare al soldato Hydra la voglia di combattere.

-Non otterrete niente da me. Hail Hydra…tagliate un braccio e due crescono al suo posto !

-Chissà dove l’assoldano questa carne da cannone da due soldi.

-Dove si trova l’U.I.M.T ? – il soldato non risponde. La siringa gli inietta un siero della verità molto potente, e lo Spettro ripete la domanda.

-Dov’è l’U.I.M.T ?

-Non…lo so…

-Il siero non funziona ?

-No, procede come previsto. Forse non lo sa veramente.

-Dove sono i magazzini ?

-Livello…quindici…

-Anche quelli di massima sicurezza ?

-Sì…

-Come si arriva al livello quindici ?

-Trasportatori interni… livello otto… serve un codice…cifre…lettere…

-Qual è il codice ?

-Uno… nove… quattro… cinque… s… h… i… e… l…d…

-“1945SHIELD” ? Questa gente ha meno immaginazione dell’AIM, ed un pessimo senso dell’umorismo !

 

Prima di uscire, lo Spettro gli passa il congegno. E’ simile a quello di Spymaster, solo leggermente più grande e bianco.

“Okay, ora che faccio ? Tutti e due mi hanno offerto la stessa cifra ! Dare il congegno al tizio che ci ha assoldato è fuori discussione, se posso guadagnarci così tanto. Allora che faccio, me lo tengo ? Non credo di riuscire a venderlo per una cifrà così alta, e non posso tenerlo a casa…non riesco a tenere un’identità segreta, figuriamoci un congegno che vale un milione di dollari !! E non mi fido abbastanza di nessuno per custodirlo. Quindi…che fare ? Spymaster o Spettro ?”

Il generatore di fase si è già fuso, quindi deve teleportarsi per raggiungere gli altri. Sapendo la distanza tra un livello e l’altro non è difficile.

Ci vogliono quindici minuti per respingere un altro attacco dell’Hydra, che ha iniziato a mettere in campo i robot Temerari.

Le armi di Spymaster e dello Spettro sono più che sufficienti per disattivarli uno ad uno. Durante la battaglia Switch resta nelle retrovie, guardando le spalle ai suoi temporanei alleati.

“Riflettiamo. Se lavoro per Spymaster c’è la possibilità che cerchi di fregarmi, tenendosi tutti i soldi. Lo Spettro sembra più convincente, e poi gli schemi me li pagherebbe alla consegna. Però lo userà per mettere in ginocchio l’economia mondiale, e non penso di riuscire a fare molti soldi dopo !!! Accidenti, se solo ci fosse un modo per dare sia i dati allo Spettro che teleportare il congegno per Spymaster…potrei far su un intero milione di dollari !! Naaah…meglio non strafare”.

L’esplosione di un Temerario crea un varco nella difesa delle forze Hydra, permettendo al gruppo di arrivare ai trasportatori.

 

Livello quindici. Si aspettavano di trovare un comitato di benvenuto, invece non c’è nessuno. In lontananza si sentono rumori di battaglia.

-A quanto pare non siamo gli unici a causargli dei problemi…forse è per questo che non ci avevano attaccato subito coi Temerari.

-Rilevo l’U.I.M.T, finalmente. E’ nel raggio del rintracciatore.

-Dove ?

-Aspetta…magazzino 3-A, proprio questo – si ferma davanti ad una paratia pesantemente rinforzata. Prende dalla cintura dell’esplosivo al plastico e lo applica. L’esplosione è ragguardevole date le dimensioni ridotte del plastico, ma inutile.

-Si direbbe adamantio secondario. Possiamo scordarci di sfondarla. Switch ?

-Non riesco a teleportarmi dentro. Inibitori.

“Dannazione” pensa “e se avessero effetto sul teletrasporto di Spymaster ?”

-Non riesco ad entrare – nota lo Spettro appoggiando una mano sul metallo.

-Forse riuscirò a sabotare il pannello di controllo, ma potrebbe volerci del tempo.

Spymaster rimuove la protezione del pannello di controllo ed inizia ad armeggiare con fili ed interruttori, prima che un oggetto luminoso lo faccia esplodere. I quattro si girano, pronti alla battaglia. Chance riconosce la donna che ha davanti.

-Joystick !

 

-Ci conosciamo ?

-Ho studiato tutti i vecchi partecipanti al Grande Gioco, prima di iscrivermi. Peccato doverti eliminare, mi sembri una donna molto interessante.

-Peccato non poter dire lo stesso di te, baffetti !

Nelle sue mani si materializzano due bastoni di energia, un istante prima che Chance spari un raggio laser. Joystick incrocia i bastoni e devia il colpo, poi lancia uno dei bastoni su Chance. Inaspettatamente Spymaster lo spinge di lato e si fa colpire; il suo campo di forza fa rimbalzare il bastone, che ritorna al mittente. Poi estrae dalla cintura due oggetti non più grossi di due cacciaviti, preme un pulsante nascosto ed attorno ad essi si creano due bastoni di energia solida, collegati da una catena. Un nunchaku, in parole povere.

-“Luce fredda”. Vogliamo giocare ?

Joystick inizia a saltare da una parete all’altra, con un’agilità degna dell’Uomo Ragno. Spymaster si limita a respingere i suoi bastoni, studiando le sue mosse in attesa di avere una tattica pronta.

Switch sta già pensando di sollevare la paratia con un portale, ma dei passi metallici lo distraggono. Stanno arrivando altri tre partecipanti: riconosce solo Molten, ed uno che assomiglia a Wonder Man. Il terzo indossa un mantello viola scuro ed un cappello nero, e vola su due piccole piattaforme lucenti che ha sotto i piedi.

-Dovevamo chiedere un bonus per queste cose !

Lo Spettro si lancia contro Wonder Man e Chance contro Molten. A Switch non rimane che il terzo, che a sua insaputa si chiama Midnight Sun…ma l’uomo del mistero non dice una parola, avvicinandosi lentamente.

 

Chance vola attorno a Molten, cercando di restargli il più lontano possibile e di non avvicinarsi troppo agli altri combattenti.

-Avevo sentito dire che ti eri ritirato, sai ?

-Io invece non ho mai sentito parlare di te.

-Sono Chance, ed è l’ultima cosa che saprai !!!

Smette di usare i soliti raggi e passa alla loro versione potenziata, in un unico colpo diretto al cuore di Molten. C’è un forte rumore metallico quando l’uomo dorato cade a terra, con un vistoso buco sul petto.

-Ah ! Non avrei mai pensato di fare un favore all’Uomo Ragno eliminando uno dei suoi nemici !

Molten si rialza, appoggiando una mano al buco che si richiude.

-Sono troppo vecchio per queste cose.

Chance si rialza in volo, ma Molten fa in tempo ad afferrarlo per una gamba e a sbatterlo contro il muro. Poi lo afferra per il casco e lo lancia contro l’altra parete, sfondandolo. Chance cade a terra, e Molten va verso la paratia per alzarla.

Midnight Sun non è ancora entrato in azione, così tocca a lui mettere fuori gioco anche Switch.

-Spiacente, ma farà più male a te che a me.

-Stavo per dire la stessa cosa.

Il pugno di Molten si abbatte su di un portale chiuso, e gli fa ritrarre la mano dolorante.

-Ouch ! Ma che…

Altri due portali chiusi gli si abbattono sulla testa, senza grandi effetti.

-Questi affari come resistenza non sono affatto male, ma in quanto a forza lasciano veramente a desiderare.

Prova a colpire Switch, che si teletrasporta indietro…proprio davanti a Midnight Sun, che tenta di colpirlo con uno dei dischi metallici che ha sulle mani…prima che Switch si teletrasporti di nuovo. Molten afferra la paratia ed usa la sua super-forza per sollevarla.

 

Lo scontro tra Joystick e Spymaster continua senza esclusione di colpi… anche se non letteralmente, visto che nessuno dei due ha ancora colpito seriamente l’altro. Continuano ad evitarsi.

-Siete la Justice Inc, non è vero ? Ho sentito parlare di voi.

-Ah, davvero ?

-Avevo pensato di rispondere anch’io all’annuncio, ma poi ho visto che razza di perdenti avrebbero preso.

-Non avevi un appuntamento con Iron Man per fartele suonare ?

-Ehi, ‘stick, serve una mano ? – chiede da lontano Molten. Joystick si volta per vederlo.

-Ci sono due cose che detesto: che mi parlino di Testa di Ferro…

Lancia quella che dovrebbe essere una granata, e che Joystick distrugge con i bastoni come ha fatto con le altre. Ma si ritrova immersa in un gas paralizzante, e cade a terra.

-…e le persone che si distraggono durante un combattimento.

 

Molten ha alzato completamente la paratia, ma nel pur piccolo magazzino ci sono diverse casse che potrebbero contenere l’U.I.M.T. Si guarda in giro, prima di sentire qualcosa di pungente alla schiena.

-Detesto anche quelli che passano al nemico.

Molten viene scaraventato all’indietro, contro una delle pareti metalliche del corridoio.

-Generatore di campo magnetico unidirezionale. L’avevo comprato per usarlo su qualcun altro ma…c’est la vie !

Spymaster estrae il rintracciatore dalla cintura ed individua la cassa tanto desiderata. E’ sigillata ermeticamente: ci vorrà un po’ di lavoro con la fiamma ossidrica per aprirla.

Switch continua a teleportarsi di continuo, raggiunto sempre da Midnight Sun.

“Questa non ci voleva proprio, è la prima volta che combatto contro un altro teleporta. Possiamo continuare ad evitarci per giorni, e non riuscirò mai ad usare i congegni !”

Lo Spettro sta usando tutto il suo arsenale portatile contro il suo avversario, senza molto successo.

-Non illuderti, Wonder Man…troverò il modo per fermarti !

-Non sono Wonder Man, sono Capitan Power. Che hai contro di me ?

-Non lo capisci ? Sei stato un compagno di squadra del lacché di Stark, una stella del cinema e sei stato al soldo dei Vendicatori ! Tu hai sguazzato nel mondo che io cerco di distruggere !

-Come faccio a convincerti che non sono Wonder Man ?

-Morendo.

-Forse così…

Lancia un raggio oculare contro lo Spettro, che lo attraversa. Non blocca il raggio, così da farlo restare intangibile. Poi si avvicina e fa passare un braccio attraverso i suoi circuiti.

-Se torni tangibile morirai, e se rimani intangibile non puoi farmi niente.

-E’ chiaro che non hai mai affrontato qualcuno come lo Spettro.

Solidifica soltanto le mani, rilasciando un colpo di incredibile potenza direttamente sul volto di Capitan Power, che indietreggia. Poi mette la sua mano ancora intangibile all’interno del suo corpo, materializzandola lentamente.

-Non può funzionare… posso trasformarmi in energia.

-Un dato molto interessante. Immagina che io scoordini l’energia elettrica del tuo cervello…

Capitan Power sussulta ed urla di dolore, prima di svenire.

 

Facendo forza contro il muro, Molten riesce a liberarsi. Spymaster se ne accorge, ma non fa in tempo a schivare il pugno.

Spymaster aveva quasi finito il suo lavoro, e la cassa si può aprire.

Tra un teletrasporto e l’altro, Switch si concentra. Sia lui che Midnight Sun possono teleportarsi, ma lui ha un vantaggio in più: può vedere attraverso le ombre. Chiude gli occhi e lascia che il teletrasporto sia automatico, concentrandosi sulla posizione dell’avversario. Per un breve istante sa dove si trova Midnight Sun, e si teletrasporta all’istante colpendolo con un pugno in faccia…o meglio, con il portale chiuso che ha sul pugno. Midnight Sun indietreggia, dando a Switch il tempo di entrare nel magazzino.

“Gli inibitori devono essere saltati con il pannello di controllo…posso usare il trucco di Spymaster, quindi”

Molten si accorge a malapena della sua presenza, prima di precipitare in un portale che lo farà uscire in mezzo all’Hudson.

Midnight Sun si materializza nel magazzino, seguito subito dallo Spettro che gli conficca una mano intangibile in testa.

-Adesso, Switch !

Switch cerca con agitazione il congegno, preoccupandosi di non fare in tempo: Midnight Sun ha appena afferrato lo Spettro.

All’improvviso trova il congegno bianco e lo applica sull’U.I.M.T.

-E’ fatta !

-Non ancora…

Un raggio laser colpisce la cassa, trapassandola da parte a parte. Il teletrasporto non si attiva.

-Chance, ma che diavolo…

-L’AIM vi saluta. Mi hanno pagato cinquemila dollari per distruggere la concorrenza.

-Chance, imbecille !!! Quest’affare vale milioni di dollari !!!

Midnight Sun toglie la mano dello Spettro dalla propria testa e lo sbatte sul pavimento. Poi si avvicina.

-Non ho alcuna voglia di ricominciare da capo. Tieniti pure quest’affare…io me ne vado !!!

Switch stacca il dispositivo dall’U.I.M.T e si teletrasporta direttamente a casa.


Nei minuti successivi, Midnight Sun recupera l’U.I.M.T (ancora recuperabile) e la Justice Inc lascia la base Hydra.

Lo Spettro si smaterializza e lascia la base, così Spymaster con un teletrasportatore di emergenza.

Chance viene catturato dall’Hydra, ma riesce a scappare nell’allagato livello due e a lasciare la base.

Quella sera, appartamento di Edward Freeman (o “signor Smith” se credete ai suoi vicini).

Le luci sono spente, come sempre del resto. E’ seduto sul divano, davanti ad un tavolino su cui poggia il dispositivo.

-Non provare a prenderlo.

-Come sapevi che ero qui ? – domanda una voce conosciuta, senza che si veda chi sta parlando.

-E’ impossibile prendermi di sorpresa al buio, anche se si è invisibili. Che ci fai qui ?

-Sono venuto a recuperare i dati, come d’accordo. Ho portato i soldi.

-Fammi vedere.

-Voglio prima analizzarli.

-Accomodati pure.

Il dispositivo si solleva e resta a mezz’aria per qualche secondo, poi ricade con forza sul tavolino.

-E’ stato danneggiato. Solo un ventesimo dei dati è rimasto intatto !!!

-Il colpo di Chance lo ha sfiorato. Ancora un paio di millimetri e non avresti avuto niente. Ora…parliamo di soldi.

Lo Spettro ridiventa visibile e gli passa una pila di banconote.

-Sono 25.000 dollari. Mi hai consegnato un ventesimo dei dati, quindi ti pagherò soltanto un ventesimo della cifra pattuita.

-Mi pare giusto. Se avessi altri lavori per me, conosci l’indirizzo.

-Da oggi sei sulla mia lista nera, Switch. Guardati le spalle.

Lo Spettro scompare, seguito da un applauso poco convinto.

-Devo dire che mi hai fregato alla grande.

-Come hai fatto a entrare, Spymaster ?

-E’ un dono naturale.

-Sei anche tu qui per dirmi di guardarmi le spalle ?

-Al contrario, sono qui per complimentarmi. Alla fine sei stato l’unico a guadagnarci qualcosa…dubito che allo Spettro quei dati serviranno veramente. Voglio farti una domanda, però…perché lui ?

-Vuoi la verità ? Ho sbagliato congegno. Erano quasi uguali e, nella fretta… Sono un vero idiota. Potevo guadagnarci molto di più.

-Non credo. Se il colpo di Chance avesse colpito la cassa durante il teletrasporto, avrebbe distrutto l’U.I.M.T. Sei stato fortunato. E’ una cosa rara nel nostro mestiere. E tu sei ancora un principiante. Tieni questo.

Gli lancia qualcosa. E’ un biglietto da visita.

-Che vuol dire ?

-Sei in gamba, a modo tuo. Chiama quel tizio, avrà di sicuro del lavoro per te.

-Perché lo fai ?

-Mi pagano cinquecento dollari per ogni nuovo cliente. E mille se riesco a fare meglio di lui.

-Devi aver guadagnato poco in questi…ehi, dov’è andato ? Beh, chi se ne frega. Questa è l’ultima volta che mi metto a lavorare in gruppo. Con questo compenso, almeno !

 

EPILOGO

 

Las Vegas, l’attico del multimiliardario Harold Howard. L’uomo tanto riservato che, praticamente, nessuno ne conosce il volto, guarda suo figlio, John Harold Howard, di tredici anni che si è appena addormentato. È stata una dura giornata per lui, rapito dall’Hydra, pedina in un complesso gioco di morte che almeno per ora è finito, liberato dalla Justice Inc., che lui aveva incaricato, e da un gruppo raccogliticcio guidato dalla Vedova Nera, proprio come lui aveva sperato. Esce dalla stanza e guarda fuori dall’ampia vetrata verso le luci della città che ha eletto a sua casa

- Immagino tu sia contento adesso. - dice una voce di donna.Lui si volta lentamente

- Lo sono Natasha, mio figlio è di nuovo a casa e quanto è accaduto non si ripeterà.

La Vedova Nera avanza sino a trovarsi a pochi passi da lui

- “Tuo figlio” poteva morire a causa delle tue sporche manovre. Lo sai questo?  gli dice.

Lui fissa quella donna, la prima persona da anni che si trovi realmente faccia a faccia con lui, che lo guarda negli occhi. Gli occhi verdi di lei brillano di sfida e rabbia mal repressa

- Non sei cambiata Natasha, a parte i capelli rossi, erano neri allora ed avevi più gusto nel vestire, anche se quella calzamaglia ti dona. Niente cellulite ancora eh?- Natasha avvampa

- Nemmeno tu sei cambiato molto Harold, lo stesso sarcasmo di allora 14 anni dopo, sei sempre un bastardo. - Lui sorride

- Lo siamo tutti e due mia cara, io almeno non ho sacrificato quel che ho di più caro sull’altare della mia libertà

Natasha alza la mano come per colpirlo, poi sembra ripensarci e la lascia ricadere sul fianco.

-Ho mantenuto la mia parte del patto e continuerò a farlo – dice-Non interferirò con la tua vita e tu starai lontano dalla mia. Attento, però perché quel che se quel che è successo oggi tornerò a cercarti e la pagherai molto cara.

La Vedova Nera esce dalla stanza e Howard sospira.  Non è stato difficile come temeva, ma il suo istinto gli dice che la rivedrà.

Da un’ultima occhiata alla camera del figli, poi scende in ufficio. Sulla scrivania una busta con un microchip. Spymaster ha mantenuto la parola. Ora Harold Howard sorride. Può aver perso l’U.I.M.T. ma Thran non si godrà la vittoria, quando scoprirà che il suo prototipo ha un piccolo, ma vitale difetto di funzionamento. Lui e Thran avranno molto di cui parlare ora D’altro canto, ora lui ha una copia del sistema informatico dell’Hydra e non mancheranno le occasioni di usarlo. Infine, cosa molto importante, anche più di tutto il resto, ha insegnato a tutti che non si deve toccare suo figlio. Non mentiva a Natasha: John è la cosa più importante della sua vita da 13 anni almeno e non permetterà mai che nessuno gli faccia del male. Ne Hydra, ne alcun’altra minaccia, nemmeno Natasha o lui stesso. Lo giura

 

Nell’Isola di Hydra una porta si apre ed una voce dal chiaro accento tedesco dice:

- Entra Capo Settore Volpe C2.

L’uomo con indosso l’uniforme verde senza cappuccio entra tremando visibilmente.

 

FINE…

 
Note

Nonostante sia la terza parte di un crossover (dopo Marvel Knights #15 e Justice, Inc #4), l’episodio è totalmente leggibile a se stante… tranne l’Epilogo, ad opera del solito Carlo Monni. Se non conoscete i comprimari, eccovi qualche link su Spymaster , lo Spettro e Chance (l’ultimo ha anche a che fare con il Grande Gioco su Webspinners), una loro futura apparizione in questa serie non è esclusa.

 

 

 

VILLAINS #11

 

LA CELEBRAZIONE DELLA LUCERTOLA

 

Nelle fogne di New York, pochi metri sotto il livello della strada. Un essere dalla pelle squamosa, verde e viola, è accovacciato in un angolo. Non si è mosso per le ultime sei ore, mentre messaggi che comprende a malapena gli passano davanti agli occhi.

>Setup

>Ricerca posizione: non disponibile

>Operazioni in corso     >Survival mode on

>Ricerca obiettivi           >Errore: inserire codice di attivazione     >********            >Errore: codice errato

>Memoria di base         >Errore: file id.sys non trovato

>Memoria protetta         >Inserire codice            >*****    >Impossibile trovare il file

>Accesso remoto          >Driver assente o danneggiato

>Status unità    >Nome unità: non disponibile

                        >Obiettivi: non disponibile

                        >Posizione: non disponibile

                        >Hardware        >Sistemi offensivi: operativi 100%

                                               >Bio-sistemi: operativi 100%

                                               >Carica batteria 92.7 % >Ricarica continua disponibile

                        >Software         >Memoria di base: operativo 2.8 %

                                               >Memoria protetta: non disponibile

                                               >Protocolli di riconoscimento: operativi 47.0 %

                                               >Programmi      >Programmi strategici non disponibili

                                                                       >Corpo-a-corpo: operativi 87.4%

                                                                       >Personalità: non disponibile

                                                                       >Survival mode: operativo 70%, in corso

>Survival mode  >”Istinto di sopravvivenza” attivo

                        >”Ricerca fonti di energia” attivo

                        >”Ricerca cibo” attivo

                        >”Ricerca riparo” attivo

                        >”Nascondiglio” attivo

                        >”Identificazione agenti AIM” attivo

                        >”Ritorno automatico base AIM” attivo >”Identificazione base AIM” non disponibile

>Operazione in corso “Nascondiglio” interrotta

>Operazione “Ricerca fonti di energia” in stand-by

>Operazione “Ricerca cibo” in stand-by

>Operazione “Identificazione base AIM” in corso

>Programmi predefiniti   >Esplorazione

>Programma “Esplorazione” in corso

>Setup completato

Pochi secondi dopo, l’essere esce da un tombino in un vicolo di New York ed inizia a guardarsi intorno.

 

A quattro isolati di distanza, l’appartamento di Edward Freeman (anche se sulla porta c’è scritto Smith). Mezz’ora prima due fattorini gli hanno consegnato un pacco piuttosto pesante, dicendo che era già stato tutto pagato.

Per evitare di attirare troppo l’attenzione, dato che i suoi vicini sanno già troppo di lui, lo fa appoggiare appena dietro la porta d’ingresso ed aspetta che se ne vadano. Assicurandosi di non essere visto, prende in mano il pacco e si teletrasporta direttamente nel suo appartamento.

Appena dietro la porta d’ingresso, sotto il forte sole di questa mattina, Spacker Dave lo osserva a bocca aperta.

Freeman apre con una certa fatica il pacco e vi trova quello che sembra un incrocio tra una televisione e un computer. Non c’è nient’altro nella scatola, mittente compreso. Non gli piace molto questa situazione, ma se non altro è improbabile che si tratti di una trappola…a meno che il suo ideatore non sia del tutto fuori di testa. La appoggia sul tavolo e preme l’unico pulsante presente.

Appare una faccia distorta elettronicamente, oltre che deformata per occupare tutto lo schermo. Parla con una voce molto strana, quasi inumana.

-Salve, Switch. Spero che tu non abbia attirato troppo l’attenzione finora, o non mi sarai utile.

-Potevi telefornarmi.

-Non lo trovo divertente.

-Cosa…

-Non si tratta di una registrazione, ti sto parlando direttamente dalla mia base personale.

-Anche una lettera andava bene. Chi sei ?

-Ho deciso di mantenere segreta la mia identità, per ora. E’ un problema ?

-Finché paghi no. Vuoi propormi un lavoro ?

-Sì. Devi rubare qualcosa per me.

-E’ il mio lavoro. Se mi pagano abbastanza bene.

-Sì, ero stato informato sulle tue capacità e sul tuo curriculum. Molto vario ed interessante.

-Io neanche sapevo di doverne avere uno…sono nel giro da poco. Come mi conosci ?

-Mi sei stato caldamente raccomandato.

-La faccenda puzza un po’, ma sentiamo…cos’è che dovrei – la frase è interrotta da un bussare incessante alla porta.

-Se è di nuovo Dave giuro che gli cambio i connotati. Ti richiamo dopo.

-Ma…

Freeman spegne l’apparecchio e va ad aprire la porta. A bussare è stata una ragazza bruna sui 25 anni, leggermente più bassa di lui. Freeman le sbatte la porta in faccia.

-Ci mancava solo mia sorella…

 

Nel vicolo il mostro è appena uscito dal tombino. Non molto distante, due uomini si stanno scambiando un pacchetto contentente polvere bianca, quando lo notano.

Uno di loro estrae un coltello, l’altro una pistola. Il mostro muove velocemente la lingua, facendola entrare e uscire dalla bocca, e muove sinuosamente la testa.

Uno dei due spara, ma i proiettili sono evitati facilmente.

>Survival Mode on

>Protocolli di riconoscimento     >Esame visivo: nessun riscontro

                                               >Esame olfattivo: nessun riscontro

                                               >Esame uditivo: nessun riscontro

>Unità classificate “Esseri umani” >Categoria: non-super >Classificazione: ostili

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta “Dissuadere”

>Hardware >Sistema vocale >Driver assente o danneggiato

>Ricerca modello di risposta in corso…

Il secondo lancia il coltello, che si infrange contro la pella sul petto del mostro. Mentre l’altro lascia cadere a terra la pistola ed alza le mani, prende il coperchio del bidone della spazzatura che ha dietro di sé e lo lancia. Con uno scatto fulmineo, il mostro non solo lo para con il braccio ma il movimento lo scaglia in aria, come se fosse più leggero di un frisbee.

>Modello di risposta “Uccidere”  >Categoria “Morte veloce”          >Strangolamento con coda: morte in 12.7 secondi per unità

                                                                                              >Veleno artigli: morte in 8.4 secondi per unità

                                                                                              >Artigli nel cuore: morte in 5.6 secondi per unità

                                                                                              >Taglio giugulare: morte in 2.1 secondi per unità

                                                                                              >Artigli nel cervello: morte in 0.1 secondi per unità

                                                                                              >Decapitazione: morte in 0.001 secondi per unità

>Parametro “Distanza” troppo elevato

>Modello di risposta “Uccidere” in corso >Categria “Artigli nel cervello” in esecuzione

Mentre i due delinquenti muoiono prima ancora di capire cosa stia succedendo, il coperchio sfiora di pochi centimetri un uomo a trenta metri d’altezza. Solo all’ultimo secondo, quasi sapesse in anticipo la sua traiettoria, riesce ad evitarlo. Una ragnatela lo blocca ed uno slancio più atletico di quanto possa essere un essere umano lo fa atterrare su un muro, dove rimane ad esaminarlo.

-O Kangaroo è tornato in azione, o questo è davvero l’attacco più idiota che mi abbiano mai fatto !! O forse entrambe, chissà. Sarà meglio controllare…

L’Uomo Ragno si lascia cadere nel vicolo.

 

-Eddie, fammi entrare ! Devo parlarti, è importante !

Freeman ci pensa un attimo, poi crea un portale che porta in camera da letto e ci lancia dentro l’apparecchio. Poi riapre la porta.

-Che vuoi ?

-Posso entrare ?

-Hai un mandato ?

-Non fare l’idiota, Eddie.

-Non ci vediamo da tre anni, Dana. Che ci fai qui ?

-Papà è uscito di prigione.

Freeman apre la porta per lasciarla entrare, sbuffando. Lei entra guardandosi intorno attentamente.

-Bel posto, considerando che non hai un lavoro.

-Tu che ne sai ?

-Ho le mie fonti – risponde sorridendo e mettendo le mani nelle tasche della giacca.

-Mi stai tenendo d’occhio ?

-Può darsi, “Mr. Smith”. Ti sei messo anche ad usare nomi falsi, adesso ?

-Si sono dimenticati di cambiare il nome sulla porta. Non parlo molto con i vicini, quindi pensano che mi chiami così.

-Hhhhmmm – lo sguardo indagatore della sorella è una cosa che a Freeman decisamente non era mancato.

-Vuoi una birra ?

-Disse lui per cambiare discorso. Comunque non bevo.

-Pensavo fossi fuori servizio. O il tormentarmi rientra tra i tuoi hobby ?

-E’ tra i miei doveri di sorella.

-Non dovevi parlarmi di qualcosa ?

-Te l’ho detto, papà è uscito di prigione. Ha scontato tutta la pena.

-Sì, ti ho sentito. E allora ?

-Come “e allora” !?

-Non vedo perché dovrebbe importarmene qualcosa. Quando l’hanno preso ha spifferato tutto, anche su di me. Mi sono fatto sei mesi, solo perché lui si alleggerisse un po’ la pena.

-Dai Eddie, sono passati quindici anni.

-E ne passeranno altri quindici. Se ti sta tanto a cuore, pensaci tu. Ci vediamo al suo funerale.

-Non so dove sia, adesso…ho paura che possa immischiarsi in qualcosa di poco pulito.

-Papà è un rapinatore, Dana. Che altro vuoi che faccia ? Che righi dritto ?

-Tu lo stai facendo, no ?

L’espressione di Freeman passa dal fastidio alla pura sorpresa. In fondo Becket, che gli aveva pagato la cauzione, non aveva nessun precedente criminale. Aveva rivelato alla polizia la sua identità, ma Dana in fondo era solo un agente…forse l’informazione era riservata, specialmente dato il coinvolgimento dello S.H.I.E.L.D.

-Questo non c’entra niente. Papà…è papà, lo conosci. E comunque, che te ne frega ? Vuoi arrestarlo se scopri che sta cercando di rientrare nel giro ?

-Quando smetterai di odiarmi perché sono nella polizia, Eddie ?

Freeman si passa le dita sugli occhi, la luce sta iniziando a dargli fastidio. Dana nota la scatola di cartone che conteneva l’apparecchio di comunicazione.

-Perché stai rigando dritto, vero ?

-Sì, sì. Proprio oggi mi sono trovato un nuovo lavoro, sembra.

-Ah. Quale ?

-Non sono affari tuoi.

-Che c’era qui dentro, Eddie ? Non c’è nessuna scritta sopra.

-Ieri ho comprato un televisore. E’ un crimine ?

Dana avvicina la scatola al televisore che c’è nella stanza. E’ meno della metà. Freeman cerca di fare l’indifferente.

-E chi l’ha inventata la scatola, Reed Richards ? Inoltre, sul televisore ci sono almeno due dita di polvere. Non l’hai comprato ieri.

-Vai da qualche altra parte a fare la detective, Dana. Sono occupato. In qualcosa di legale, chiaramente.

-Sarà… - appoggia la scatola sul tavolo, sfiorando gli occhiali da sole. Ritrae istintivamente la mano, e poi li guarda incuriosita – Sai niente di Fat Joe ?

-Non vedo il ciccione da mesi. Non lo avevano arrestato ?

-Sì, ma qualcuno ha pagato la sua cauzione e lui è scomparso. Non ne sai niente ? Era nella tua banda.

-No, non ne so niente. E adesso fuori. Dico sul serio.

-D’accordo. Ma ti terrò d’occhio, fratellone.

Dana esce e Freeman si sbriga a chiudere la porta. Poi crea un piccolo portale, ci mette dentro le mani e ne tira fuori l’apparecchio. Lo appoggia frettolosamente sul tavolo e lo riaccende.

-Questo atteggiamento non depone a tuo favore, Switch. Pretendo rispetto !

-Se vuoi un leccaculo chiama qualcun altro. Allora, cosa devo rubare ?

 

Quando Spidey arriva sul posto il mostro sembra disorientato quasi quanto lui. Normalmente farebbe una battuta, ma quando vede i due morti con dei buchi nella testa perde improvvisamente la voglia di scherzare. Il mostro assume una posizione minacciosa, ed il Senso di Ragno inizia a pizzicare debolmente.

>Survival Mode on

>Protocolli di riconoscimento     >Esame visivo: “Uomo Ragno”

                                               >Esame olfattivo: nessun riscontro

                                               >Esame uditivo: “Uomo Ragno”

>Unità classificata “Super-eroe” >Categoria: paraumano >Classificazione: ostile

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta “Fuga”

Cerca di sgusciare alle spalle del Ragno, ma improvvisamente si ritrova imprigionato dalla ragnatela.

>Analisi >Confronto file “Uomo Ragno” >Sostanza identificata “Ragnatela” >Caricamento modello di risposta in corso…

Il mostro estrae completamente gli artigli, ora le sue dita sono lunghe trenta centimetri. Sulla coda crescono delle punte metalliche. Il mostro si libera facilmente della ragnatela, poi si alza in piedi e gonfia i muscoli, mostrandosi il più minaccioso possibile e muovendo la testa a piccoli scatti.

-Ma che cavolo sei ?

>Modello di risposta “Fuga” in corso

Con un salto all’indietro finisce contro il muro, a cui si aggrappa con gli artigli. Inizia a scalarlo ad una velocità impressionante, muovendosi come una lucertola.

Si sente una sirena della polizia che si avvicina, segno che qualcuno li ha visti.

“A quei poveretti penserà la polizia, ora devo inseguire quell’affare prima che faccia del male a qualcun altro. E tanto per cambiare arriverò tardi al lavoro…”

Lancia una ragnatela verso l’alto e si lancia con tutta la forza che ha, per recuperare il vantaggio.

-Certo che quell’affare va veloce…è già quasi al tetto ! Ma cos’è ? Perché ha ucciso quella gente ? Perché mi ha lanciato addosso il coperchio di un bidone dell’immondizia ? Detesto trovarmi nel bel mezzo di un episodio di X-Files senza sapere che ha fatto Mulder…

Rimbalzando contro il palazzo opposto si lancia contro il mostro, che si sposta un secondo prima. Spidey aderisce alla parete per fermarsi, ma il mostro lo afferra e lo lancia attraverso il muro.

>Modello di risposta “Corpo-a-corpo” in corso…

Il Senso di Ragno segnala un pericolo alle sue spalle, ma è del tutto superfluo date le circostanze. Si scansa di lato per evitarne l’assalto, notando di essere finito in uno sgabuzzino.

“La fortuna dei Parker colpisce ancora ! Certo, se esistesse davvero una fortuna dei Parker probabilmente non avrei questo coso alle calcagna, ma…”

Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare alla battuta: un colpo di coda per poco non gli spezza la spina dorsale. Invece di rialzarsi salta direttamente sul soffitto, bloccando gli artigli con la ragnatela e poi saltandogli addosso. Hanno già fatto abbastanza danni nella stanza, quindi non si fa molto scrupoli ad afferrarlo e a sbatterlo ripetutamente contro i muri. Il mostro si dibatte, non sapendo come comportarsi. Quando Spidey si ferma nota che non si è fatto assolutamente niente.

>Modello di risposta “Corpo-a-corpo” interrotto

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta “Uccidere” >Categoria “Morte veloce” >Veleno: morte in 2.7 secondi

Il mostro apre la bocca in modo del tutto innaturale e scatta in avanti, mordendo Spidey sulla spalla destra.

 

Freeman esce da uno dei suoi portali, in un vicolo.

“A volte mi chiedo cosa farei se non ci fossero così tanti vicoli a New York…ogni tanto ti viene il dubbio che l’abbiano progettata apposta per nascondersi ad ogni angolo”

Dall’altra parte della strada, un edificio dall’archittura decisamente moderna. All’ingresso la scritta “TriCorp Research Foundation” è bene in evidenza, su una targa dorata.

In attesa che arrivi l’orario prestabilito, Freeman riflette sul suo nuovo capo. Non gli piace questa faccenda del comunicatore, ha sempre preferito contrattare faccia a faccia. Ma 50.000 dollari fanno cambiare idea alla svelta.

L’obiettivo è un certo…controlla il foglio con il nome… Dottor Connors, certo. Sesto piano, laboratorio C-12.

Per fortuna si è ricordato di chiederlo, questi tizi super-tecnologizzati spesso di dimenticano le cose più ovvie. Ma ci aveva fatto l’abitudine, avendo lavorato con quei decerebrati dell’AIM. Certo alla fine gli era venuto in tasca ben poco, meglio non pensarci troppo. E nell’evitare quel pensiero va a finire per pensare a quello che voleva evitare di più: Dana.

Dire che si era dimenticato di lei è un po’ troppo…più che altro, si era forzato a non pensarci. Ma come questo suo viaggio intellettuale dimostra, non è mai stato molto bravo nel dimenticare.

Non era andata a trovarlo, quando era finito in galera. Ovviamente sapeva che lui si sarebbe arrabbiato moltissimo, ma… gli era dispiaciuto. In fondo aveva sempre dovuto provvedere a lei, evitare che si mettesse troppo nei guai. In fondo, voleva evitare che diventasse come lui. E come suo padre.

Ancora si ricorda di quella volta in cui l’aveva salvata da…come si chiamava, Lou ? Larry ? Erano amici per la pelle, ai vecchi tempi di Yancy Street. Fino a quando non tentò di violentare Dana, quando lei aveva sedici anni. Lou, o Larry o come diavolo si chiama, di certo non se l’è dimenticato. Freeman gli spezzò un braccio.

Quei tempi sono passati e quella Dana non c’è più. Ora è tra i professionisti e deve farsi da fare. Tra mezz’ora Connors entrerà nel laboratorio, e allora si farà dare il Siero di Lizard. Meglio iniziare.

 

L’Uomo Ragno urla dal dolore, mentre denti aguzzi gli si conficcano nella carne. Con l’altra mano riesce a spostare la testa del mostro, che molla la presa.

-Dannazione…un’altra volta…veleno…

Il mostro lo guarda inclinando la testa, mentre le vertigini fanno cadere a terra il suo avversario.Poi si fionda all’esterno, scomparendo in pochi secondi.

Spidey si rialza con fatica e controlla subito la spalla. E’ andato abbastanza in profondità, per sua fortuna guarisce molto in fretta ma meglio non rischiare e ricoprirla con la ragnatela.

-Non sarà il massimo dell’igiene, ma meglio non correre rischi. Certo che abbiamo combinato un gran casino, qui…tosto, quel tizio.

Esce dalla stanza, camminando sulla parete esterna del palazzo. Non vede nessuno ed il Senso di Ragno non pizzica.

-Oh, perfetto. Mi sono lasciato scappare un mostro assassino super-forte. Ed io che speravo di essermi lasciato alle spalle cose del genere con Lizard…Odio i rettili, davvero.

Il braccio non è più intorpidito e le vertigini sono già passate.

“Evidentemente qualunque cosa avesse in quei denti, non è stato progettato per mettere fuori gioco un uomo con la forza ed il sistema immunitario proporzionale di un ragno, dopo essere stato punto da un ragno radioattivo e blah blah blah. Okay basta, sono stato avvelenato per l’ennesima volta, c’è un grosso animale in giro, e sono in ritardo per andare al lavoro. Non c’è motivo per fare battute…anche perché qui non c’è nessuno, non c’è gusto”.

Lancia una ragnatela e ricomincia a penzolare tra i grattacieli, dirigendosi verso la TriCorp. Dall’altro lato del palazzo, il mostro lo segue con lo sguardo.

>Survival Mode on

>Modello di risposta "Fuga” terminato

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Protocolli di riconoscimento

>Indice >Lizard

            >Connors, Curtiss Dr

            >Dettagli           >Riconoscimento visivo

                                   >Dati anagrafici >TriCorp Research Foundation

                                                           >Ricerca itinerario  >Ricerca posizione: non disponibile

                                   >Status attuale non disponibile

                                   >Modello di risposta      >Impossibile trovare il file

                                   >File correlati    >Siero di Lizard

                                                           >Caricamento file in corso…      >Caratteristiche non disponibili

                                                                                                          >Effetti >Mutazione selettiva indotta

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Accesso remoto          >Driver assente o danneggiato

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Memoria temporanea  >Raccolta dati giorno 0017

                                   >Programmi      >Sistema decisionale autonomo

                                                           >Comparazione file “Uomo Ragno”, “Lizard”, “Siero di Lizard”

                                                                                  >In elaborazione…

                                                           >Modello di risposta completato: riferimento “Acquisire informazioni”

                                                           >Nuovo programma completato

>Esecuzione programma “Lizard” in corso

>Modifiche modello di risposta “Inseguimento” completate

>Nuovo obiettivo in esecuzione…

Sono passati pochi attimi da quando l’Uomo Ragno si è allontanato. Il mostro lo insegue, attento a non farsi notare.

 

TriCorp Resarch Foundation. Sesto piano, laboratorio C-12. Curt Connors è già al suo terzo caffè. Ha passato la notte su formule chimiche e composti instabili, ed ha anche dovuto ascoltare le critiche della moglie in proposito. Questo e altro per amore della scienza. Apre la porta del laboratorio con la destra, tenendo il bicchiere di carta nella sinistra.

Una volta aperta la porta si meraviglia di quanto gli sembri semplice, adesso…ha riavuto il suo braccio da pochi mesi, eppure ogni tanto lo sente ancora come qualcosa di superfluo. Forse è l’esatto contrario delle “sensazioni fantasma”, per esempio quando gli sembrava di sentire l’orologio sulla sinistra quando non c’era nessun braccio sinistro.

Ci sarebbe da scrivere un trattato sugli effetti di riavere un braccio dopo tanti anni, ci sta pensando quando il bicchiere di carta esplode e la porta viene bloccata da un grosso cerchio nero.

“E’ ora di andare in scena” pensa Freeman.

-Ma che…

-Il Dottor Connors ? Provi a fare qualcosa di diverso da quello che le ordinerò e farà la fine del bicchiere.

-E tu chi saresti ? – chiede Connors guardando il costume.

-Sono Switch. Sono qui per il Siero di Lizard.

-Dovrei essere spaventato ?

-Uh ?

-Senti un po’, sono stato rapito e minacciato da parecchie persone con una reputazione molto migliore della tua. E non mi impressiono facilmente. Per pura curiosità, come hai fatto ? – gli dà le spalle con la massima naturalezza, mettendosi ad esaminare il portale.

-E’ il mio potere…creo portali di teletrasporto, o anche solidi. Ne ho lanciato uno contro…ehi un momento, che sto facendo!? Dovrei essere io a fare le domande, qui !

-Non sei molto esperto in cose del genere, vero ?

-Fatti gli affari tuoi e dammi il siero !!!

-Non è qui.

-Mi prendi in giro, Connors ? E’ pieno di provette e…cose chimiche, qui dentro ! Prova ad ingannarmi e…

-E mi ucciderai, certo. Così non avrai nessun siero.

-Posso anche cercarlo da solo.

-Accomodati pure. A meno che tu non abbia una laurea in chimica, una in biologia ed una in microbiologia applicata dubito troverai quello che cerchi.

-E se distruggessi tutto quello che hai qui ? Ti piacerebbe se tutto il tuo lavoro fosse irrimediabilmente perduto ?

-Accomodati pure. Non c’è niente di valore in questa stanza, tranne forse una provetta portafortuna che uso dai tempi del college. Non ne fanno più di così.

-Odio gli spiritosi, e ancora di più quelli che mi prendono in giro quando li minaccio.

-Ho imparato dal migliore.

 

Nel frattempo, l’Uomo Ragno entra da una finestra e, passando dal soffitto, entra in un ripostiglio dove si cambia in Peter Parker. Trova l’unica siringa rimasta lì dentro (dovrà far notare la mancanza di materiale) e, stringendo i denti, si prelieva il sangue.

“Vale la pena analizzarlo, chissà che non trovi qualche indizio su quello strano essere. Non è proprio quello che avevo in mente di fare oggi, ma questo e altro per amore della scienza. E per amore dell’idea di dare un bel calcio nel didietro di quel coso, ovviamente”

Peter esce dal ripostiglio, la siringa debitamente sigillata in una tasca.

>Survival Mode on

>Obiettivo “Lizard” in esecuzione

>Modello di risposta “Inseguimento” in stand-by

>Ricerca posizione        >Triangolazione non disponibile

                                   >Sistema deduttivo autonomo    >Input sensoriali >Sistema visivo >TriCorp Research Foundation

>Ricerca sensoriale       >Ricerca visiva: nessun riscontro

                                   >Ricerca olfattiva >Obiettivo “Uomo Ragno” localizzato

>Nuovo obiettivo ricerca >Connors, Curtiss Dr.

                                   >Ricerca sensoriale in corso…   >Ricerca uditiva: obiettivo localizzato

>Modello di risposta “Inseguimento” interrotto

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta “Caccia” in esecuzione

>Survival Mode off

 

Laboratorio C-12.

-D’accordo, doc…l’hai voluto tu.

Connors si volta, appena in tempo per vedere arrivare un pugno sul suo naso. Indietreggia, e mentre nota il sangue uscire dal naso un altro pugno lo colpisce allo stomaco, facendolo cadere a terra.

-Ci si sente un po’ meno spavaldi quando non ci si può trasformare in un lucertolone di due metri, vero !?

Altri due calci vanno a segno. Cerca di afferrargli una gamba, ma Switch si teletrasporta alle sue spalle e con forza spinge un piede sulla sua schiena.

-Allora, questo siero lo cerchiamo o no ?

Connors digrigna i denti, cercando di non pensare al dolore. Non si farà sconfiggere da questo dilettante, da questo teppista, da questo maledetto sangue caldo… Inizia a sudare, e per un attimo sulle mani gli sembra di vedere delle squame. Chiude gli occhi e si calma: nessuna squama. Solo immaginazione o…

-Ti sei deciso o ne vuoi ancora ?

-D’accordo, basta così. Ti darò il siero.

 

Appena arrivato al suo laboratorio, Peter Parker sta già esaminando il suo sangue.

-Curioso…i miei anticorpi stanno già reagendo al veleno, forse non ha fatto in tempo ad iniettarmi una dose letale. Ma la cosa più interessante è questo veleno…la base è veleno di vipera, ma sono stati aggiunti almeno altri trenta veleni di serpenti diversi. E’ chiaramente artificiale… Chiunque sia riuscito a rendere stabile un composto del genere è un genio. Ci sono tracce di sistemi di lubrificazione, probabilmente così piccoli da entrare in un dente. Quel coso è a dir poco una meraviglia della tecnica…sarebbe facile farne una perfetta macchina assassina. Grande. Questo mi lascia con almeno due dozzine di potenziali mandanti !!!

-Ehi, Parker ! – lo chiama uno dei suoi colleghi, dall’entrata. Sul momento Peter non si ricorda il suo nome.

-Connors è imprigionato nel C-12 !

-Cosa !?

-Abbiamo sentito delle grida ed abbiamo cercato di entrare, ma la porta è bloccata…vieni a vedere !

“Dannazione, chi sarà stavolta ? Perché tutti i miei nemici devono essere così ripetitivi ? Potrebbero fare qualcosa di originale… Restarsene a casa a vedere la TV, per esempio !”

Peter si sbriga ad accorrere al laboratorio, trovando una mezza dozzina di persone. In circostanze normali potrebbe buttare giù la porta senza fatica, ma non può farsi vedere mentre lo fa.

-Dottor Connors ! Tutto bene, là dentro ?

 

-Datti una mossa, doc…non ho tutto il giorno per starti dietro ! Saprai dove hai messo il siero, no ?

-Resta calmo, Switch, so dov’è.

-Io sono calmo, ma non direi lo stesso per te. Hai cambiato idea e atteggiamento piuttosto in fretta…

-Ho dei…motivi personali.

“L’ho sentito, mente mi picchiava…qualcosa che cercava di emergere. E se Lizard fosse ancora dentro di me ? Se la cura non fosse stata definitiva ? Sapevo di non dover ricreare il siero, anche se i vantaggi di un siero perfettamente funzionante sarebbero stati indicibili…se la formula fosse stata esatta, anni fa, avrei riavuto il mio braccio senza trasformarmi in un mostro per anni. Non potevo lasciare che prendesse il siero…una volta trovato lo getterò dalla finestra, e non accetterò mai più di ricrearlo !!!”

-Eccolo – dice con voce incerta, prendendo in mano una fiala contentente un liquido denso e verde, quasi fosforescente.

-Okay, adesso dammelo. Molto, molto lentam-ehi, cos’è questo casino !?

Il Senso di Ragno pizzica violentemente ed i presenti si spostano, per lasciar passare il mostro dalla pelle verde e viola che si avvicina alla porta, muovendo velocemente la lingua.

Peter approfitta della confusione e si precipita a cambiarsi, mentre il mostro abbatte la porta incurante del portale chiuso che c’è dietro, che cade a terra come una moneta gigante.

Connors resta fermo, stringendo con forza la fiala. Switch è confuso, mentre il mostro si avvicina a scatti facendo dondolare la testa.

>Modello di risposta “Caccia” in esecuzione

>Unità identificata         >Connors, Curtiss Dr. >Classificazione: innocuo

>Obiettivo identificato    >Siero di Lizard

>Modello di risposta “Caccia” interrotto

>Modello di risposta “Acquisizione forzata” in esecuzione…

Con un gesto del braccio spinge Switch dall’altra parte del laboratorio, ad una velocità tale da non dargli il tempo di evitarlo con il teletrasporto. E’ davanti a Connors ora, gli artigli estratti e davanti alla sua faccia.

>Modello di risposta “Uccidere” >Categoria “Morte veloce” >Veleno artigli: morte in 8.4 secondi

Connors chiude gli occhi, sicuro di essere sul punto di morire.

 

Il mostro non riesce a muovere la mano, bloccata dalla ragnatela.

-Ehi, Mister Morso-al-primo-appuntamento…non ti stai dimenticando di qualcuno ?

Connors quasi non si accorge di aver aperto la fiala e di averla avvicinata alla bocca. Quando ne è conscio, la mano di Switch gliela strappa.

-Noi due avevamo un accordo, doc !

Il mostro si volta di scatto, non più interessato all’Uomo Ragno. Con un colpo di coda manda in aria la fiala, che rotea in aria per un istante. Switch crea un portale sulla sua traiettoria e Spidey lancia una ragnatela, ma il mostro salta e la inghiotte.

 

>Obiettivo “Siero di Lizard” completato

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Ricerca modello di risposta in corso…  >Modello di risposta non trovato >Errore: file proced.dec non trovato

                                                           >Ricerca obiettivi           >Errore: hardware biologico off-line

>Programmi      >Corpo-a-corpo disattivato

                        >Survival Mode disattivato

                        >Accesso remoto >Driver assente o danneggiato

                        >Hardware biologico      >Controllo endocrinologico >Attenzione: adrenalina al 472%

                                                           >Errore: grave squilibrio chimico

                                                           >ATTENZIONE: Attività sinapsi al 2743%

                        >ERRORE: controllo biologico disattivato

>Status unità non disponibile

>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?

>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?

>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?

>FATAL ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?

 

Switch e l’Uomo Ragno tengono d’occhio il mostro, incerti sul da farsi. Sembra in preda alle convulsioni, mentre la sua pelle diventa più spessa e la testa cambia leggermente forma, diventando ancora più simile a quella di un serpente.

-Dannazione, addio paga. Alla prossima, Spidey !

-Aspetta ! Che significa tutto questo ? Cos’è quest’affare !?

-Vorrei proprio saperlo anche io !

Switch scompare in un batter d’occhio. Il Ragno si avvicina lentamente al mostro, per poter saltare verso Connors e metterlo in salvo. Ma improvvisamente il mezzo serpente si riprende, guardandosi attorno come se si fosse appena svegliato.

Infine, inaspettatamente, corre verso la finestra e salta giù. Spidey corre a vedere dove sia andato, ma non lo vede da nessuna parte. Torna da Connors e gli mette una mano sulla spalla.

-Tutto a posto, dottore ?

-Spero di sì, Uomo Ragno…spero vivamente di sì.

-Lei ha capito qualcosa ?

-Sì, che non ricadrò mai più nei miei vecchi errori.

-Beato lei, dottore. Io invece, tanto per cambiare, ho idea che non scoprirò mai perché sono stato coinvolto…

 

Appartamento di Edward Freeman, un’ora dopo. Ci ha messo un po’ a decidere se richiamare o meno il suo nuovo capo, ma forse è meglio farlo…meglio tenerselo buono, nel caso gli serva ancora.

-Avresti dovuto richiamarmi da diverso tempo, Switch. Rapporto.

-E’ andata male. Ho perso il siero.

-“Perso” ?

-Sono saltati fuori l’Uomo Ragno ed un uomo-serpente, che si è preso la fiala…

-Un uomo-serpente ?

-Lo so che sembra pazzesco, ma…

-Descrivimelo !!! – c’è molta rabbia nella sua voce, adesso.

-Uh…un po’ meno di due metri, verde e viola…lunghi artigli viola, una coda con delle punte…

-Era muto, non è così ?

-Non ha fatto neanche un suono. E’ importante ?

La risposta non arriva subito. Anche se deformata, la sua espressione indica chiaramente una profonda indecisione.

-Voglio quell’essere, Switch. Catturalo per me.

-Cosa !? Stiamo scherzando ? Io sono un ladro, non un veterinario !

-70.000 dollari in contanti.

-Dove devo consegnarlo ?

 

>Setup

>Operazioni in corso     >Nessuna operazione in corso

>Ricerca obiettivi           >Errore: inserire codice di attivazione     >********            >Errore: codice errato

>Memoria di base         >Errore: file id.sys non trovato

>Sistema decisionale autonomo: nuovo programma “Creazione file di sistema”

>Nuovo file id.sys caricato

>Memoria di base attivata  >Memoria genetica attivata   >Identità animale attivata

>Codice di attivazione cancellato

>Nuovo file “Codice di attivazione” caricato

>Ricerca obiettivi   >Nuovo programma “Nessun obiettivo” caricato

>Memoria protetta         >Inserire codice            >*****

>File vocale caricato: in esecuzione…

 

-Sono l’Agente NK-354 delle Avanzate Idee Meccaniche. Inserisco questo programma nel caso in cui l’unità Marasso sia recuperata in condizioni non operanti, e necessiti di riparazioni. Il nome del soggetto è Roland Burroughs, nel caso vi interessi saperlo. Ma Burroughs è morto da diverso tempo ormai. Le modifiche genetiche e meccaniche al suo corpo sono ancora funzionanti, quindi stiamo per riportarlo in vita e migliorarlo. Abbiamo apportato modifiche genetiche molto superiori alle precedenti, unendo il DNA del soggetto ai campioni di dozzine di serpenti ed altri rettili. Il suo corpo è stato perfezionato per essere la macchina assassina più letale che sia mai stata creata, direttamente sotto il controllo dell’AIM tramite Accesso Remoto. La personalità di Burroughs è stata cancellata, ed abbiamo inserito in sofisticatissimo software semi-senziente. Avendo bisogno di una guida, abbiamo utilizzato gli schemi di pensiero di un serpente; tutti i dettagli relativi sono nel file id.sys.

Se il software è stato danneggiato, è probabile che l’unità sia in Survival Mode, un insieme di programmi che assicura la sua sopravvivenza autonoma ed il suo ritorno all’AIM. Nel caso il Survival Mode sia stato danneggiato, o se le batterie interne si sono scaricate, è necessario resettare l’intero sistema e ripartire da capo, per evitare che l’intelligenza del serpente si risvegli senza l’attività inibitrice del software. Per riparazioni dell’hardware, contattare la divisione CX-17. >Fine esecuzione

 

>Setup

>Status unità    >Nome unità: Marasso

                        >Obiettivi: Nessun Obiettivo

                        >Posizione: non disponibile

                        >Hardware        >Sistemi offensivi: operativi 100%

                                               >Bio-sistemi: operativi 110%

                                               >Carica batteria 83.9 % >Ricarica continua disponibile

                        >Software         >Memoria di base: operativo 74 %

                                               >Memoria protetta: operativo 100%

>Accesso remoto  >Programma cancellato

>Programma “Lizard” cancellato

>”Identificazione agenti AIM”      >Programma cancellato

>”Ritorno automatico base AIM” >Programma cancellato

>Survival Mode      >Programma cancellato

>Programma di ricerca  >Ricerca “Uomo Ragno” cancellata

                                   >Ricerca “Connors, Curtiss Dr.” cancellata

                                   >Ricerca “Siero di Lizard” cancellata

>Protocolli di riconoscimento

>Indice >Aggiungi         >”Switch”

                                               >Inserire fattori visivi

                                               >Inserire fattori olfattivi

                                               >Inserire fattori uditivi

>Unità classificata “Incerto”

>Categoria: paraumano

>Classificazione: ostile

>Modello di risposta previsto: “Caccia”, “Acquisire dati”, “Uccidere”

>Nuovo programma “Acquisizione dati Marasso” caricato

>Nuovo programma “Acquisizione dati NK-354” caricato

>Nuovo programma “Caccia” caricato

>Nuovo programma “Acquisizione dati Switch” caricato

>Nuovo programma “Uccidere Switch” caricato

>Esecuzione in corso…

 

CONTINUA…

 

 

 

Note

Altro episodio anomalo, in cui diversi nodi vengono al pettine: prima di tutto l’identità del mostro resuscitato nel #8, ma anche i rapporti di Freeman con la sorella Dana e con il padre, finora solo vagamente accennati (non che questo numero sia un mostro di chiarezza in tal senso, aspettate ancora un po’).

Nonostante le varie spiegazioni, a molti di voi sarà rimasta la domanda “ma chi accidenti sarebbe Marasso !?”. Nessun problema, dato che è rimasto davvero ben poco della vecchia versione…ma se vi interessa saperne di più su Marasso (in originale Death-Adder) seguite guardate questa e questa scheda.

Qualche spiegazione sullo stato del dottor Connors: la rigenerazione del suo braccio e la sua cura dalla trasformazione in Lizard si sono viste nella serie Marvel IT dell’Uomo Ragno…a proposito, questa apparizione dell’Arrampicamuri si svolge più o meno dopo il #29 della sua serie personale.

Nel prossimo numero verremo a conoscenza dell’identità del nuovo datore di lavoro di Switch, oltre naturalmente alla conclusione della saga di Marasso…destinato a restare nei paraggi per molto, molto tempo !

Un’ultima cosa: il titolo è tratto dall’omonima canzone di Jim Morrison

 

 

VILLAINS #12

 

SNAKE EYES

 

 

Shattensburg, Polonia. A venti chilometri dai confini della Germania. Sono le quattro di notte, le strade sono ancora più deserte di quanto non lo siano di giorno. In una locanda chiusa per ristrutturazione da cinque anni, una scala porta ad uno scantinato.

La stanza è immersa in un buio innaturale, infranto solo dalla luce della fiamma di una candela posta al centro di un tavolo.

Illumina a malapena le quattro persone, coperte di pesanti abiti invernali per il freddo ancora più pungente dell’oscurità.

-Un tempo non sarebbe stato così. Non ci saremmo dovuti rintanare, avremmo gridato ai quattro venti chi siamo e-

-Non siamo rintanati. Siamo al sicuro, qui.

-E tu come chiameresti il nascondersi per non essere trovati ?

-Piantatela, voi due. Prima di ripensare ai vecchi tempi non dovremmo aspettare di essere al completo ?

-Guarda guarda – la voce proviene dalle scale che danno sulla stanza; la debole luce lo illumina a malapena, mentre si toglie il cappello e lo appoggia al muro – Torno da una vacanza e mi ritrovo il Circolo delle Ombre riunito senza saperne niente !

-Abbiamo cercato di contattarti. Dov’eri finito, Shades ?

-Ho qualcosa per le mani, roba grossa. Molto grossa.

-Anche noi abbiamo avuto da fare. Ti ricordo che il Cacciatore d’Ombre è ancora in attività. Ci è già costato Shift.

-Solo il Nonriflessosei poteva essere così stupido da farsi trovare. No, ho cose molto più serie in ballo.

-Come i favori che hai fatto all’Oscuro ? Cominci a venderti ?

-Piantala di giudicarmi e ascolta, ‘due. Credo di aver trovato una matrice.

-Dov’è la novità ? Ne scoviamo a dozzine, ogni decennio.

-Questo è diverso. Questo ha davvero del potenziale, anche se per ora è una mezza cartuccia. Pensa che crede sia tutto merito di una macchina ! Gli hanno dato a bere delle puttanate incredibili su altre dimensioni e cose così, ho cercato di farmelo buono ma è roba troppo grossa per lui.

-Quindi possiamo sfruttarlo.

-Con la dovuta preparazione…sì.

-E se lo portassimo qui ?

-Rovineremmo tutto, ‘cinque. Dopotutto potrei anche sbagliarmi. Per questo ho deciso di tenerlo un po’ sotto osservazione.

-Non sfruttare la tua autonomia più del dovuto, Shades. Ricordati che devi comunque seguire la volontà del Circolo; non tolleriamo i cani sciolti.

-Tremo già tutto, ‘due. Ora vi lascio alla vostra piccola riunione condominiale, ho affari urgenti da sbrigare.

Riprende il cappello e ricomincia a salire le scale. Una voce roca, pesante, lo ferma.

-Si prospetta una guerra, Shades ?

-Sei sempre il solito, ‘uno…

Sale le scale, le mani in tasca ma incurante del freddo. Poi si volta, accertandosi che gli altri lo vedano, e sorride.

-…si prospetta un massacro.

 

New York, prima mattina. Un palazzo come tutti gli altri, almeno a prima vista. Edward Freeman esce di casa, come sempre con gli occhiali da sole anche se oggi vedere un raggio di sole è fuori discussione.

“Figuriamoci se le cose potevano andare bene, una volta tanto. Se quel mostro non si fosse messo in mezzo a quest’ora avrei cinquantamila dollari in tasca. E’ da quando ho smesso di lavorare per Hammer che non vedo il becco di un quattrino, escludendo quell’affare con lo Spettro. Spero di non essermi giocato anche questo lavoro…il fatto che il mio misterioso capo abbia voluto vedermi dovrebbe essere un buon segno. Credo”

Si dirige come sempre nel vicolo più vicino, per poter usare tranquillamente un portale di teletrasporto. Nota qualcosa di strano…è la prima volta da quando abita in quel palazzo che Dave non è sulla scala quando esce.

Freeman chiude gli occhi ed il suo “Senso d’Ombra” gli fa capire all’istante di essere seguito. Si ferma e torna indietro, con discrezione. Non ha ancora imparato ad usare alla perfezione questo trucco, quindi non è sicuro di chi lo stia seguendo.

I suoi sospetti vengono confermati alla vista di un giovane con la faccia costellata di piercing.

-Dave…

-Spacker Dave !

-Non hai niente di meglio da fare ?

-Volevo solo vedere dove andava, mr. Smith. Viene sempre in questo vicolo…

-Non sono affari tuoi, Dave…ti conviene decisamente tornare dentro.

Un’espressione da duro rende più convincente il consiglio, e Dave torna nel palazzo.

“Faccio decisamente schifo nel tenere i segreti. Joan ha visto il costume, Dave crede sia un gangster e sa dove vado, Dana è riuscita a scoprire dove vivo…aaahh, certe volte non c’è proprio gusto nel fare il super-criminale…”

Immerso in pensieri del genere, Freeman non nota che Dave lo osserva usare un portale già per la seconda volta.

-Avevo ragione ! Mr. Smith è una specie di mutante ! Figo ! Aspetta che lo dica al signor Rotondi…

 

Freeman esce dal portale a dieci isolati di distanza, nell’ennesimo vicolo. Bastano pochi passi per arrivare ad un garage. E’ chiuso, ma teleportarsi dall’altra parte è uno scherzo. Ci sono dei suoni metallici ed un lungo fastidioso ronzio, prima che una parte di pavimento sprofondi.

Nello stesso istante, una figura nell'ombra striscia lungo le pareti. Dondola la testa ed estrae velocemente la lingua biforcuta, in cerca di una scia ben precisa.

 

>Setup

>Status unità    >Nome unità: Marasso

                        >Obiettivi: Nessun Obiettivo

                        >Posizione: non disponibile

>Programma "Caccia" in esecuzione

>Ricerca sensoriale       >Ricerca visiva: nessun risultato

                                   >Ricerca olfattiva: obiettivo "Switch" localizzato

>Programma completato

>Ricerca modello di risposta in corso...

>Programma di risposta "Acquisizione dati" in esecuzione...

 

Cinque metri sotto si estende una rete di larghi corridoi, ricoperti di strane tubature. Ha già visto cose del genere in una base AIM, contengono grossi fili utilizzati per trasportare dati ed energia.

-Sei in ritardo di un minuto e otto secondi – annuncia una voce roca proveniente da un altoparlante.

-Dovevo timbrare il cartellino ?

-Dovevi portarmi il Siero di Lizard !!! Presentati alla sezione 7-D per la tua punizione.

-Ehi, non si era parlato di niente del genere !

Si apre automaticamente una porta di fianco a Switch. Con passo incerto entra nella stanza, colma di computer e di cavi che scendono dal soffitto per convergere sulla testa dell'essere che si trova davanti a lui. Deve concentrarsi parecchio prima di credere si tratti di qualcosa di vero e non di un'illusione ottica. Quella che vede è veramente una testa enorme, alta più di un metro e mezzo, attaccata ad un corpo visibilmente gracile. Il volto non è orribile solo per le sue dimensioni, ma anche per le rughe innaturali che lo rendono estremamente minaccioso. E per gli occhi, ricolmi di energia impalpabile.

-Ehi, io ti conosco...tu sei quel Modec...

-M.O.D.O.K.

-Già. Ho sentito dire che eri morto.

-In questi tempi, in cui la tecnologia può creare la vita e la scienza può manipolarla a suo piacimento, la definizione di morte è quantomeno in discussione.

-Come ti pare. Non mi sembri in ottima forma, neanche rispetto a...beh, a quello che dovresti essere.

-La tua sfrontatezza dimostra che non ti impressioni facilmente. E' una dote rara nei criminali.

-Se ti consola, continuo a trovarti parecchio strano.

-Le opinioni estetiche dei cervelli inferiori non mi tangono. Ti avevo affidato una missione, Switch. Che ne è stato del Siero ?

-Sembra fosse un premio più ambito del previsto. E' saltato fuori un mostro che ha...ehm...inghiottito tutto il siero.

-Un mostro ?

-Una specie di rettile.

-Detesto i rettili. Tuttavia, la missione che ti avevo affidato non era delle più semplici. E qualunque essere sconosciuto in grado di superare un mio piano non può

essere ignorato facilmente.

-Il tuo piano ? Ehi, ho fatto io tutto il lavoro ! Tu mi hai solo detto dove si trovava Connors !

-Sono sempre stato dell'opinione che il capo abbia sempre ragione.

-Io invece credo che se il capo vuole avere ragione a tutti i costi può anche fare il lavoro da solo.

-Non forzare troppo la mia mano, Switch. Potrei decidere di essere meno magnanimo ed usare su di te la mia frusta mentale.

-Dimentichi che posso essere dall'altra parte della città in meno di un secondo. E poi non mi sembri nella condizione di sprecare energie. Senti, lasciamo da parte le frasi ad effetto e parliamo d'affari. Non è colpa mia se il Siero è andato perduto, quindi non hai motivo di licenziarmi. Dammi un altro incarico e vedremo.

-Molto bene. Voglio che mi porti il rettile che ti ha sconfitto.

-Cosa !? E dove dovrei cercarlo ?

-Perché non lo scopri da solo ? Se non ne sei in grado puoi anche non tornare.

 

Switch torna indietro, utilizzando di nuovo l'ascensore nascosto per risalire. Questa volta però il meccanismo si blocca, ed è costretto a teleportarsi in superficie.

"Questo posto cade a pezzi. E' chiaro che o Modok ha messo su casa di recente o che non è poi così in gamba come vuol far credere. Se non avessi un gran bisogno di soldi me ne sarei già andato..."

Uscendo dalla base nascosta nota quattro uomini con giacche pesanti scaricare delle casse davanti al garage. Si avvicina con cautela, pronto a creare un portale da un secondo all'altro.

-Che state facendo qui ?

I quattro si voltano fissandolo con uno sguardo poco raccomandabile.

-Non sono affari tuoi - risponde uno di loro con un accento molto pesante, ma che Freeman non riconosce.

-Io ci lavoro qui, e mi hanno detto di non lasciar entrare nessuno.

-Anche a noi.

“Posso non riconoscere l'accento ma ho riconosciuto il rumore di un coltello che scatta. Questi non sanno con chi hanno a che-“

-Voi lascia in pacie ragazzo - l'accento proveniente dalla limousine è il più orribile che si sia mai sentito, ma ha il suo effetto: il coltello viene rimesso al suo posto.

-Tu lavora per grosso testone, sì ? Tu Switch ?

-Può darsi.

-Allora non preoccùpa, anche io socjo in affari con grosso testone. Ie tu non vuole litigare con miei ragazzi, giusto ?

-Giusto.

-Tu bravo ragazzo ! Ora va, noi finiamo consiegne.

-Sentito il pakhan ? Va !

Freeman si allontana a lunghi passi, senza guardare indietro.

"Quello doveva essere il nuovo boss della zona, il pakhan Ran mi pare. Che c'entra Modok con la mafia russa ? C'è qualcosa in tutta la faccenda che non mi quadra per niente. Adesso non ho tempo per pensarci, devo rintracciare quel coso e non ho la minima idea di come farlo !!!"

Una leggera concentrazione rende i suoi occhi completamente neri, ed un portale dimensionale si apre davanti a lui.

 

>Programma "Acquisizione dati" completato

>Ricerca modello di risposta in corso...

>Hardware >Sistema vocale >Driver assente o danneggiato

>Ricerca modello di risposta in corso...

>Modello di risposta "Attacco" in esecuzione...

 

Marasso salta sulla limousine con una grazia incredibile per la sua massa, rimbalza fino ad aggrapparsi ad un lampione con la coda e sfrutta la spinta per arrivare alle spalle di Freeman. Sulle sue spalle appare l'ombra del serpente e all'istante scatta il suo sesto senso. Non c'è tempo per creare un nuovo portale o per teleportarsi direttamente, il mostro gli è già addosso e la spinta è sufficiente a far cadere entrambi oltre il portale esistente.

Il serpente si muove così velocemente da non dare spazio a strategie complicate. Più per disperazione che per abilità, Freeman lo afferra e riesce a farlo rotolare via, sbattendo contro il muro.

“Cazzo, mi sono quasi slogato un braccio…quanto pesa quell’affare !?”

>Stabilità compromessa >Giroscopi interni ricalibrati

Si scaglia verso l’avversario nel tentativo di colpirlo con gli artigli, ma Freeman riesce a teleportarsi a mezzo metro di distanza. Senza scoraggiarsi, Marasso sposta il braccio per colpirlo, invano. Altri due colpi vanno a vuoto, e l’uso della coda si dimostra altrettanto inefficace.

>Bersaglio riposizionato

>Bersaglio riposizionato

>Bersaglio riposizionato

>Bersaglio riposizionato

-Posso anche andare avanti tutto il giorno, se non hai proprio niente di meglio da fare !

>Modello di risposta inefficace   >Opzioni >Nuovo modello ?

                                                             >Resa ?

                                                             >Modifica ?     >Livello letale

                                                                                  >Livello forza

                                                                                  >Livello velocità >Velocità 2x

                                                             >In esecuzione…

Gli artigli sfiorano l’addome di Freeman, che riesce a farsi indietro quanto basta per sopravvivere, ma non abbastanza da evitare il dolore.

Si ferma per controllare la ferita e constatare l’uscita di sangue, anche se in quantità limitata. C’è solo il tempo per alzare la testa, spalancare gli occhi e vedere cinque artigli viola diretti contro la sua faccia, per fargli capire di aver già perso la battaglia in partenza. E teleportarsi.

Gli artigli si conficcano nel muro, lasciando Marasso senza preda a guardarsi intorno.

>Ricerca bersaglio

>Protocolli di riconoscimento     >Esame visivo: nessun riscontro

                                               >Esame olfattivo: nessun riscontro

                                               >Esame uditivo: nessun riscontro

>Bersaglio perso

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta “Caccia” in esecuzione…

 

Nel suo appartamento, Freeman si medica come meglio può.

-Ancora qualche centimetro e mi avrebbe squartato, invece di graffiarmi soltanto. Ma che gli ho fatto !?

L’urlo di una donna lo mette in allarme, facendolo scattare verso la porta.

-Joan. E’ troppo sperare che non c’entri niente ?

Si rimette la giacca, sperando che il taglio ed il sangue non si notino troppo. Poi fruga in un cassetto per estrarre la sua pistola. Controlla che sia carica.

-E’ ora di guadagnarsi da vivere.

Esce dal suo appartamento, incrociando Joan che è appena scappata dal suo. Nel vederlo sembra ancora più terrorizzata, ma alla vista di mister Rotondi che esce (con fatica) dalla sua porta in qualche modo la rassicura.

-Che è successo ? – chiede il grassone.

-U-un mostro ! Fuori dalla finestra !

“Come fa ad avermi già trovato !?” si meraviglia Freeman, mentre una finestra si rompe ed una massa di carne e metallo cade sul pavimento. C’è solo il tempo di vederlo e di estrarre la pistola, prima che Marasso salti verso di loro.

>Bersaglio localizzato

>Modello di risposta “Uccidere”  >Categoria “Morte veloce”

Il primo proiettile rimbalza sui suoi pettorali, ricoperti da uno spesso strato di squame verdi, fino a conficcarsi nella porta. Il secondo lo manca, passando di fianco al collo di cinque centimetri ed uscendo dalla finestra. Il terzo gli si conficca in gola, quando è proprio davanti a Freeman.

>ATTENZIONE: danni sistemi interni rilevato

>Diagnostica in esecuzione…

>Branchie non disponibili  >Riparare ?    >Riparazione non disponibile

>Disabilitare respirazione subacquea

>Ripresa modello di risposta

Il dito è già sul grilletto, pronto a sparargli in testa. Meno di due secondi dopo essere stato colpito in gola, Marasso con uno scatto rapidissimo scaglia via la pistola di Freeman, che si danneggia irreparabilmente colpendo il muro. Marasso si alza in piedi, in tutta la sua altezza che di solito viene nascosta dalla sua andatura, e si scaglia contro il bersaglio.

Joan distoglie lo sguardo mentre Marasso si schianta contro un portale nero di un metro e mezzo di diametro. Spalanca le fauci e lo morde, ma il portale chiuso è pressoché indistruttibile ed i suoi denti aguzzi non si spezzano solo per miracolo. Approfittando del disorientamento, Freeman spinge in avanti il portale per sbilanciarlo e lo fa scomparire. Davanti alle sue mani appaiono due portali, che sbatte con violenza sui canali uditivi del mostro.

Solo adesso si ricorda di non essere solo e guarda i suoi due vicini mordendosi un labbro. Marasso si sta già rialzando. Freeman corre verso le scale, spingendo a terra Joan lasciandosi scappare un rabbioso

-Fuori dai piedi !!!

Marasso lo insegue, con passi pesanti ma agili. Rotondi e Joan si fissano sconvolti, poi li seguono con estrema cautela.

Freeman salta giù dalla rampa di scale, cadendo dentro un portale che lo porta al primo piano. Sulle scale, Spacker Dave osserva la scena meravigliato, per poi scansarsi quando vede un rettile di duecento chili cadere nella stessa direzione.

-Ehi, forte ! Ma che era !?

Poi vede gli altri due inquilini correre (per quanto lentamente, nel caso di mister Rotondi) verso di lui, decisamente agitati.

-Dove… - ansima Rotondi, appoggiato alle scale – …dove sono andati ?

-Credo verso il seminterrato. Andiamo anche noi ?

-Non dovremmo chiamare la polizia ? - chiede con enorme timidezza Joan.

-Chiamala tu ! Io voglio andare a vedere ! Aspetta Dave, vengo anch’io !

Rosicchiandosi le unghie con fare quasi isterico, anche Joan decide di seguirli.

 

Il terzo calcio butta giù la porta che dà sulle scale della cantina, e Freeman scende. Si sbriga a richiuderla e a sigillarla con un portale chiuso, sentendo subito dopo tutto il peso del rettile che gli si scaglia contro.

Corre fino alla fine delle scale, dove riprende fiato.

-Accidenti, l’ho scampata bella. E ora che faccio !? Posso teleportarmi via di qui, ma sono sicuro che riuscirebbe a trovarmi…se mi ha trovato ore dopo il nostro ultimo incontro può benissimo farlo. E prima o poi dovrei comunque tornare qui. Dio, come vorrei avere ancora quella pistola dell’AIM !

I colpi si fanno sempre più forti, la porta non reggerà a lungo. Il portale ha sopportato i pugni della Cosa e di Blob, dovrebbe essere invalicabile…

>Modello di risposta inefficace   >Opzioni >Nuovo modello ?

>Ricerca modello di risposta in corso…

>Modello di risposta non trovato

>Analisi >”Vicolo cieco” >Elaborazione grafica    >Porta

                                                                                  >Materiale sconosciuto

                                                                                  >Passaggio agibile “Porta/Materiale sconosciuto” >12.75 x 7.40 cm

Marasso apre la porta con un movimento incerto. Poi si abbassa ed infila una mano nello spazio che c’è tra la porta ed il portale, con l’altra mano e con la coda si tiene fermo e spinge il portale. Gli oppone una certa resistenza, ma con un po’ di lavoro riesce a spostarlo di quanto basta per poter passare. Striscia sotto e si rialza in piedi, scendendo le scale. I tre vicini di Freeman scendono dalle scale e si avvicinano, notando che il portale è scomparso.

Si sentono dei rumori provenienti dalla cantina, provocati dagli artigli di Marasso che cercano di colpire un bersaglio che si teletrasporta di continuo.

Dave è il primo a scendere in cantina, mentre Joan cerca di aiutare Rotondi a fare altrettanto dopo essersi incastrato nella porta.

 

>Bersaglio riposizionato

>Bersaglio riposizionato

>Bersaglio riposizionato

-Senti, io non ti ho fatto niente ! Il Siero te lo sei preso, no !?

>Hardware >Sistema vocale >Driver assente o danneggiato

Marasso si ferma e si assicura che Freeman sia fermo. Si fissano negli occhi, cercando di prevedere quale sarà la prossima mossa dell’avversario.

Poi Freeman sorride ed allarga le braccia.

-Senti, ne ho proprio abbastanza. Vuoi uccidermi ? Avanti, vipera troppo cresciuta. Dacci sotto.

Marasso inclina la testa e lo fissa con stupore. Freeman batte leggermente contro il muro, avendo intravisto Dave. Poi indica lo scaffale che è proprio di fianco.

Il mostro si lancia contro di lui, sbattendo contro il muro quando si teleporta, e conficcando gli artigli nel muro. Dave spinge lo scaffale, che cade su Marasso.

-E’ ancora vivo ! – nota inutilmente Dave, vedendolo dimenarsi per estrarre ancora le mani.

Rovistando velocemente trova una sbarra di ferro, probabilmente rimasta lì dopo qualche lavoro fatto nel palazzo, e colpisce ripetutamente l’animale in trappola, sul collo. La spessa coda si alza per disarmarlo, fino a quando Freeman non nota una squama leggermente più chiara delle altre e con tutta la sua forza conficca lì la sbarra. La coda si ferma e Marasso smette di dimenarsi, accasciandosi a terra.

-Sogni d’oro, coglione.

Joan e Rotondi entrano nella cantina, osservando a bocca aperta il mostro. Poi, insieme a Dave, fissano Freeman.

-Signor…Smith… allora lei è… - si lascia scappare Spacker.

-Ecco…io…

“Okay, non è ancora detta l’ultima parola. Posso ancora salvare la mia identità segreta, no ? Posso sempre inventarmi una spiegazione, una assurda serie di eventi che possa spiegare… Naaah. Chi me lo fa fare…”

-Sì, sono un super-criminale. Mi chiamo Switch.

Lo guardano stupefatti, senza sapere cosa rispondere. Poi Dave sorride.

-Figo !

 

Nei minuti successivi, Freeman e Spacker Dave estraggono con fatica gli artigli dal muro e distendono il mostro sul pavimento.

-Wow. Con questi cosi si può fare veramente male a qualcuno… - osserva Dave mentre esamina le mani.

-Insisto… dovremmo chiamare la polizia…

-Sì certo, dopo aver nascosto un pericoloso super-criminale nel vostro palazzo per settimane ed averlo aiutato nelle sue attività criminali.

-Ma…non è vero…

-Ma la polizia non lo sa, Joan. Il primo a spifferare qualcosa fa la fine di questo coso, sono stato chiaro !?

-S-sì mister Smith.

-Ma esattamente cos’è questo ? – chiede Rotondi, chinandosi poco agilmente per esaminare Marasso.

-Un assegno da cinquantamila, se mi va bene.

-Sta scherzando, vero !? Guardi qui !

Rotondi toglie la squama che Freeman ha colpito, che nasconde una presa estremamente complicata.

-Soltanto questa vale almeno diecimila dollari, figuriamoci il resto !!!

-Tu che ne sai ? Non importa. Ma a che serve ?

-Per immettere dei dati, immagino.

-Aspetta, vuoi dire che è una specie di robot ?

-Non lo so, io mi intendo solo di computer. Però probabilmente…qualcosa del genere.

-Hhhmmm. Meglio assicurarsi che sia veramente K.O., prima che mi ammazzi il capo.

-E chi è ?

-Fatti gli affari tuoi, Dave. Conoscevo qualcuno che potrebbe essermi utile, potrei rintracciarlo. Nel frattempo voi fategli la guardia.

-Cosa !?!? E se si sveglia e ci ammazza !?

-Se non lo fate vi ammazzo io, ciccione. Restate qui.

 

Venti minuti dopo, in un bar poco pulito di Manhattan. Switch si teletrasporta appena davanti alla porta d’entrata. Quando entra, i pochi clienti ridono del suo costume completamente nero. Indifferente, si avvicina al bancone.

-E tu chi saresti, l’uomo nero ?

-Ho bisogno di un’informazione.

-Tu guardi troppi film, ragazzo…qui si beve e basta. Quindi ordina o porta il tuo culo mascherato in un altro bar.

-Lo chiederò gentilmente, allora.

Indica uno dei tavoli e di fianco appare un portale. Si muove lentamente, ingoiandone metà.

-Ehi, che stai facendo !? Dov’è il resto ?

Un altro portale si materializza di fianco a Switch, lasciando fuoriuscire il resto del tavolo.

-Sto cercando il Corvo.

I due portali si chiudono, tagliando a metà il tavolo. Il barista deglutisce e si sbriga a rispondere.

-Sei fortunato, ha ricominciato a venire qui dopo parecchio tempo. Si dice lo avessero preso alla Stark.

-Detesto ripetermi…

Indica il barista ed un portale appare proprio di fronte alla sua testa, avvicinandosi lentamente.

-Va bene, va bene ! E’ sulla ventiquattresima, non so altro !

-Sta ancora al suo vecchio appartamento ?

-Sì, sì !

Il barista riapre gli occhi, senza vedere più il super-criminale.

Nel frattempo, Freeman è già riapparso davanti all’appartamento in questione.

“Per fortuna una volta ci ero venuto, dopo il lavoretto per cui mi aveva dato una mano. Devo dire che esercitarsi sui trucchi coi portali è stato…cazzo, ora che ci penso potevo sconfiggere così il serpente !!! Merda”

Bussa alla porta, ripetutamente. Dopo qualche minuto un ragazzo con diversi piercing ed occhiali da sole di dieci anni fa gli apre.

-Immagino non sia un telegramma cantato.

-Sei Corvo, l’hacker ?

-Non più, adesso sono pulito. Quindi puoi anche andartene subito.

-Se ti dicessi che ho per te un sistema operativo mai visto prima da studiare per poi venderlo al migliore offerente ?

Corvo sembra interessato, ma lo guarda perplesso.

-Come sai di me ?

-Hai una certa fama ormai. So che eri uno dei migliori, tanto che ti hanno ingaggiato per piratare la Stark e che poi ti hanno anche assunto per un po’.

-Ora sono libero, ma non faccio più l’hacker.

-Quanto vuoi ?

-Dipende da cosa devo sistemare.

-Prendi tutta l’attrezzatura che ti serve, saremo a destinazione in un lampo.

Dieci minuti dopo, Switch e Corvo appaiono nella cantina del palazzo di Freeman, trovando sul posto i tre soliti vicini.

-Corvo…questi sono i miei complici, e quello è il tuo lavoro.

-Non ci posso credere…

Lascia a terra tutte e tre le borse nere che ha portato con sé e corre verso Marasso, esaminando la presa.

-Porca miseria, questo è un cyborg ! Da dove viene ?

-Non ne ho la minima idea. Mi hanno ingaggiato per catturarlo, ma secondo me posso guadagnarci di più se me lo tengo. Quanto vale ?

-Voglio prima esaminarlo. Passami il portatile, voglio cercare di collegarmi. Andiamo direttamente nel cervello del serpente…

 

Un’ora dopo, una volta trovato il cavo giusto, lo schermo del portatile di Corvo si riempie di dati.

-Incredibile…

-Allora, cos’è ?

-E’ un cyborg A.I.M. Mai visto niente del genere…tessuti mutati geneticamente, armi cibernetiche ad assetto variabile… tutte cose alla portata dell’AIM forse, ma questo cervello è straordinario.

-Perché ?

-Guarda qui…

>Specifiche di sistema  >Nome unità: Marasso

>Hardware        >Sistemi offensivi          >Artigli >Massima estensione 23 cm >Mobilità: 74 operazioni eseguibili

                       >Coda  >Massima estensione 1 m >Velocità massima 80 km/h

                       >Zanne >Massima estensione 7 cm

                        >Bio-sistemi                 >Scorta veleno: 0,5 litri

                                                           >Adattabilità endocrinologica: 0,2 litri

                        >Carica batteria            >Durata massima senza ricarica: 720 ore

>Software         >Cervello rettile >Survival Mode

                                               >Debug Mode

                        >Memoria di base: 200 terabyte

                        >Memoria protetta: 300 terabyte

                        >Memoria dinamica: 300 terabyte

 

-Che vuol dire “Cervello rettile” ?

-Ho guardato le specifiche ed i file informativi, e ancora non ci credo. Stai a sentire: hanno preso un super-criminale morto, tale Marasso, e lo hanno rianimato.

-Perché ?

-Perché potevano farlo, e perché costa molto meno che creare un essere artificiale. Hanno riassemblato tutto il suo corpo, trasformandolo in una specie di super-rettile cyborg, rendendolo la più letale macchina per uccidere che abbia mai visto. E non è finita: gli hanno tirato fuori il cervello e l’hanno sostituito con quello di un serpente geneticamente alterato, hanno scritto un software che potesse gestire la sua mente e gli hanno messo nella testa un microcomputer che lo comandasse. Del Marasso originale dev’essere rimasto a malapena lo scheletro.

-Non ho capito niente. Quanto può valere ?

-Stai scherzando !? E’ inestimabile !!! Qui stiamo parlando di un’intelligenza artificiale totalmente adattabile, con una memoria immensa ed un sistema offensivo più che sufficiente a fare una strage. Non ha prezzo, sia da un punto di vista scientifico che criminale.

-E MODOK voleva darmi solo cinquantamila ! Quel bastardo…

-Aspetta, vuoi dire quel MODOK ?

-Ne conosci altri ?

-Non devi assolutamente consegnarglielo. Qualche anno fa Marasso…voglio dire il primo Marasso, insomma questo qui prima che lo rimettessero a nuovo… beh, aveva ucciso MODOK. Poi hanno ricostruito anche lui, certo, ma sono sicuro che se lo avesse tra le mani…

-Quindi è stato l’AIM a mandarlo a prendere il Siero di Lizard ?

-Non lo so, ma non credo. Se sono stati loro, di sicuro adesso non lo controllano più.

-Come fai a dirlo ?

-Per due motivi. Primo, ha disabilitato il programma di controllo remoto, che permette di controllarlo a distanza…è una cosa che l’AIM mette in tutte le sue creazioni artificiali, dopo i disastri degli Adattoidi. Secondo, il cervello rettile ha preso il controllo del computer ormai, e in sostanza si controlla da solo.

-Grande. A che mi serve un cyborg rettile se non posso usarlo ?

-Meglio decidersi in fretta. Sta per svegliarsi.

-Cosa !?

-Guarda qui:

>Debug Mode

>In attesa di istruzioni…  >Tempo residuo: 0 ore 03 minuti

 

-Vedi ? Anche se non accetta più istruzioni interne, colpendo la presa avete lanciato il programma di riprogrammazione. Si è fermato in attesa di istruzioni, e non ricevendo i dati che si aspetta ripartirà tra meno di tre minuti.

-Possiamo dargli degli ordini ?

-Credo di sì, ma il cervello rettile potrebbe non accettarli. Dovrebbero essere semplici.

-Come funzionano i programmi ?

-Cosa ?

-Muoviti ! Dobbiamo dirgli cosa fare !

-Spero di aver capito bene come…

>Debug Mode

>Setup

>Status unità    >Nome unità: Marasso

                        >Obiettivi: Nessun Obiettivo

                        >Posizione: non disponibile

>Exit

>Creazione nuovo obiettivo  >Creazione nuovo file di sistema  >Attendere…

>In attesa di istruzioni

-Ci siamo. Che gli dico ?

-C’è un modo per dirgli di obbedire alle istruzioni altrui ?

-Ci provo.

>Set firewall 0

>Priorità cervello rettile: livello 2

>Priorità dati esterni: livello 1     >Abilitare tutti i dati esterni ?     >Selezionare fonte

>Protocolli di riconoscimento: elenco     >A

                                                           >B

                                                           >C

                                                           >D

                                                           >E

                                                           >F

-Non c’è modo per farlo obbedire e basta, ma posso dirgli a chi ubbidire.

-Da questo elenco ?

-Sì. E’ una lista di tutte le persone che ha in memoria.

-Se mi dava la caccia deve avere anche me. Cerca sotto la S… cerca Switch.

>Protocolli di riconoscimento: elenco     >S  >Cerca       >Switch

                                                                                  >Sconosciuto

                                                                                  >Dettagli           >Riconoscimento visivo

                                                                                                          >Dati anagrafici >Non disponibile

>Categoria: paraumano

>Classificazione: ostile

                                                                                  >Status attuale: Bersaglio

                                                                                  >Modello di risposta      >“Caccia”, “Acquisire dati”, “Uccidere”

-Manca un minuto !

-Ci sono quasi…

>Edit

>Classificazione: fonte dati principale

>Status attuale: comando

>Modello di risposta      >”Ubbidire”

>Save as “Obbedienza”

>Caricare nuovo programma come obiettivo ? >Sì

 

Marasso si alza in piedi, ancora collegato al portatile. Si volta verso Switch e flette gli artigli. Corvo continua a seguire le scritte sullo schermo.

>Nuovo programma “Obbedienza” caricato

>Setup

>Status unità    >Nome unità: Marasso

                        >Obiettivi: Obbedienza

                        >Posizione: non disponibile

>In attesa di istruzioni…

Switch e Corvo lo fissano, ancora fermo e pronto ad attaccare.

-Funziona ?

-Non lo so, prova a dirgli qualcosa.

-Ehm… Siediti !

>In esecuzione…

Mentre Marasso si siede, i due responsabili della sua ritrovata calma si stringono le mani, mentre Rotondi, Joan e Spacker Dave tirano un sospiro di sollievo.

 

Due ore dopo, quando Corvo ha finito di aggiustare il programma…

-Okay, è fatta. Oltre te, solo chi l’ha costruito potrebbe comandarlo, ormai. Quindi a meno che il serpente non inizi a seguire corsi di programmazione avanzata, dovresti poterlo comandare indefinitamente.

-Incredibile. Basta che gli parli ?

-Sì, però stai attento. Non può risponderti, sembra che l’hardware vocale sia irreparabilmente danneggiato. Però, se mi lasci dare un’occhiata in quella testa di quando in quando, posso lasciarti il cavo e potrai leggere quello che ti dice su un qualunque computer.

-Non volevi restare pulito ?

-Senza offesa, ma in mano tua farà meno danni di quanti gliene farebbero fare l’AIM. E poi pensa ai progressi che quei programmi potrebbero portare nell’informatica !

-Come ti pare. Quindi il resto me lo dirà lui ?

-Dovrebbe. Non so bene come pensa un serpente, nonostante tutto.

-Capisco. Ora non mi resta che pensare a cosa fare con un cyborg rettile di duecento chili.

-Aspetta a fare i salti di gioia. Devo ancora dirti quanto costa mantenere un’apparecchiatura del genere…

 

Nella stessa città, in un luogo ben nascosto, un tecnico osserva stupefatto i risultati che appena ottenuto. Si rimette il casco giallo ed esce di corsa dal laboratorio. Attravesa corridoi costellati di strumentazioni dalle funzioni sconosciute, fino ad arrivare ad una porta più resistente delle altre. Inserisce una tessera magnetica e questa si apre.

Il suo diretto superiore nota il suo nervosismo e la documentazione che tiene in mano. Con un gesto sbrigativo gli fa segno di consegnargliela. L’intestazione recita “Confidenziale: Progetto Marasso”. Il responsabile del laboratorio segreto delle Avanzate Idee Meccaniche alza gli occhi per fissare l’agente.

-Abbiamo un problema…

 

 

 Nel prossimo numero: il ritorno in grande stile di Shades, giusto in tempo per Inferno2 !